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mercoledì 27 ottobre 2010

due film da ricordare

il bambino con il pigiama a righe (The Boy in the Striped Pyjamas) è un film del 2008 diretto e sceneggiato da Mark Herman, adattamento per il grande schermo dell'omonimo romanzo di John Boyne.

Bruno è un bambino tedesco di otto anni, che nel 1942, durante la seconda guerra mondiale vive una vita agiata e confortevole in una bella casa di Berlino. Suo padre Ralf è un ufficiale nazista autoritario che, dopo una promozione, si trasferisce con la famiglia in campagna per incarichi di lavoro. Bruno non è affatto contento di questo trasferimento: deve lasciare la sua bella casa e i suoi amici. Nella nuova casa non ha nessuno con cui giocare; in più sua mamma gli proibisce di "esplorare" i dintorni, vietandogli anche solo di andare nel giardino sul retro. Dalla finestra della sua camera, però, Bruno vede ogni giorno delle persone all'interno di un recinto, tutte uguali e vestite con un "pigiama a righe". La mamma, a disagio di fronte alle sue domande, gli lascia credere che siano "contadini" al lavoro in una "fattoria". A Bruno però viene espressamente vietato di andare alla fattoria per giocare con i bambini che si trovano lì, perché sono "strani" e "diversi" da lui.

Intanto a casa di Bruno arriva un nuovo tutore, che educa lui e la sorella maggiore Gretel di 12 anni secondo l'ideologia nazista. Gretel, affascinata anche da un giovane tenente delle SS, Kotler, comincia ad aderire a questa ideologia; Bruno, invece, non riesce a capire perché gli ebrei debbano essere considerati cattivi, anche perché Pavel, un prigioniero ebreo che lavora in casa, è molto gentile con il bambino. Finalmente Bruno scopre il modo per "evadere" da casa e si lancia nell'esplorazione del bosco vicino, fin quando non arriva alla tanto agognata fattoria, in realtà un campo di concentramento, dove conosce Shmuel, un bambino ebreo rinchiuso nel campo che diventa suo amico.

Un giorno, Bruno scopre di poter passare sotto il filo spinato che lo separa dal campo, e si offre così di aiutare Shmuel a trovare il suo papà, che non vede da tre giorni. Shmuel procura un altro "pigiama" e Bruno, mimetizzato, entra nel lager. Ad un certo punto scoppia un gran trambusto: le guardie armate di bastone spingono gli ebrei e li fanno entrare in un edificio di cemento. Dopo essersi spogliati pensando si dovessero fare una doccia, Bruno e Shmuel, tenendosi per mano, vedono aprire una botola sul tetto dell'edificio da dove entra lo zyklon B. Quando il papà di Bruno arriva alla camera a gas c'è solo silenzio: la loro morte è già giunta.

Temple Grandin (Boston, 29 agosto 1947) è una professoressa associata dell’Università Statale del Colorado ed una delle personalità più famose nel mondo affette da autismo. La Grandin è molto nota anche per la sua attività di progettista di attrezzature per il bestiame.

Da questa storia vera è stato tratto un film di Mick Jackson del 2010, con Claire Danes, Catherine O'Hara, Julia Ormond, David Strathairn, Melissa Farman, Barry Tubb, Cherami Leigh, Tamara Jolaine, Charles Baker, Blair Bomar.

due serate di fila così "impegnate", sul tema dei figli e l'essere umano, la sua possibile cattiveria; molto da pensare, ma prima bisogna digerirli... vedeteli se potete.. ne vale realmente la pena...

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