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sabato 12 settembre 2015

Je suis Corbyn

La giornata sta finendo e mentre il nostro “cialtrone” (cito l’aggettivo affibiatogli da un lettore della rubrica di Michele Serra sul Venerdì della Repubblica) se ne va a New York a farsi bello con gli sforzi altrui (la finale Pennetta-Vinci dell’Open di Ne York) (un po’ come dicono qui a Roma: fare il frocio col culo degli altri), lui va a mettere il suo cappello sullo sforzo degli altri (mica che gli sia venuta la fregola di andare a New York a vedere le semifinali, quando le due ragazze potevano perdere, no! Lui ci va adesso che sicuramente una delle due italiane vincerà), ecco mentre l’Italia fa la sua solita figuraccia politica, l’Inghilterra dimostra di non essere solo fatta da figli di buona donna benvestiti e fregoni. Corbyn alla guida del Labour è come il sole dopo un temporale anzi, di più, è come la pioggia dopo una siccità di decenni.

Andare sempre più a destra ha portato al potere i fascisti in Ungheria, i protonazisti sono lì vicini al potere in Germania, per non parlare del resto del Nord Europa. Ecco, forse i popoli cominciano a svegliarsi, non il nostro che dorme. Allora finchè uno va a New York, uno dei suoi ministri, di un ministero totalmente inutile per un paese come l’Italia, il ministero del Turismo, decide di tagliare il personale da musei e biblioteche. Qualcuno un giorno, per sbaglio, ha pensato che Franceschini fosse uno di sinistra. Sinistro forse, ma di sinistra neanche morto. Uno che taglia i posti su quei settori che dovrebbero essere la punta della nostra economia, dimostra senza bisogno di altri gesti che fra lui e il governo di Berlusconi e il suo mitico ministro dell’ economia, Trecarte, non c’è nessuna soluzione di continuità. Trecarte diceva che con la cultura non si mangia, Franceschini non lo dice, lui fa chiudere i musei e le biblioteche.

Che poi ci siano ancora degli italiani che votino per gente del genere, fa parte di quei misteri che nemmeno a Fatima riescono a tenere così bene.

Forza Corbyn, forza Podemos, chissà che finalmente rusciamo a mandare al macero questi politici di terza classe, infeodati al capitale e alla finanza, gente che ci porta alla rovina non solo a casa nostra ma a livello mondiale. Basta leggere e ascoltare cosa dicono sui migranti. Non ne trovi uno, neanche a pagarlo, che riesca a dire due cose intelligenti su questi temi. Il nostro modello di sviluppo crea queste povertà, i nostri interessi sono quelli che creano questi conflitti, per cui finchè non si cambia completamente di modello di vita e di modello politico economico, non c’è nulla da fare. Ne avremo sempre di più, speriamo qualche decina di milioni e allora forse capiranno che ci siamo noi dietro alle forze che li fanno venire qua. Gli idioti alla Salvini sono lì a gridare, tanti idioti su FB sono lì a lamentarsi... ma non ne vedo uno che dica che il nostro modello non va... sveglia... il terzo mondo lo abbiamo creato noi del Nord.. ricordiamocelo.
PS. La speranza è che a New York, chiunque vinca, decida di non farsi fotografare col TinTin... spes ultima dea

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