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martedì 9 ottobre 2012

2012 L48: Mario Vargas Llosa - La città e i cani

Einaudi, 1998 Per lo scrittore peruviano, il momento della crisi avvenne quando il padre, che osteggiava violentemente la sua passione letteraria, decise di affidarlo a un istituto gestito da militari, famoso per la sua durezza: il Collegio Leoncio Prado, a Lima. Racconterà Vargas Llosa: "Per me fu come scoprire l'inferno, ma fu lì che cominciai a scrivere. Fui costretto a coltivare la mia passione in segreto: ma fu per me come uno sfogo alla rivolta che nutrivo contro il Leoncio Prado". In questo romanzo, che vuole essere una metafora della violenza contemporanea, l'autore torna alla dolorosa esperienza nel collegio. Fin troppo facile: un vero capolavoro. Nulla da aggiungere. Vargas Llosa può non piacere politicamente (e io sono tra quelli), ma è uno che meriterebbe due Nobel.... ovviamente sarà nella Top dei top.

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