Visualizzazioni totali

giovedì 14 giugno 2018

Macron e la doppia morale



Il fascio ministro dell’interno, Gérard Collomb, ha espresso in questi termini il suo pensiero per quanto riguarda i migranti:

« Les migrants aussi font un peu de “benchmarking” pour regarder les législations à travers l’Europe qui sont, on va dire, les plus fragiles, et vous voyez par exemple que telle nationalité, que là encore je ne citerai pas, elle se dirige plutôt sur tel pays non pas parce qu’elle est plus francophile, mais parce qu’elle juge que là, c’est plus facile. »


I migranti fanno un’analisi comparativa delle legislazioni dei paesi europei per trovare quelle più fragili, così vedete per esempio che quella nazionalità, che non citerò, preferisce dirigersi verso un certo paese non perché siano più francofoni, ma perché considera che là sarà più facile.

Lo scandalo è ancora alto in Francia a causa di queste dichiarazioni. Ma ricordiamoci che Collomb è quello che ha chiuso a doppio battente il valico di Ventimiglia e quello di Bardonecchia, quello stesso che ha dichiarato:

"Certaines régions sont en train de se déconstruire parce qu’elles sont submergées par les flux de demandeurs d’asile”.

Collomb, quando era ancora sindaco di Lione, ha fatto spendere alla collettività di cui era responsabile 200 milioni di euro (soldi pubblici) per la costruzione dello stadio della squadra locale. Stadio che, era stato garantito, sarebbe stato finanziato solo su fondi privati. Ma in una intervista televisiva Collomb si è fatto sfuggire la cifra, che non è mai stata contestata successivamente.
200 milioni di euro regalati ai proprietari della squadra che, adesso, sono anche proprietari dello stadio. Le truffe di cui si parla oggi riguardo il futuro stadio della Roma sono bazzecole in confronto a questo. Forse avrebbero dovuto prenderlo come consulente …

Riassumendo: Collomb fa, mentre Macron detta la linea. Prendiamo il caso di Calais dove da anni dei migranti si raggruppano per cercare di entrare eni camion che vanno in Inghilterra. L’assoluta mancanza di aiuto da parte dei governi francesi ha trasformato questa zona in una “giungla”. Arriva Macron e, prima, fa cacciare via con i bulldozer i migranti, distruggendo tutti i loro miseri averi, e poi dichiara che in nessun caso lascerà che si ricostituisca una giungla a Calais. 

Il governo di destra Macron-Collomb annuncia trionfalmente a gennaio 2018 di aver aumentato del 29% le espulsioni di richiedenti asilo.
Sempre a gennaio (2018) sono state date le cifre dei migranti bloccati alla frontiera di Ventimiglia: 49.000 (quarantanovemila), tutti rimandati indietro verso l’Italia 

Questa è la Francia di Macron e del suo fascio ministro. Questa è la nazione che vuole esercitare la leadership in Europa e a cui la sinistra italiana dovrebbe ispirarsi (Scalfari dixit).

Che sia da questa gentaglia che vengano avanzate critiche all’Italia, francamente fa ridere. Il loro primo ministro, costretto ieri a dire qualcosa in Parlamento, ha offerto l’aiuto della Francia (per i migranti dell’Aquarius) a … indovinate? Non all’Italia, ma alla Spagna, dichiarando che la Francia è disposta a analizzare la situazione di quelli che potrebbero beneficiare dello status di esiliati. Nemmeno uno straccio di offerta nei giorni precedenti, offerte vere del tipo: ne prendiamo noi la metà e appoggiamo l’Italia per far sì che questa discussione sia centrale nell’agenda della prossima riunione europea di fine mese. Zero virgola zero.

Continua così l’opera di distruzione capillare della poca volontà rimasta ai cittadini europei di restare assieme. Ognuno per sé e la religione neoliberale per tutti. Questo è il credo che portano avanti Macron, la Merkel, Rajoy (cacciato via per colpa di scandali e corruzioni). 

Col probabile rifiuto del primo ministro italiano di andare a Parigi venerdì inizia formalmente il campionato chiave del futuro europeo. O se ne viene fuori con una visione diversa, diametralmente opposta a quella portata avanti dal primo giorno della moneta unica, oppure non resterà che affrontare l’inevitabile separazione. 

Tutti i paesi avranno una parte di responsabilità, governi attuali e precedenti, socialisti, fascisti, giallo-verdi, ma chiaramente in funzione del peso specifico di ognuno. Il fatto che i leader dei paesi più grossi non riescano nemmeno a rendersi conto dei problemi e quindi non abbiano nulla da mettere sul tavolo (a parte il chiacchiericcio delle proposte macroniane che non portano a nulla) rende molto fosco il futuro che si preannuncia. 


Sulla pelle die migranti Macron sta giocando una partita molto grossa, di cui porterà la responsabilità principale (con la Merkel): fare una nuova Europa (cosa che mi sembra impossibile data la sua piccola statura intellettuale e i suoi legami di dipendenza dalla finanza) oppure andare avanti con i casini attuali dove l’unico segnale rimasto che ci fa credere di essere europei sono questi euro che abbiamo in tasca.Tolti quelli, è finito il gioco.

Nessun commento:

Posta un commento