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mercoledì 13 giugno 2018

The age of Aquarius



Allora, innanzitutto consiglio di leggere l’articolo di Travaglio sul Fatto di oggi https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/13/aquarius-travaglio-evento-drammatico-conte-spieghi-in-tv-a-italiani-non-affidi-tutto-alla-propaganda-di-salvini/4424021/). Riprende una serie di concetti che ribadisco da tempo. Detto questo, anche lui, come tutta (credo proprio di sì) la stampa italiana e un pezzo di europea a cui ho dato uno sguardo, resta sempre nel girone emergenziale migranti.

Ricordo che di questi temi cominciammo a sentirne parlare nel lontano 1978: i famosi boat people del Vientnam alla ricerca di un approdo e di una vita migliore fuori da casa loro. 40 anni dopo ilVietnam è diventato una potenza regionale, adesso hanno anche loro il problema degli immigrati e non più di emigrati. L’occidente, sempre pronto a mandare una cinepresa per far vedere i migranti di allora, non ha svolto nessun ruolo pratico nella loro soluzione e nello sviluppo successivo del Vietnam. 

Pochi anni dopo, 1985, “scoprimmo” la “fame nel mondo”. Quelli della mia età o più vecchi ricorderanno il buon Pannella darsi da fare per far approvare la legge che divenne conosciuta come quella contro la fame nel mondo. Soldi a palate alla Cooperazione, ma di risultati ne abbiamo pochino da mostrare.

I decenni son passati, i migranti son diventati un problema talmente complesso che nessuno sa bene cosa fare, ma con la scusa dell’emergenza ci si è scordati di fare qualcosa di serio sulle cause di fondo. Nel nostro piccolo, noi italiani abbiamo continuato ad appoggiare governi di banditi come quelli della Nigeria (grazie ENI), abbiamo sostenuto il regime marxista etiope e quello Mozambicano. Non si scorda una sola iniziativa dei nostri governi passati per cercare di stimolare una riflessione e un’azione europea e/o nazioni unite che andasse alla radice di quel problema. I governi fantoccio facevano comodo a tutte le potenze occidentali, Francia in primis, i maltrattamenti sociali, fisici ed economici de loro cittadini non arrivava mai sulle prime pagine né in alto nell’agenda di governo, e quindi l’inevitabile è accaduto: sempre più conflitti, come ripeto da anni, una destabilizzazione alla quale noi occidentali contribuiamo ogni giorno (basta pensare al casino creato dalla Francia in Libia) e, nella pacchia generale, si sono infilati anche i cinesi che fanno esattamente quello che noi abbiamo fatto per oltre un secolo: prendere quello che gli serve e infischiarsene del tema “diritti umani” (come se a noi europei questo tema importasse davvero: provate a chiederlo al fascio ministro dell’interno di Macron).

La fame nel mondo è aumentata, la “governance” globale va sempre peggio, la corruzione dilaga (noi con l’ENI giochiamo sempre in zona medaglie) e giustamente la gente se ne va. Abbiamo liberalizzato mercati finanziari, ma nessuno vuole liberalizzare la circolazione delle persone, credendo sul serio, nella loro beata ingenuità, che questo braccio di mare che abbiamo davanti sia un deterrente sufficiente perché se ne stiano a casa loro.

Il governo precedente ha terziarizzare il tema alla banda di banditi al governo in Libia. Così abbiamo chiuso gli occhi, detto grazie a Minniti (uno dei migliori ministri decentro sinistra a detta del mitico Scalfari) e lasciato che marciscano e muoiano laggiù. In cambio tutti contenti di sbandierare la riduzione del 78% degli sbarchi. Con questa logica, se li ammazzassimo direttamente a casa loro avremmo eliminato il problema alla radice. Oddio, cosa ho scritto. Devo chiedere scusa, magari a quelle industrie di armamenti italiani, francesi, tedesche, russe, cinesi e americane che fanno gara a chi (s)vende più armi di distruzione di massa. La mano destra non sappia cosa fa la sinistra.

Quindi eccoci qua a sbraitare sul tema migranti, non una riga e meno ancora uno straccio di idea sul tema maggiore che, avessimo cominciato a trattarlo 40 anni fa, magari oggi non sarebbe così grave. La fame nel mondo è aumentata, certifica la FAO, nel ricordare la propria impotenza e in particolare del suo Lider Maximo tanto contento del suo Fame Zero. Nemmeno in sede ONU si sente volare una mosca che non sia la necessità di trattamenti umani e del rispetto del diritti umani. 


Forse varrebbe la pena iniziare a guardare la foresta dietro l’albero che continuiamo a indicare con le nostre dita. E ritorneremmo a bomba: la necessità di un cambio paradigmatico di modello di sviluppo: pensare che basti mettere un populista in giacca e cravatta all’Eliseo con la sua coorte di ministri fascisti, o un Cazzaro Verde a Roma per risolvere questi problemi è un infantilismo che qualcuno deve ricordare quotidianamente.  

1 commento:

  1. Ciao Paolo, come al solito vai sinteticamente al nocciolo del problema e mi fai sentire molto meno sola. Non metterò mi piace su FB perché come ricordavo il social in questi casi diventa una putrida cloaca e ognuno di noi ha almeno un amico che commenta con una cazzata colossale. L'unica cosa che mi sento di dire è che i bambini sanno essere molto feroci nel loro infantilismo e quello che stiamo vedendo ne è la dimostrazione. Ma non voglio chiamarmi fuori, sto scrivendo da una comoda casa su un comodo computer alimentato con energia elettrica continua e tutto sommato ad un prezzo accettabile. Tra un'ora consumerò un pasto vario e bilanciato, e quando ne avrò bisogno andrò in un comodo bagno con acqua corrente, non tanto pulito solo perché ultimamente sono pigra con i detersivi. Mi sento, se non direttamente responsabile, parte di questo sistema. Ed è questo che trovo insopportabile. Ciao, G

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