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lunedì 6 marzo 2023

Un piccolo passo avanti

 

Sabato scorso ho potuto incontrare un’importante femminista italiana, a cui abbiamo dedicato il nostro libro uscito da poco: Quando Eva bussa alla porta – Donne, terre e diritti. Si tratta di Mariarosa Dalla Costa, il cui nome sentivo nominare ogni tanto da mio fratello negli anni 70, dato che tutti e due collaboravano con l’Istituto di Scienze Politiche di Padova e il gruppo di Toni Negri in particolare.

 

Mariarosa, assieme a un’altra conosciuta femminista americana, Selma James, pubblicò, nel 1975, un testo di cui si discute ancora oggi: Potere femminile e sovversione sociale, aprendo così una discussione sulla questione del lavoro domestico (o, come dice Alisa Del Re, i lavori essenziali), non riconosciuto e non pagato, nonché svolto quasi esclusivamente (all’epoca) dalle donne. La proposta di dare un salario a questo lavoro non fu ben accolta nelle sfere maschili di “sinistra”, ancor meno all’interno del movimento del cosiddetto “operaismo” per cui, questa proposta, metteva in luce una “contraddizione secondaria del capitalismo”, e quindi non bisognava perdere tempo ed energia nella lotta per la rivoluzione che, ovviamente, sarebbe stata portata avanti dal movimento operaio.

 

Ci sono voluti 50 anni per riaprire questo discorso, come al solito contro le élite intellettuali maschili, ma il male oramai era fatto. Anche i leader dei movimenti contadini mondiali hanno continuato per anni a sostenere questa posizione (la contraddizione secondaria, per cui non valeva la pena di battersi), e solo grazie alle resistenze organizzate delle donne di quei movimenti, questa questione ha cominciato a guadagnare spazio.

 

Parlare con Mariarosa è stato come essere in alta montagna e respirare aria pura. Un piacere che porto con me, nello studio e riflessioni che voglio portare avanti su questi temi. Oggi intanto, grazie all’attivismo della indomabile Laura Cima, si riunirà il gruppo Ecofemministe, del quale faccio parte, per una discussione su vari temi d’attualità, in vista dell’8 marzo di dopodomani.

 

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