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mercoledì 27 maggio 2020

La Francia, come sempre, al centro del mondo

 
Una volta ancora i francesi, questa volta quelli di “sinistra”, si ergono come centro del mondo presente e futuro. E, ovviamente, a parte confermare la loro prosopopea, dimostrano di essere lontani anni luce dal capire l’essenza della crisi che non è dovuta al Covid, ma al rapporto malsano instaurato da Homo Economicus contro la Natura.

Il documento appena pubblicato “Un monde à reconstruire” (https://france.attac.org/actus-et-medias/salle-de-presse/article/plus-jamais-ca-un-monde-a-reconstruire), si porta dietro una parte importante delle sigle che si vogliono progressiste. Una volta ancora manca completamente un’analisi della crisi agricola ed ecologica mondiale per cui, pur buttandola in caciara col titolo “un mondo da ricostruire”, alla fine si tratta sempre e solo degli interessi francesi. 

Tutto quel riguarda il terzo mondo così caro ai francesi, si limita al solito annullamento del debito e a proporre un fondo di aiuti. L’avessero detto 40 anni fa magari sarebbero stati interessanti, ma dirlo nel 2020 significa solo una profonda ignoranza dei meccanismi che creano la povertà nel Sud, distruggono le risorse naturali e perpetuano il ciclo capitalista di dominazione dell’uomo sulla natura.

Chi ha pazienza troverà questi temi analizzati in profondità nel mio prossimo libro in uscita a fine ottobre da Meltemi. Per il momento basti ricordare lo sviluppo disuguale tra agricolture del nord e del Sud (in senso economico e non solo geografico), che mette in competizione sistemi agrari con scarti di 1 a 500 di produttività netta, riuscendo a rendere poveri sia gli agricoltori del Sud geografico che del Sud europeo. A questo aggiungiamo i meccanismi di compensazione approvati dalla conferenza di Kyoto che permettono di distruggere le risorse naturali del Sud compensando in modi astrusi in altri posti. A questo si aggiunge il terzo canale di colonizzazione genetica per cui, non stanchi di prenderci le terre del Sud, le risorse naturali, adesso andiamo a prenderci direttamente i codici genetici che ci servono per ricostruire e metterci un trade mark, dei prodotti per le nostre industrie (chimica, farmaceutica, bellezza e compagnia bella).

Se non si attacca il cuore di questi attacchi, noi possiamo continuare a menare il torrone per far ripartire le nostre economie, ma questo non produrrà un mondo, ma il solito mondo vecchio alla salsa “progressista”. Spiace che tanta brava gente si sia lasciata imbarcare in questo tipo di iniziative, che sicuramente arriverà fra poco anche in Italia, senza base storica e quindi senza costrutto.

Il mondo post-covid sarà ancora peggio del pre-covid se queste sono le analisi che vengono proposte da sinistra. Quella francese, dato che quella italiana non riesce nemmeno ad iniziare a pensare.

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