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mercoledì 29 gennaio 2020

Un piano di pace per gli Stati Uniti


Il Presidente degli Stati Uniti, a margine del piano di pace per il Medio Oriente, ha fatto preparare anche un Piano di Pace per gli Stati Uniti. Pubblichiamo i punti essenziali:


  1. Dato l’alto livello storico di conflittualità in tutta l’America Latina, e col senso di responsabilità originato dalla Dottrina Monroe, presentiamo all’insieme dei popoli della regione il seguente piano, il cui scopo è riportare pace e tranquillità negli USA così come contribuire a una pacificazione per tutta la regione.
  2. Restituzione territori contesi: il primo sarà il Texas, che fu fondato da coloni statunitensi in territorio messicano, dunque in piena illegalità. Il Messico non riconobbe questo furto ma fu il Presidente Tyler, nel 1845, a inviare un’offerta di annessione che venne prontamente accettata dai coloni americani. E’ mia intenzione riparare a questa ingiustizia storica e, nell’arco del prossimo mandato, il territorio del Texas sarà restituito alla piena sovranità messicana. Il secondo territorio è la California, annessa illegalmente nel 1848 a seguito della guerra da noi dichiarata al Messico. Anche questo territorio, nell’arco del prossimo mandato, sarà restituito alla piena sovranità messicana. Il terzo caso riguarda la baia di Guantanamo a Cuba, il cui contratto affitto fu firmato dagli Stati Uniti con il presidente della neonata repubblica cubana, un cittadino americano. Considerando gli sforzi di pace necessari tra i nostri due popoli, e per differenziarmi dal precedente presidente Obama, ho deciso la restituzione della baia e della base di Guntanamo alle autorità cubane.
  3. Stati Uniti: così come proposto per il Medio Oriente, anche da noi lavoreremo alla creazione di due stati separati ma conviventi in pace. Gli Stati Uniti sono il risultato di un’immensa spoliazione violenta dei territori delle varie nazioni indiane che vi abitavano e che godevano, quindi, di legittimi diritti ancestrali. E’ arrivata l’ora di riconoscerli una volta per tutte, per cui si propone di iniziare una negoziazione volta alla restituzione dell’insieme dei territori nazionali alle rispettive autorità delle popolazioni indiane. Una pacifica convivenza e il rispetto dei diritti intanto maturati per le popolazioni non indiane, sarà al centro di questa negoziazione che porterà la responsabilità amministrative, politica e gestionale nelle mani delle competenti autorità indiane.
  4. De-militarizzazione: così come abbiamo proposto la creazione di uno stato palestinese demilitarizzato, i futuri Stati Uniti, tanto la parte sotto responsabilità indiana come il rimanente, sono dichiarati demilitarizzati. Nel corso del prossimo mandato veglierò personalmente al processo di riduzione ai minimi termini del budget per l’esercito e allo scioglimento dello stesso entro la fine del secondo mandato. Un corpo di polizia rafforzato, così come esiste nella Costa Rica, veglierà al mantenimento dell’ordine nazionale. Tale corpo sarà composto di elementi provenienti tanto dal nascente insieme di stati indiani e da altri provenienti dai rimanenti territori non indiani. 
  5. Dottrina di Pace mondiale: lo scioglimento progressivo dell’esercito degli Stati Uniti annuncia anche un cambiamento radicale nella nostra politica estera. Va ricordato che questa necessità deriva innanzitutto dal riconoscimento delle nuove entità territoriali indiane, che avranno competenza anche in materia di politica estera e militare. La scelta politica della demilitarizzazione vuol essere un segnale forte verso una soluzione negoziata e pacifica dei tanti conflitti in giro per il mondo, molti dei quali creati e/o mantenuti ad arte da settori pubblici e privati statunitensi. 
  6. Nuovi investimenti: così come proposto nel piano di pace per il medio oriente (50 miliardi di investimenti pubblici e privati), proporremo un programma di investimenti pubblici massicci a disposizione per i futuri territori indiani e per i non-indiani. La fonte principale sarà il budget della difesa, che verrà ridotto a cifre vicino allo zero nell’arco del prossimo mandato. Il settore privato sarà ugualmente invitato a prender parte a questo mega piano Marshall, le cui modalità pratiche saranno negoziate tra le nascenti autorità dei due territori.
  7. Ruolo del futuro Presidente della Repubblica: a ragione della futura nuova conformazione politico-territoriale degli Stati Uniti, e della dottrina di pace ivi adottata, la necessità di ripensare a fondo il ruolo del Presidente diventa evidente. Una speciale commissione lavorerà e produrrà una proposta che sarà messa ai voti prima della scadenza del prossimo mandato, ispirandosi dei modelli tedeschi e italiani.

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