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sabato 4 dicembre 2010

La gerarchia della resposabilitá

continuando le riflessioni dopo Valencia, viene alla mente, quais in maniera ovvia, il concetto di gerarchia della responsabilitá: si sale nella scala gerarchica, sia di organizzazioni formali che informali, con lo scopo di avere piú resposanibilitá e, quindi, di dare la visione, il senso della marcia, e quindi prendere delle decisioni, magari in maniera trasparente, ed assumerne la responsabilitá.

Questo dovrebbe essere il senso del lavoro che facciamo, e ci aspettiamo questo da chi sta attorno a noi, dai nostri capi, da chi rappresenta l'organizzazione nei paesi... Poi ti guardi attorno e pian piano l'impressione che ti pervade é esattamente l'opposto: salvo pochi casi, piú guardi da vicino il senior management piú trovi gente tinorosa di prendere decisioni, incapace di avere una visione, e capisci meglio il perché l'organizzazione perde colpi e credibilitá furi dalla fortezza romana.

La decadenza dell'imperso romano inizió molti secoli prima di cadere, ed é sempre cosí, la fine si prepara prima e quando arriva la sorpresa non é mai tale: io difendo un'altra visione di questa organizzazione, prendo sul serio quel mandato che ci dice i valori che difendiamo, studio e propongo idee e visioni; lavoro sul terreno, da anni combatto sulla frontiera del dialogo fra governi, movimenti contadini e settori privati: non facile, ma ancor meno quando i tuoi colleghi preferiscono il profilo basso, il non dir mai nulla. Vedremo cosa faranno nei prossimi anni quando i conflitti per le risorse naturali aumenteranno e saranno guerre vere, vedremo allora se finalmente qualcosa si muoverá o se preferirá ancora chiudere occhi e orecchie. Ci torneremo...

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