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martedì 20 agosto 2019

Governo: Conte mette KO Salvini e la Lega … ma restano dei non detti


L’incredibile Primo Ministro Conte ha distrutto dieci a zero il fanfarone Salvini con un discorso serio, istituzionale, argomentato che ha toccato gran parte dei problemi che la coesistenza giallo-verde lasciava intravvedere fin dall’inizio.

Conte ne esce come un uomo di Stato, Salvini e i suoi accoliti come degli studenti ignoranti e boriosi. Lealtà istituzionale voleva che Conte rassegnasse le dimissioni con questo discorso, e Conte lo ha fatto. Adesso si vedrà cosa succederà, tutto è possibile, restano però i punti non detti, quello che non è stato fatto (e nemmeno iniziato). Il primo punto, grande come una casa, riguarda il silenzio totale, nella lunga lista delle cose fatte da questo governo, sulla lotta alla mafia, o alle mafie. Dimenticare questo punto vuol dire, consciamente o inconsciamente, dire che questa non è una priorità. Di conseguenza,  se dovesse esserci una continuazione della legislatura con altri governi, fa paura pensare che la questione mafiosa rischia, ancora una volta di non essere in cima alle preoccupazioni. Il secondo grande buco è quello del problema banche-finanze. I 5S avevano in programma di far approvare una legge per obbligare le banche a separare le attività tradizionali da quelle legate alla speculazione finanziaria. Era e resta questa la spada di Damocle che ci sta portando alla rovina, con rischi enormi non solo per l’Italia, o per l’Europa, ma per il mondo intero. 

Siamo oramai in mano a grossi complessi bancario-finanziario che hanno un budget (individualmente) più grande del budget totale di paesi come l’Italia o la Francia. Salvini continua ad avercela con l’Unione Europea, bene, a parte il fatto che non ha mai fatto nulla, men che meno andare alle riunioni e lavorare al Parlamento europeo, resta il fatto che l’ignoranza della Lega gli fa dimenticare cosa significhi il rischio che questo sistema bancario dove le banche principali fanno speculazioni finanziarie rischiosissime che porteranno gran parte dei risparmiatori e tutto il sistema creditizio, e quindi economico, a cadere.

Questo è il problema, la Lega non lo capisce, per ignoranza, i 5S lo avevano capito (così come alcuni parlamentari della sinistra - senza però che i partiti di riferimento si impegnassero a portare avanti questo tema in parlamento. Il governo finisce, trattative sono in corso, ma così come non si parla della centralità della lotta alla mafia, meno ancora si parla di mettere molto in alto nell’agenda la separazione delle banche d’affari. 

Ecco perché, qualsiasi sia l’equilibrio che si trovi dopo questa giornata, rischiamo di aver perso tutti, non da oggi e nemmeno dall’anno scorso, ma da troppi anni oramai. 

Andare a votare oppure no, francamente, con questo livello di incompetenza, o di volontà di non battersi sui temi chiave, mi pare sia lo stesso. Spero solo che non si faccia un pateracchio contro l’uomo solo. Lo abbiamo già visto all’epoca di Berlusconi, e abbiamo visto i risultati. O si cambia sul serio oppure meglio mandarli a casa tutti. Certo che, con quello sgangherato del partito del fidanzato di Sharon Stone, con tutte le sue baruffe interne e con lo zero di progettualità che lo contraddistingue, vien da pensare che non ci sia più speranza. 


Ma in fondo a sinistra, nella vita reale, qualcosa si muove, anche se siamo pochissimi.

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