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sabato 27 gennaio 2018

La giornata della (s)memoria

27 gennaio ...

Ricordarsi cosa? Che il secolo scorso si è caratterizzato per il gran salto di qualità nella tecnologia per eliminare gli altri? O per aver posto le basi ed aver testato una ideologia divisiva basata su un concetto inesistente (una fake news?) come la razza? O semplicemente per ricordarsi che non abbiamo imparato nulla da tutto ciò?

Disponiamo di tecnologie che permettono di ammazzare quantità incredibili di esseri umani, mantenendo in piedi le strutture produttive. Disponiamo di un savoir faire che permette all’attuale sistema economico di andare avanti anche senza mano d’opera per cui anche se si eliminassero milioni di persone, decine, centinaia di milioni non solo non avremmo danni al sistema produttivo in modo strutturale, ma anzi rischiamo di averne degli effetti positivi in termini di minor pressione sulle risorse naturali, meno immigrazione (clandestina) …

Quindi, che razza (scusate il lapsus) di memoria vogliamo celebrare? La memoria dei processi non fatti, dei perdoni dati immediatamente a gran parte dei responsabili della Shoah? E dell’esempio che questo “perdono” ha suscitato in tutti i tribunali che se ne sono occupati successivamente? Ved il caso cambogiano, oppure quello ruandese o, più vicino a noi, della Bosnia Herzegovina? La memoria è qualcosa di complicato, dove mettiamo quello che vogliamo ma poi tiriamo fuori quello che altri vogliono. Gran parte dei gerarchi nazisti, riunitisi per discutere e mettersi d’accordo sulla soluzione finale, sono stati perdonati e sono morti, liberi, molti anni dopo. L’onta delle leggi razziali italiane, ancora più dure di quelle tedesche, non impedisce a movimenti fascisti di presentarsi alle elezioni malgrado quanto sta scritto nella Costituzione. I responsabili degli eccidi in gran parte dei paesi del terzo mondo non sono mai stati giudicati e lo stesso si può dire dei lire occidentali che hanno spinto per quelle guerre, illegali e ignobili.


Non capisco quindi cosa ci sia da festeggiare in questo giorno della memoria. Forse dovremmo chiamarlo giorno dell’alzheimer, dato che celebriamo il fatto che non ci ricordiamo più nulla di cosa è successo pochi decenni fa.

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