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domenica 15 aprile 2018

100 missili sulla Siria: "un'operazione militare umanitaria di successo"



Che si sia trattato di uno show diretto principalmente a impressionare i creduloni, ma senza nessun effetto pratico di alcun tipo, resta il fatto che chiamare "umanitaria" questa salva di missili segna un'altra linea rossa (giusto per restare in tema) che è stata oltrepassata dal nostro giornalismo di periferia. La frase è di Bernanrdo Valli sulla Repubblica di oggi.

Cominciando dall'inizio: per fortuna che ancora qualcuno si ricorda che rima di andare a bombardare a casa d'altri bisognerebbe avere una autorizzazione da parte delle Nazioni Unite. In questo caso nemmeno è stata richiesta, gli autoproclamati poliziotti dell'Ovest, Trump, Macron e May considerandosi sicuramente al di sopra di questi dettagli. Ricordiamoci come è andata a finire le altre volte che i gradassi dell'Ovest sono partiti alla carica: il casino iracheno, ancora totalmente per aria e il caos creato in Libia. Comunque, al di là di quello che succederà, resta il fatto che viene portato un colpo ulteriore a una organizzazione, l'ONU, che sembra sempre più inutile nelle grandi crisi mondiali. Sui temi economici e finanziari non ha più nulla da dire, estromessa completamente dal fondo monetario e dalla Banca mondiale, ancora saldamente nelle mani dei poteri neoliberali occidentali. Sul tema dei cambiamenti climatici abbiamo visto come è andata a finire, un accordo sbandierato ai quattro venti e adesso gli americani che se ne tirano fuori mentre anche i migliori scenari previsti da quell'accordo (che non prevedeva di invertire durevolmente la tendenza al degrado) sono oramai un sogno inarrivabile. Sul tema delle popolazioni migranti a causa di conflitti, l'unica presenza dell'ONU è giusto per dare qualche cifra, ma per il resto non si notano attività di rilievo. 

L'ONU, e gran parte delle sue agenzie specializzate, sono sempre più simili ai vecchi nonnetti un po' rimbambiti a cui andiamo a rendere visita nei fine settimana all'ospizio. Li ascoltiamo lamentarsi di tutto, accondiscendiamo, e poi ce ne torniamo agli affari nostri. Nel nostro piccolo ognuno convinto che la vita va avanti e che bisogna recuperare il tempo perduto all'ospizio accellerando con le tante altre attività della nostra giornata.

Questa situazione, che non sappiamo nemmeno se definire una puntata del wrestling che gli attori della compagnia di giro che comanda il mondo ha svolto nel teatrino mediorientale oppure se considerarla, come nei fattiè, una autorizzazione a Assad a continuare lo sterminio del suo popolo purchè non usi armi chimiche (tutte le altre vanno bene, ma per favore lascia stare i gas), questa situazione da ridicola rischia di finire in tragedia. Le minacce di vendetta da parte dei russi e iraniani resteranno molto probabilmente lettera morta, ma il benefcio che porta a casa Putin quello sì resterà, come una cambiale che prima o poi si dovrà pagare. E cioè il diritto di andare a bombardare a casa d'altri in nome di superiori interessi. Putin, già esperto in questi giochetti, la prossima volta che qualcuno lo criticherà per la Crimea, potrà dire che "così fan tutti", bomba più o bomba meno.

Trump che manda qualche missile ma conferma che vuol ritirare i suoi soldati dalla Siria rappresenta, se confermata poi nei fatti, una vittoria per Assad che conta molto di più di questi missili da avanspettacolo. Macron che sostiene avere le prove della colpevolezza di Assad per l'uso delle armi chimiche, ma non può farle vedere, sembra sempre più un emulo di quel Sarkozy che mandava a bombardare la Libia per far fuori quel pericoloso testimone degli affari sporchi fatti per farsi eleggere e poi la May con quel voler apparire come la vecchia Thatcher, arringando gli inglesi con il solo scopo di rafforzare la sua fragile posizione interna. Insomma un trio quanto di più improbabile ci si possa immaginare. Partiti a bombardare senza avere uno straccio di idea sul cosa fare nello scenario medio-orientale, mi fanno tanto pensare a un vecchio collega dei tempi universitari con cui giocavamo a tressette nel treno che ci portava ogni mattina a lezione: chi si trovava in coppia con lui diventava matto per capire le sue mosse: lui metteva giù una carta e diceva "mi la meto lì" (io la metto lì) e poi vediamo cosa succede. Ecco T-M-M sembrano mossi dallo stesso pressapochismo, foriero di qualsiasi sviluppo futuro.


Non ci resta che piangere, avrebbe detto Troisi. L'unica speranza che ci resta è stata avanzata da un altro giornalista che pensava a una idea molto furba della Francia e della Gran Bretagna per farsi vedere molto amici di Trump in una iniziativa senza grossi rischi, per poi poter sfruttare questa vicinanza quando si tratterà di decidere sul serio cosa fare col trattato firmato con l'Iran e che Trump vorrebbe stracciare mentre gli Europei (e la povera ONU) vorrebbe tanto mantenere e anzi sviluppare ulteriormente. Sembra una idea molto contorta, ma almeno questa avrebbe un senso, che altrimenti proprio non si riesce a vedere. 

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