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domenica 17 ottobre 2010

Colombia: En una semana el Gobierno comienza la restitución de tierras

dal giornale El Tiempo:
El anuncio fue hecho por el presidente Juan Manuel Santos, este sábado en Santa Marta.

Los campesinos que fueron despojados de sus tierras por los grupos paramilitares recibieron la noticia que llevan años esperando: a partir de la próxima semana el gobernó nacional iniciará el proceso de restitución de las propiedades que les fueron arrebatadas.

El anuncio fue hecho por el mismo presidente Juan Manuel Santos al inicio de la décima jornada de Acuerdos para la Prosperidad, en la capital del Magdalena.

"La mayoría de esas tierras son tierras que hemos incautado del narcotráfico. Algunas son tierras emblemáticas alrededor de las cuales se ha discutido mucho, pero nosotros ya tenemos la decisión firme de iniciar ese proceso", dijo el mandatario.

Santos se comprometió con los campesinos colombianos despojados de sus propiedades que su gobierno se las devolverá, asegurando que ya cuentan con las herramientas legales para iniciar este proceso, y confiando que la Ley de Tierras que cursa en el Congreso de la República facilitará aun más la entrega de los predios.

"A los honorables senadores y representantes: ustedes entienden la importancia de esta Ley de Tierras, pero tenemos los instrumentos para que por lo menos en esta primera fase lo podamos hacer sin la ley. La ley va a facilitar continuar con el proceso, pero en esta primera fase tenemos los instrumentos para iniciar el proceso", puntualizó Santos.

Continua dunque la gran sorpresa di questa Presidenza; eletto nel seno del continuismo al uribismo, il Presidente Santos si é smarcato subito su una delle questioni piú delicate del paese: la terra.

La violenza, il conflitto armato in Colombia sono figli di questo "despojo" realizzato contro i campesinos. Una vera e propria contrareforma agraria che ha portato ad ingrossare le favelas delle cittá di migliaia e migliaia di famiglie scappate dalle zone rurali. Da un lato la guerra fra gruppi guerriglieri e l' esercito, e poi l'arrivo dei paramilitari, alleati sia al governo che ai grandi proprietari terrieri; scaccciando la gente hanno recuperato, illegalmente, le loro terre. La cosa strana é che i para hanno infiltrato la politica, lo stesso cugino dell'ex presidente é sotto inchiesta, cosí come vari altri parlamentari e pezzi grossi. Il presidente attuale viene da quel mondo per cui la soprpresa quando ha iniziato a dichiarare la prioritá per una riforma della terra in favore dei desplazados é stata, ed é, molto grande. Per il momento molti scontenti, soprattutto nei ranghi dell'uribismo, e molto scetticismo da parte degli altri, anche se timide aperture cominciano a mostrarsi.

La paura di molti, da cui lo scetticismo delle forze di sinistra, é che questo serva per "titolare" le terre despojade ai vecchi proprietari contadini i quali, senza mezzi di sostento, rivenderanno, legalmente questa volta, le terre a quegli stessi usurpatori di prima, cosí di fatto legalizzando il despojo.

Sta al Presidente e al suo Ministro dimostrare che non é questa la finalitá, e di sicuro il lavoro da intraprendere é molto duro e pochi vedono un futuro radioso. Noi ci siamo offerti di aiutare, usando l'esperienza che stiamo maturando in altri contesti simili.

Sicuramente le minacce avranno giá iniziato, dato che i primi 130mila ettari da restituire sono stati identificati e gli intestatari ai quali verrano tolte le terre (in quanto prestanomi dei Paras), non staranno con le mani in mano. Basta prire un giornale qualsiasi ogni giorno per leggere di morti e violenze che continuano....

stiamo a vedere...

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