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mercoledì 27 novembre 2019

2019 L50: Massimo Carlotto - Alla fine di un giorno noioso


Edizioni E/O 2012

Dieci anni dopo torna il protagonista di Arrivederci amore, ciao. Nonostante abbia annegato in un pozzo di soldi il suo istinto criminale, Giorgio Pellegrini è e rimane un predatore. Il nuovo libro di cui è protagonista, Alla fine di un giorno noioso, è un romanzo adrenalinico e crudele, dalle sequenze narrative sghembe e inquietanti, con lampi di puro fascino che imprimono alla storia una luce velenosa. Ritmi sincopati e atmosfere dark completano una danza macabra destinata a colpire il cuore dei lettori. Un noir feroce e attuale sull’intreccio tra politica e criminalità.

Divorato. Ma il sessismo e la violenza del personaggio principale mi fanno pensare che questo sia l'ultimo Carlotto che leggo.

2019 L49: Olivier Norek - Surtensions



Folio, 2019

Cette sœur acceptera-t-elle le marché risqué qu'on lui propose pour faire évader son frère de la prison la plus dangereuse de France ? De quoi ce père sera-t-il capable pour sauver sa famille des quatre prédateurs qui ont fait irruption dans sa maison et qui comptent y rester ? Comment cinq criminels - un pédophile, un assassin, un ancien légionnaire serbe, un kidnappeur et un braqueur - se retrouvent-ils dans une même histoire et pourquoi Coste fonce-t-il dans ce nid de vipères, mettant en danger ceux qui comptent le plus pour lui ?
Des âmes perdues, des meurtres par amour, des flics en anges déchus : la rédemption passe parfois par la vengeance...
Pour cette nouvelle enquête du capitaine Coste, Olivier Norek pousse ses personnages jusqu'à leur point de rupture. Et lorsqu'on menace un membre de son équipe, Coste embrasse ses démons.

Grande! Sicuramente nella Top, rischia di essere il giallo preferito dell'anno.

mercoledì 20 novembre 2019

2019 L48: Gunnar Staalesen - La Belle dormit cent ans


Gallimard, Folio Policier 2005

Varg Veum, ancien salarié à la protection de l'enfance devenu détective privé après avoir eu la main lourde sur un type qui prostituait une gosse en perdition, voit son passé d'éducateur le rattraper. Lisa, seize ans, issue d'un milieu sans histoires, a disparu. Et avec les questions nécessaires pour la retrouver s'ouvre la boîte aux secrets.
Deux familles proches qui se haïssent... Le meurtre d'un adolescent... Beaucoup de sordide mais aussi, au détour des aveux, une bouleversante histoire. Toujours aussi solitaire et profondément épris d'humanité, Varg Veum sillonne les nuits de Bergen, ville industrielle et côtière de Norvège. 

Questo nordico non mi ha convinto, non lo consiglio.

lunedì 11 novembre 2019

Triste, solitario y final


Prendo spunto dal titolo di un vecchio romanzo di Osvaldo Soriano per commentare la parabola discendente di Evo Morales, oramai ex-presidente della Bolivia, in fuga da quel potere che ha stretto tra le mani per troppo tempo.

Morales, così come Correa in Ecuador, Lula-Roussef in Brasile, Chavez-Maduro in Venezuela per finire con Ortega in Nicaragua, costituiscono una lunga fila di leader e presidenti che hanno incantato folle plaudenti progressiste nel mondo intero. Attaccati al potere nel senso peggiore del termine, cioè o per interessi strettamente personali o per pura vanità di potere, si sono caratterizzati tutti, nessuno escluso, per aver tradito le promesse grazie alle quali erano stati eletti. Tutti altermondialisti, pronti a difendere i diritti dei popoli indigeni, dei contadini senza terra, in prima fila a criticare la globalizzazione finanziaria e la corruzione che portava con sé, eccoli cadere uno dietro l’altro (mancano ancora i derelitti Maduro e Ortega, ma storicamente sono già morti) esattamente per non aver fatto quello che avevano promesso e per aver abbassato i pantaloni in nome della realpolitik necessaria per mantenersi al potere.

Che ci siano folle plaudenti all’uscita del carcere di Lula si può capire ma non condividere. L’uomo che ha “ucciso” la riforma agraria, che ha dato forza al land-grabbing in stile brasiliano, condito di sopraffazione, corruzione e non rispetto dei diritti locali delle popolazioni; il presidente che non ha fatto nulla di strutturale per cambiare i rapporti di forza politici che hanno creato e che mantengono l’esclusione e la povertà per milioni di brasiliani, ma che si è limitato, come ai tempi di Bettino Craxi, a surfare sugli alti prezzi delle materie prime per distribuire un po’ di elemosina ai derelitti del Nordest, ecco, che la sinistra brasiliana lo stia ancora rincorrendo fa pensare molto sull’incapacità di analizzare i propri errori e la necessità di essere coerenti nelle scelte e non rincorrere eroi di un giorno. 

Correa e Morales non sono riusciti, malgrado gli introiti economici ricevuti in questi tanti anni al potere, a rispettare sul serio quei diritti delle popolazioni indigene che li avevano portati al potere. Correa è uscito di scena, ma sta tramando dietro le quinte, come un Renzi qualsiasi, per abbattere il governo attuale e tornare a comandare lui. Morales ci ha provato a non rispettare la Costituzione e a falsificare i risultati. Adesso è in fuga, e forse finirà in galera.

Nel tiepido Sud, gli anni di governo del centro-sinistra in Cile, con Lagos e Bachelet, sembravano essere gli antidoti al narcisismo di potere di quelli di sopra, impegnati in fare politica sul serio, combattere povertà e disuguaglianze. Le mie osservazioni critiche le avevo già fatte anni addietro ad alcuni cari amici cileni, sulla tiepidi dei loro governi e sul distacco progressivo che emergeva rispetto alle giovani generazioni, ai popoli indigeni e al mondo del lavoro di quelli di sotto (los de abajo). Le reazioni di queste ultime settimane, scatenatesi per una storia di pochi centesimi, trovano la loro origine nelle non scelte fatte dai governi “progressisti” precedenti.

Tutti figli della realpolitik che impone il rispetto del dogma neoliberale, che si trascina dietro una finanza corrosiva fatta per una élite sempre più ridotta, a scapito del resto della popolazione. 


La speranza che in America Latina sorga qualcosa di diverso mi pare abbastanza vana, dato che oramai quelle società, come la nostra, sono state asfaltate da decenni di dittatura televisiva e culturale di tipo individualistico, che premia l’ IO a scapito del NOI. Momenti di febbre come in queste settimane in Cile e Bolivia si ripeteranno, ma non credo proprio che da quei fuochi nasca un mondo diverso e migliore. Ci vorranno anni, e molti per far rinascere una speranza collettiva, che sia laggiù o, ancor peggio, qui da noi.

2019 L47: Gianrico Carofiglio - La versione di Fenoglio


Einaudi

Pietro Fenoglio, un vecchio carabiniere che ha visto di tutto, e Giulio, un ventenne intelligentissimo, sensibile, disorientato, diventano amici nella più inattesa delle situazioni. I loro incontri si dipanano fra confidenze personali e il racconto di una formidabile esperienza investigativa, che a poco a poco si trasforma in riflessione sul metodo della conoscenza, sui concetti sfuggenti di verità e menzogna, sull'idea stessa del potere. "La versione di Fenoglio" è un manuale sull'arte dell'indagine nascosto in un romanzo avvincente, popolato da personaggi di straordinaria autenticità: voci da una penombra in cui si mescolano buoni e cattivi, miserabili e giusti. Il mondo reale ha poco a che fare con le trame dei romanzi polizieschi o delle serie tv. Esiste davvero, ed è un posto pericoloso.

Un bel racconto per giovani lettori e per giornate uggiose

giovedì 7 novembre 2019

2019 L46: Michael Crichton - In caso di necessità



Garzanti

In caso di necessità è un romanzo scritto da Michael Crichton sotto lo pseudonimo Jeffery Hudson nel 1968. Con esso vinse il premio letterario Edgar Award nel 1969. Il protagonista del romanzo è il dottore John Berry. Egli, venuto a conoscenza che un suo amico e collega, l'ostetrico Arthur Lee, è stato arrestato con l'accusa di aver compiuto un aborto illegale su una ragazza, Karen Randall, deceduta a causa di una forte emorragia vaginale, decide di aiutare Lee investigando sui fatti accaduti, certo della sua innocenza. Nel corso della lunga, e ricca di colpi di scena, investigazione, Berry sfiderà la potente famiglia di medici Randall ed analizzerà il carattere di Karen per ottenere l'inattesa verità.

Bella storia fin quasi all'ultima pagina quando, a mio giudizio, l'autore presenta delle conclusioni senza nessuna logica, quasi come fosse il mago Merlino a suggerire la soluzione. Peccato.

2019 L45: Jean-Cristophe Rufin - Sept histoires qui reviennent de loin

Gallimard, 2012

Sept histoires fortes, drôles, émouvantes.
Sept petits romans avec chacun son intrigue, ses personnages, son dénouement inattendu.
Sept lieux du monde, Mozambique, Kirghizie, île Maurice ... qui apportent leurs couleurs et leurs parfums.
Sept occasions de donner aux grandes questions contemporaines un visage humain.
Sept instants de vie.
Un même boheur de lecture.

Stesse impressioni di chi ha fatto la recensione. Consigliato.

venerdì 1 novembre 2019

2019 L44: Jo Nesbo - La soif




Gallimard 2019

Une jeune femme est assassinée suite à un rendez-vous via un site de rencontres. Elle porte des marques de morsures semblant indiquer que le meurtrier est un prédateur sanguinaire. Lorsqu'un deuxième corps est retrouvé dans les mêmes circonstances, l'enquête est confiée à Harry Hole. Mais ce dernier a mis de l'ordre dans sa vie et ne souhaite plus être mêlé à une dangereuse affaire.

Sempre più improbabile il nostro Nesbo-Hole.... comincia a diventar falloso