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sabato 26 gennaio 2013

2013 - L5: La jambe gauche de Joe Strummer - Caryl Férey

Folio Policier 2007
quarta di copertina:

Mc Cash, s'il n'est plus flic, reste borgne et dévoré par une colère aussi vieille que son premier concert des Clash, à Belfast, avant les grèves de la faim de Bobby Sand et les victimes du Bloody Sunday... Plus de femme, pas d'avenir, des illusions perdues... Un ophtalmologue l'informe que s'il persiste à soigner par la destruction tout ce qui l'entoure, il sera vite et définitivement aveugle. Belle raison pour en finir d'une lumineuse balle dans la tête ! L'étincelle pourtant viendra d'ailleurs. Une lettre lui révèle qu'il est le père d'Alice. La mère est morte et c'est à lui désormais qu'il revient de veiller sur la petite... À peine Mc Cash est-il arrivé dans le village de sa fille qu'il trouve une autre fillette noyée. Alice vient le voir. Elle est le témoin qui dérange. Lorsque tombent les morts, Mc Cash redécouvre la peur et l'espoir mêlés. Lui qui voulait mourir mesure de plein fouet la valeur d'une vie. Celle de son enfant...

Bello... candidato alla Top del 2013... Férey.. une valeur sure...

domenica 13 gennaio 2013

2013 - L4: La teoria del caos - Maurizio Malogioglio

Unpublished. .. ma potrebbe farcela.

Un giallo, che un amico ha scritto e mi ha fatto leggere. Storie di agenti segreti nell'Italia, anzi nella Roma, attuale. Qualche consiglio per equilibrarlo meglio (dal mio punto di vista), ridurre il peso di certe fissazioni, e rivedere la fase finale, velocissima da una parte e molto lunga dall'altra.. ma insomma, un Bravo non glielo leva nessuno. Spero per lui che quest'anno sia quello buono per riuscire a pubblicarlo.

2013 - L3. Les vacances d'un serial killer - Nadine Monfils

Pocket - 2012
Les tribulations de la famille Destrooper, en villégiature sur les plages de la mer du Nord. Comme chaque été, Alfonse Destrooper part en villégiature à la mer du Nord. Josette, sa femme, est bien décidée à se la couler douce, entre farniente à la plage et shopping dans la station balnéaire. Les enfants, Steven et Lourdes, emportent leur caméra pour immortaliser ces vacances. Quant à la mémé, véritable Calamity Jane, elle les accompagne dans sa vieille caravane. Mais le voyage commence mal ! Un motard pique le sac de Josette à un carrefour et s’enfuit. La famille Destrooper reprend la route après une pause-pipi. À l’arrière de la voiture, les ados visionnent tranquillement leurs vidéos. Quand, soudain, ils découvrent à l’écran le cadavre du motard gisant sur le sol des toilettes du restoroute ! Les vacances en enfer ne font que commencer…

Commentare un libro, c'est un metier... dunque, inizialmente mi sembrava ben partito, rigolo, un mondo a parte, di gente strana (ma saranno proprio così i belgi o solo alcuni?)... ma qualcosa in me non ha fatto click... cioè si arriva a un certo punto ad avere l'impressione che siano delle fantasie bizzarre... storie talmente impossibili che rischi di stufarti prima di arrivare in fondo. Insomma, a parte alcune battute ogni tanto, non mi ha fatto ridere come speravo.

mercoledì 2 gennaio 2013

Anno nuovo, dolce nuovo: Strudel

Ingredienti usati: 1 uovo, 80 gr di burro, farina e acqua qb. Mi sono venute due paste, una l'ho congelata. Deve essere ben elastica, lavorata abbastanza. No sale ne zucchero. 2-3 mele tagliate molto fine, un po' di uvetta, cannella e una spolveratina di marmellata (albicocche) e zucchero di canna.

Fatta la pasta, si tagliano le mele e intanto si mette l'uvetta dentro un po' d'acqua. Sulle mele si mette un po'  di limone, sia per impedire l'ossidazione che per il gusto.

Tiro la pasta molto fina e la stendo su carta da forno. Un filo di marmellata, le mele, l'uvetta e la cannella e poi una spolveratina di zucchero. Rotolata su se stessa per un paio di volte e poi girata con la giuntura verso il basso. In forno per 35 minuti a 180 gradi.
Stasera lo assaggiamo, ma dal profumo non ho molti dubbi......

2013-L1: Le quai de Ouistreham - Florence Aubenas

 Editions de l'Olivier, 2010

En 2009, Florence Aubenas part pour Caen et s'inscrit au chômage, avec un bac pour tout bagage et sans révéler qu'elle est journaliste. À Pôle Emploi, on lui propose de saisir sa chance : devenir agent de propreté dans des entreprises. Le Quai de Ouistreham est le récit saisissant de cette plongée dans le monde de la précarité. Un monde où on ne trouve plus d'emploi, mais des « heures ».

Cominciamo l'anno nuovo con un proposito dichiarato: aumentare il numero di autrici femminili. Per questa ragione, passando alla Feltrinelli prima e alla Fnac poi la scelta è caduta su nuovi libri e nuovi autori. Florence Aubenas è uno di quelli. Devo ammettere aver comprato il libro più a  causa della fama che si era fatta come ostaggio che per aver letto qualcosa di suo prima di adesso. Il libro che mi è saltato agli occhi è questo qui: supervendite in Francia, elogiato da tutti i grandi giornali del paese. Insomma, ci sarebbe tutto per piacere. Arrivato alla fine, devo ammettere avere qualche difficoltà di aggiungermi al coro. Nulla da dire sullo sforzo fatto dalla giornalista: 6 mesi di immersione totale rappresentano un vero tentativo di capire dal di dentro, di non restare alla superficie dei problemi. Ma, una volta letta la recitazione delle difficoltà lavorative e umane dei vari personaggi, si resta, a mio avviso, con un sentimento di amaro in bocca, di qualcosa di incompiuto. Le storie che si raccontano sono quelle che sentiamo attorno a noi, solo cambia l'ambientazione. I trucchi dello Stato per far scendere i dati reali sulla disoccupazione, anche quelli sono cose conosciute, ma in fin dei conti questa storia non è sulla difficoltà del trovar lavoro, è soprattutto sul difficile rapporto che si crea con le istituzioni dello Stato che sembrano essere il solo mezzo per cercare lavoro. Letto con un occhio non francese, è evidente la stranezza del rapporto che si è creato oramai in Francia fra mercato del lavoro-istituzioni dello Stato e disoccupati: il libro racconta solo e sempre storie di persone che cercano lavoro solo e sempre via il sistema statale, in modo da avere accesso ai vari contributi che, in un modo o nell'altro, fanno parte del sistema francese. In nessun momento nessuno degli attori del libro si pone il problema di andar a cercare lavoro da soli, tutto succede dentro la stanza del Pole Emploi. Diventa così un racconto parziale, che nulla ci dice di chi sta fuori da questo sistema e deve sopravvivere nel mondo reale, senza il salvagente statale che, ricordiamolo, non è per tutti. In fin dei conti il libro racconta storie di lavori precari, ma non di "senza" lavoro. Esiste sempre uno Stato che, dientro pretese apparentemente assurde, alla fine fa arrivare un assegno, insufficiente sicuramente, ma sempre meglio del nulla di chi sta fuori dal sistema. Scoprire questo tipo di lavoro precario, e raccontarlo in prima persona, è il senso di questo reportage. Ma tutto si ferma lì, non si esce da questo racconto locale per darci una lettura, una interpretazione, di parte magari, da parte dell'autrice, sul senso di questo sforzo. resta così questa impressione di un racconto/reportage per il gusto del racconto fine a se stesso. Solo un blog ho trovato che non si univa al coro degli entusiasti: ve lo raccomando
 http://fibromaman.blogspot.it/2011/09/florence-aubenas-le-quai-de-ouistreham.html