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lunedì 20 maggio 2019

Europee 2019: votate chi volete, ma ricordatevi …



La solfa che ci propinano tutti i partiti che possiamo definire “democratici” (a esclusione quindi dei fascisti e della banda di Salvini), è che bisogna fare le riforme, e con quelle ripartirà lo sviluppo. 

Provate a leggere nei programmi di questi partiti in vista delle elezioni europee e troverete questa unanimità. Poi certo ognuno prova a dire qualcosa di diverso, ma se poi riandiamo agli anni recenti, quando al governo c’erano gli uni o gli altri, le politiche messe in atto erano abbastanza simili nei contorni generali.

Un punto comune a tutti questi partiti, ai quali aggiungo i fascisti e la banda Salvini, è la loro totale assenza dal dibattito sulla lotta all’ottimizzazione fiscale. Quest’ultima è una pratica, diversa dall’evasione fiscale, che permette alle grandi e grandissime imprese che operano su scala continentale o mondiale, di rimpatriare gli utili in quelle sedi fiscali dove viene permesso loro di pagare poco o nulla di tasse. Un recente rapporto del Senato francese ricordava come le imprese con oltre duemila (2000) salariati, pagavano solo il 4,1% di tasse!

Una stima dei soldi persi grazie a queste pratiche, che noi europei conosciamo bene dato che abbiamo eletto come capo della Commissione la volpe Junker, il mago dell’ottimizzazione fiscale lussemburghese, si aggira, secondo la stessa Commissione UE, fra i 50 e i 70 miliardi di euro l’anno! (http://www.europarl.europa.eu/legislative-train/theme-deeper-and-fairer-internal-market-with-a-strengthened-industrial-base-taxation/file-quantification-of-the-scale-of-tax-evasion-and-avoidance), una stima che lo stesso rapporto indica come “bassa”. Insomma, non stiamo parlando di “bruscolini” come avrebbe detto Totò.

Ricordiamo che in questa stima non si include la vera e propria evasione fiscale che, secondo il Partito Democratico, sottrarrebbe 110 miliardi alle casse dello stato ogni anno (https://www.partitodemocratico.it/primo-piano/un-piano-per-litaliadal-pd-alternativa-credibile/).

Viene da chiedersi quindi come mai nessuno dei partiti in lizza abbia messo la lotta all’ottimizzazione fiscale come priorità numero uno, dato che con quei soldi si potrebbero pagare sia parte del debito pubblico sia le politiche sociali e ambientali necessarie al nostro paese. 

Quanto poi alla lotta all’evasione fiscale, diventata la settimana scorsa una priorità del PD, ovviamente ci si chiede come mai non lo sia stata quando erano loro al governo. 

Insomma, abbiamo in lizza un ventaglio di partiti che nella pratica non hanno mai combattuto le pratiche fraudolente delle grandi multinazionali, non hanno mai lottato per maggiore trasparenza fiscale e non si sono mai realmente interessate all’evasione fiscale che fa sì che un operaio paghi più tasse di un notaio.

Fossi in Francia, saprei per chi votare, ma qui in Italia preferisco non dare il mio voto a chi ha alle spalle una lunga tradizione di non volere ridurre le disuguaglianze economiche e sociali, ecco perché non avrò a votare.


Voi siete ovviamente liberi di andare e di votare per chi vi pare. Ma vi ricordo che poi non avrete il diritto di venire a criticare l’insufficienza delle politiche di governo, la necessità di aumentare l’IVA, il fatto che le GAFA fanno quello che vogliono in Europa e altrove. I soldi ci sono, solo bisogna distribuirli meglio. Se quell’idiota di Salvini fosse andato qualche volta a lavorare al suo posto nel Parlamento Europeo, forse l’avrebbe capito anche lui, invece di blaterare di flat tax e immigrazione. Che ci sia ancora gente disposta a dar credito a un fannullone come lui, mi sorprende parecchio, ma il diritto al voto va rispettato e quindi fate come volete. Basta che non vi lamentiate dopo.

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