Visualizzazioni totali

giovedì 5 luglio 2018

La politica dei lager e del girare la testa dall’altra parte



Quando cominciai a leggere libri e sentire racconti su cosa fosse stato il regime nazi-fascista tedesco e italiano, una domanda mi venne spontanea e cioè cosa pensassero gli italiani e i tedeschi di quello che i loro governi stavano facendo. Ovviamente che era più facile porsi il problema rispetto ai tedeschi, per via dei campi di concentramento (lager) e di tutto quello che fecero subire a ebrei, zingari, omosessuali, comunisti etc. Dov’era il tedesco medio mi chiedevo, possibile che non sapesse nulla e/o che non volesse sapere? Poi, ricordandomi che anche da noi dei campi di concentramento erano stati creati, la stessa domanda me la giravo verso i miei connazionali.

Risposte vere e compiute non arrivarono mai, e credo che ancora oggi gli storici dibattano su questo tema, che riporta all’eterno problema della memoria e dell’oblio.

Gli anni passano, e si diventa adulti e si inizia a invecchiare. E ci si ritrova davanti, ancora e ancora, alle stesse politiche: lager, carri armati per difendere le frontiere, e la gente che gira la testa dall’altra parte.

Nel sud della Siria il governo di Bashar ha iniziato il repulisti finale nella zona di Deraa, provocando varie centinaia di migliaia di migranti forzati. Poveracci che cercano di salvare la pelle scappando verso i confini vicini, Giordania e la zona delle alture del Golan, occupata militarmente e illegalmente da Israele da oltre 50 anni. Israele è nostro alleato e con lui facciamo affari senza maggiori problemi. Israele è quel paese che ha messo i carri armati al confine per evitare che questi poveracci riescano ad entrare nella santa terra che ritengono donatagli da Dio. Israele poi è quel paese che ha organizzato il più grande lager a cielo aperto, la striscia di Gaza, dove sta facendo morire i palestinesi bloccati li dentro.

Ognuno ha i suoi problemi e i suoi migranti verrebbe da dire, e risolve il problema come può. Certo che l’idea dei carri armati non era ancora venuta nemmeno a Calderoli!

Noi europei invece abbiamo i nostri problemi con i migranti. Il karma attuale è che quest’anno gli arrivi sono diminuiti del 79% grazie alle politiche di Minniti. Ottimo. Non abbiamo più centinaia di migliaia di profughi in arrivo ma solo quindici o sedici mila, quindi non esiste una urgenza migranti in Italia e in Europa (dice Macron).Mattarella arriva addirittura a un 85% di migranti in meno, per tirare le stesse conclusioni. Mattarella è lo stesso presidente che, nel 2015, dichiarava che “Oramai è urgenza epocale per l’UE” (

Quindi gli immigrati che prima venivano a centinaia di migliaia (o addirittura milioni a causa della guerra in Siria) verso l’Europa, adesso si sono ridotti a poche migliaia, una cifra gestibile se i vari governi fossero meno isterici. Ripeto: ottimo. Solo che mi chiedo dove siano finiti tutti questi migranti, quali siano le reali condizioni di vita nei campi di concentramento in Turchia (paese che fa il lavoro sporco per noi europei, basta che gli paghiamo le spese, circa 6 miliardi di euro) e nei campi di concentramento voluti da Minniti in Libia.

Non ho visto nessun servizio, reportage o altro mostrandoci questi poveracci aiutati a tornare a casa loro e aiutati a reinserirsi nella vita economica dei loro paesi. Anzi, le uniche foto o articoli che vedo passare ci mostrano questi poveracci abbandonati nel deserto dove, a colpo sicuro, moriranno di fame e sete.

Ed eccoci di nuovo alla domanda iniziale: siamo felici che le statistiche dicano meno 79 o meno 85 percento. Poi giriamo la testa perché non vogliamo sapere come stiano morendo dentro quei campi dove le condizioni sono inumane. Anni basta che non arrivino qui, come fermarli è un problema secondario, basta che il lavoro sporco lo facciano gli altri.


Lager di ieri, lager di oggi e lager di domani. Continuiamo a girare la testa, ma attenti che poi non ci venga un torcicollo a forza di girare. 

Nessun commento:

Posta un commento