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giovedì 19 gennaio 2012

2012 L8: Margaret Mazzantini - Mare al mattino


Einaudi, 2011

Vito guarda il mare. Sua madre un giorno gli ha detto devi trovare un luogo dentro di te, intorno a te. Un luogo che ti corrisponda.
Che ti somigli, almeno in parte.
Sua madre somiglia al mare, lo stesso sguardo liquido, la stessa calma e dentro la tempesta.
Lei non scende mai a mare, solo al tramonto, certe volte, quando il sole che s’imbuca arrossa le rocce fino al viola e il cielo fino al sangue e sembra davvero l’ultimo sole del mondo.
Vito l’ha guardata incamminarsi sugli scogli, Angelina, i capelli sfrangiati dal vento, lasigaretta spenta in mano. Arrampicarsi come un granchio con la marea. È stato un attimo, per poco. Ha temuto di non vederla compariremai piú.
Sua madre per undici anni è stata araba.
Guarda il mare come gli arabi, come si guarda una lama. Sanguinando già.


Il mio primo Mazzantini. Bello, corre via veloce, ma ti prende dentro. Brava. Candidato alla Top 12

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