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domenica 7 novembre 2010

Nepal: Riforma Agraria Rivoluzionaria o Scientifica?


Questo è il dilemma: almeno 4 partiti comunisti principali (pare siano una ventina in tutto) sono lì da anni a discutere della necessità di una riforma fondiaria o agraria. Deve essere scientifica dicono alcuni, altri la vogliono rivoluzionaria, noi cerchiamo solo di capire quali siano i concetti dietro a queste parole. La Banca mondiale ha cercato di metterci lo zampino, con suo classico cavallo di Troia di spingere per il libero mercato via una riforma che sarebbe guidata dalle comunità.

Per adesso si è ritirata, ma siccome la Banca si porta sempre dietro soldi, e con i soldi si comprano tante cose, e siccome qui in Nepal tante cose sono in vendita, non bisogna stupirsi se un giorno, gli stessi che hanno fatto la rivoluzione e la guerriglia si mettessero le giacche e cravatte per andare ai seminari della Banca a parlar bene di questo approccio.

Chiacchere se ne fanno molte, ma va ricordato che durante il periodo quando i maoisti hanno guidato sia il governo che la commissione per la riforma agraria, non hanno prodotto nessun risultato tangibile.

Conflitti ce ne sono, diversi e simili allo stesso tempo: per esempio si entra ad occupare le terre forestali statali, tagliando un albero qua e uno là… poi ci si mette un pagliaio in mezzo, buona giustificazione, ma intanto un segnale di occupazione viene dato.. poi passa il tempo e quel pagliaio diventa l’inizio di un diritto. (vedi foto)

Terra buona per l’agricoltura scarseggia sempre più, leggi per regolare l’uso agricolo o urbano, nemmeno l’ombra… e l’unico risultato certo (che secondo me farà scattare ancora più su l’indice di conflittualità futura) è che il prezzo al metro quadro in città e nelle zone agricole vicine ai centri urbani oramai è diventato più alto che a Parigi o a Roma (fonti diverse confermano queste stime un po’ a occhio). Si compra e si vende, si truffa molto, ma oramai questi valori non hanno nessun rapporto con l’uso agricolo: nessun paddy field (campo di riso) potrà mai retribuire abbastanza da compensare il prezzo della terra: si compra per costruire, approfittando del caos attuale, istituzioni deboli che tutti vorrebbero (a parole) più forti, ma che nel frattempo permettono, ungendo un po’, di fare affari d’oro. Dovremmo consigliarlo al nostro cavaliere: qui troverebbe i partiti comunisti adorati, terreni per farci su un Katmandu 2 o 3 e poi anche la prostituzione infantile (non le chiamano ancora escort): in somma, un paradiso per quelli di Arcore.

1 commento:

  1. The curse of weak institutions...gemellaggio Guatemala Nepal su best practices lessons learnt on land administration ;)? Salutoni. Claudia

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