Visualizzazioni totali

sabato 2 marzo 2013

Il Kenya, la salute e il caso

Otto giorni fa mi trovavo a Nairobi, Kenya, a casa di Paolo e Marina, ultima serata prima di prendere il volo di ritorno sabato mattina. Nairobi si trova a oltre 1600 mslm, e la mia stanchezza, che già era affiorata prima di partire in missione, aveva preso una forte accelerazione. Paolo stava correndo sul suo tapis-roulant, una buona mezz'ora, ed io mi stancavo al solo guardarlo.

Finito l'esercizio siamo rimasti un po' a parlare delle prossime elezioni, non quelle italiane, ma le kenyane. Si svolgeranno questo lunedì, 4 marzo, a noi italiani data più familiare essendo stato il compleanno di Lucio Dalla. La situazione è particolarmente calda in questo momento: una delle due liste, che ha grosse probabilità di vincere, vede alla sua testa due personaggi sotto inchiesta da parte della Corte Penale Internazionale che li accusa di avere avuto un ruolo attivo nelle stragi che hanno insanguinato le ultime elezioni (1300 morti acclarati). Secondo Joseph, l'autista di taxi di cui ci serviamo normalmente, le elezioni passeranno normalmente, perchè i kenyani sono ben coscienti della situazione e staranno ben attenti, qualsiasi sia il vincitore, ad accettarlo in nome del supremo valore della democrazia. Dall'altra parte, le ambasciate e, credo, le organizzazioni internazionali, stanno preparando dei piani di evacuazione emergenziali in caso si ripetano gli scontri dell'altra volta. Minacce recenti contro alcuni ambasciatori, nonchè minacce di invadere le aziende dei farmers bianchi (cosa mai avvenuta prima), lasciano planare un clima di tensione che, nella versione più estrema, arriva a far circolare la voce di rischi per la tenuta democratica del paese, se non dello stesso paese.

In questa discussione, ripetevo loro quanto mi sentissi debole: la proposta di andare a vedere un medico di fiducia l'ho scartata gentilmente, pensando che ce l'avrei fatta a tornare a casa.
Visti i valori ematici lunedi, che hanno consigliato al mio medico di base di farmi ricoverare in urgenza, se fossi andato dal medico a Nairobi la prima cosa sarebbe stata di non autorizzarmi a viaggiare e di farmi vedere in un ospedale. Trovarsi proprio  in questi giorni ricoverato laggiù, con il rischio degli scontri e eventuali evacuazioni in urgenza, forse non era proprio il massimo, senza togliere alla qualità delle cure che avrebbero potuto somministrarmi.

Il caso dunque ha voluto, una volta ancora, mettermi su un'altra direzione, per fortuna mia. Il medico che mi ha preso in cura, approfondendo le ipotesi iniziali del medico di base, ha saputo trovare la pista giusta. Quel che è sicuro, da quanto mi dicono tutti qui dentro, è che si tratta di un caso scuola, rarissimo, tanto che probabilmente ne faranno anche un articolo per una rivista scientifica.

Oggi è stata un'altra giornata di quelle che non vedi l'ora che finiscano: le famose gastro e colonscopia, con sedativo, che fa sì che non senti nulla per fortuna, a parte dei giramenti di testa; poi, già che c'erano, una TAC, il tutto inframezzato dai soliti prelievi di sangue, misure di questo e quello, inviti ad andare alla messa e quant'altro.

Stasera sto qui aspettando che il comandante passi a confermarmi che di questo si trattava: una rara forma di anemia perniciosa, in sintesi una limitata capacità di assorbimento de sta benedetta B12, che dovrebbe esser dovuta a una conformazione particolare del mio stomaco, se ho ben capito. Non è ancora chiaro se dovrò seguire un trattamento a vita, in modo da mantenere il livello di B12 normale, o cos'altro abbiano in mente.

Insomma, se tutto va bene, cominciamo a vedere la fine del tunnel; lunedi dovrei anche tornare a casa e poi un po' di riposo, fino a quando lo deciderà il dottore.

1 commento:

  1. Al meno stai meglio.. se vuoi, poi sempre scriverti a questo club: http://www.pernicious-anaemia-society.org/
    Sarebbe ancora meglio sapere perché ti succede adesso/svilupato questi ultimi anni soltanto.. ?
    Un abbracio.
    Cat.

    RispondiElimina