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lunedì 22 maggio 2023

2023 L19: Chimamanda Ngozi Adichie - Dovremmo tutti essere femministi

 

Einaudi, 2021

I maschi e le femmine sono indiscutibilmente diversi sul piano biologico, ma la socializzazione accentua le differenze. Prendiamo l’esempio della cucina. In generale, è piú probabile che siano le donne a sbrigare le faccende di casa: cucinare e pulire. Ma qual è il motivo? È perché le donne nascono con il gene della cucina o perché sono state educate a credere che cucinare sia un loro compito? Il problema del genere è che prescrive come dovremmo essere, invece di riconoscere come siamo. Passiamo troppo tempo a insegnare alle ragazze a preoccuparsi di cosa pensano i ragazzi, a essere ambiziose ma non troppo, a puntare al successo ma non troppo, altrimenti saranno una minaccia per gli uomini. Allo stesso tempo facciamo un grave torto ai maschi educandoli ad aver paura della debolezza, della vulnerabilità. Spingendoli a credere di dover essere dei duri, li rendiamo fragili. In questo modo il genere ci inchioda a dei ruoli prefissati che spesso non ci rispecchiano. E se ci concentrassimo sulle capacità e sugli interessi invece che sul genere?

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Mi è capitato di ascoltare Umberto Galimberti, un po' casualmente. La sua tesi è la seguente: i maschi non hanno il concetto di “alterità”. Le donne hanno una fantasia pazzesca, e cioè di poter cambiare gli uomini. Gli uomini non si possono cambiare perché hanno un tasso ridottissimo di psiche.

Sono corso a leggere questo libretto di Chimamanda, con la segreta speranza che sia lei ad aver ragione, perché se avesse ragione Galimberti, ci sarebbero zero speranze per l'uguaglianza donna-uomo.

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