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lunedì 23 settembre 2019

2019 L40: Maylis de Kerangal - Un chemin de tables


Gallimard, 2019

Brasserie parisienne, restaurant étoilé, auberge gourmande, bistrot gastronomique, taverne mondialisée, cantine branchée, Mauro, jeune cuisinier autodidacte, traverse Paris à vélo, de place en place, de table en table. Un parcours dans les coulisses d’un monde méconnu, sondé à la fois comme haut-lieu du patrimoine national et comme expérience d’un travail, de ses gestes, de ses violences, de ses solidarités et de sa fatigue. Au cours de ce chemin de tables, Mauro fait l’apprentissage de la création collective, tout en élaborant une culture spécifique du goût, des aliments, de la commensalité. A la fois jeune chef en vogue et gardien d’une certaine idée de la cuisine, celle que l’on crée pour les autres, celle que l’on invente et que l’on partage.

Una bella storia sulla ristorazione parigina e le sue difficoltà. Unico bemolle l'aver indicato come dubbio del giovane Chef la possibile scelta della pasta Panzani per fare la carbonara. Errore da penna rossa!


domenica 15 settembre 2019

2019 L39: Grégoire Courtois - Les lois du ciel


Gallimard, 2018

C’est l’histoire d’un voyage scolaire dans la forêt. C’est une classe d’enfants entre six et sept ans qui s’y retrouvent seuls. C’est l’âge où l’on n’est pas certain que les monstres n’existent pas, où l’imagination transforme le grincement des arbres en rugissements de bêtes sauvages. C’est une histoire qui a été mille fois racontée mais jamais jusqu’au bout. C’est ce qui se passe après la fin des contes, quand les enfants sont perdus et qu’il est admis qu’ils n’en réchapperont pas.

Dans les forêts du Morvan, il n’est presque plus possible aujourd’hui de se perdre, et pourtant des événements inconcevables se produisent chaque jour. C’est l’histoire d’un événement inconcevable. C’est l’histoire d’une excursion qui vire à l’atrocité, comme si tous gagnaient le même jour à une funeste loterie.

Scoperto a Montreal, Courtois è uno scrittore di talento, ma la storia è talmente orribile che non oso consigliarvelo.

venerdì 13 settembre 2019

Libambos - Droit à la terre et luttes paysannes : une histoire sans fin


Préface de Marcel Mazoyer
Le mot clé de Libambos est l’accaparement (“grabbing" en anglais), une pratique qui a toujours fait partie intégrante des politiques coloniales et post-coloniales. Non seulement l'accaparement des terres, mais aussi de l'eau, des forêts, des ressources génétiques et minières et maintenant aussi du sable et de l'air. Grâce aux nouveaux moyens de communication des organisations paysannes, l’accaparement a gagné en visibilité et touche davantage la communauté internationale et les populations.
Pourquoi ce titre : dans la langue Kimbundu (Angola), le mot "libambos" désignait les chaînes que les esclaves portaient aux pieds et, par conséquent, les longues colonnes d'esclaves transportés par bateaux en Amérique. Ce titre, qui fait référence à ce sentiment d'esclavage, vient d'un raisonnement que l'inspecteur de police James “Grosses Fesses” a avec des membres de la communauté où le viol et le meurtre de la jeune Pureza Mwito ont eu lieu. Une invitation à ne pas lâcher prise, à ne pas devenir esclave et à prendre en main son propre destin et ses responsabilités.

Disponible sur :  
https://www.elmisworld.com/libro/libambos-francais/

K2-18b: il primo passo verso la Nuova Era



Un paio di giorni fa è stato annunciata la scoperta di acqua su un pianeta simile alla terra (http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2019/09/11/scoperta-acqua-su-un-pianeta-simile-alla-terra_b223f7aa-eb79-4054-a70a-cc002ecd25b0.html). Un giorno, quando penseremo a datare l’inizio della Nuova Era della nostra umanità, spero proprio che, invece di pensare sempre alla canzone Aquarius, si finisca sulla data di K2-18b (o altre e prossime scoperte).

Il perché lo spiego in poche parole: il nostro mondo attuale è basato su una struttura mentale di tipo piramidale che vede l’essere umano come l’apice dell’evoluzione e, di conseguenza, come avente diritti superiori sul resto del “creato”. Uso la parola creato volutamente, perché questa superiorità è legata a filo doppio alla concezione che sopra di noi ci sia solo Dio, credenza che che nei secoli generazioni di falsi profeti, preti e quanto altro si sono prodigati di farci credere, sotto le spoglie di religioni diverse nel nome ma unite nello scopo di sottomettere l’uomo ad una casta superiore di tipo religioso (l’apice dell’apice). 

Per giustificare questo assioma, l’unicità della nostra presenza nell’Universo era d’obbligo. Da questa unicità discendeva il nostro diritto (divino, ovviamente) di fare e disfare quello che non ci piaceva o che non era conforme ai nostri interessi. La recente sottomissione della Natura, trasformata nell’ultimo Eldorado, non è altro che la logica conseguenza di questa costruzione filosofica.

A partire dal momento che, nello spazio che ci circonda, troviamo possibilità di forme di vita esterne alle nostre, ecco che il mito dell’unicità viene meno. E rompendosi questo mito, a cascata viene giù anche il resto.

Ci vorrà ovviamente del tempo perché questa scoperta (banalissima? Ma sì, diciamolo, banalissima) permei l’orizzonte dell’individuo lambda, ma non ho dubbi che questo succederà. E allora verranno in aiuto anche altre semplici constatazioni come quelle che riporto nella foto qui sotto, presa nel Giardino Botanico di Montreal la settimana scorsa. Possiamo vedere, partendo dal basso, che i primi segni di attività animale datano circa 540 milioni di anni prima di noi. 300 milioni di anni fa comparivano le prime felci (fougères) e i primi rettili. Nel Giurassico apparvero i primi uccelli, seguiti, nel Cretaceo, dai primi fiori. Più vicini a noi, nel Paleogene, arrivano i mammiferi (e siamo a soli 45 milioni di anni fa). Ed eccoci al Neogene quando, buoni ultimi, arriviamo noi.



Insomma, non siamo l’apice dell’evoluzione, ma solo i ritardatari. Tutto quello che chiamiamo Natura, era già lì da parecchio e, cosa ancora più importante, sarà ancora lì dopo che noi saremo scomparsi.

Quindi questa scoperta del K2-18b ci porta a riflettere sia sul fatto che altre forme di vita possono esistere altrove, quindi che non siamo gli unici, ma ci porta a interrogarci sul fatto che non siamo la punta, il vertice, ma semplicemente l’apparizione più recente di un mondo complesso che, ci piaccia o meno, non è stato messo lì per servirci (come certi specialisti dei Servizi Ecosistemici) vorrebbero farci credere, ma è un sistema più grande di noi, che ci invita all’umiltà e al rispetto.

Una Nuova Era basata su questi semplici principi, di umiltà e rispetto, che porteranno con sé l’accettazione della diversità, tanto mai necessaria. Spes Ultima Dea!


mercoledì 11 settembre 2019

2019 L38: Jo Nesbo - L'étoile du diable



"L'index gauche de Camilla Loen avait été sectionné. Et sous une paupière, on avait trouvé un diamant rouge en forme d'étoile à cinq branches". Ce crime n'est que le premier d'une étrange série débutée lors d'un été caniculaire sur Oslo. La presse à sensation peut annoncer en une et sans mentir que "Le voisin a goûté le sang" de la morte. Intuitif, acharné, rongé par le désespoir et confronté à des éléments corrompus de ses propres services, Harry Hole s'empare de l'enquête. Le modus operandi est toujours le même : l'ablation de l'un des doigts des victimes et la présence à proximité des corps mutilés d'un diamant en forme de pentagramme, symbole occulte plus connu sous le nom d' "étoile du diable". La police doit se rendre à l'évidence : un serial killer opère dans les rues de la capitale norvégienne et, si le signe est celui du démon, le diable est rarement celui auquel on pense...

Continua la serie Hole, avventure incredibili per il nostro eroe che nemmeno Tex Willer riuscirebbe a uguagliare...

Conte 2: i democristiani sono tornati


E alla fine sia Camera che Senato dettero l’approvazione necessaria, e il governo è ufficialmente in carica.

Come molti italiani son contento che Salvini sia stato estromesso, seguendo in questo i principi costituzionali del nostro sistema parlamentare che a lui sembrano proprio ignoti.

Detto questo, la mia prima impressione è che siano tornati i democristiani di una volta, aggiornati ai tempi moderni. I meno giovani ricorderanno bene come la Balena Bianca riuscisse a tenere assieme leader politici con posizioni e storie personali alquanto differenti. Penso al cocainomane Colombo, a Donat-Cattin che aveva un figlio terrorista e che ogni tanto proteggeva in casa, oppure ai loschi Gava, Ciancimino, Lima, la nostra Antelope Kobbler, il ras delle Poste Remo Gaspari che aveva fatto assumere tutta Pescara. Poi certo ogni tanto capitava anche una persona per bene, tipo la Tina Anselmi, oppure …. no, non me ne viene in mente nessun altro.

Una vera macchina di voti e consensi, tenuta in piedi da un clientelismo senza rivali, nonché dalla rete di parrocchie e organizzazioni cattoliche che servivano a far respirare una macchina politica autoreferenziale e con tendenze alla claustrofobia.

Adesso abbiamo un governo dove i due principali contraenti (M5S e PD) sembrano proprio l’incarnazione moderna della vecchia Balena. Stanno assieme per amore di poltrone e di potere, con la paura che Salvini gli freghi l’uno e l’altro, come la DC aveva paura del vecchio PCI.

Un governo che promette tutto e di più, senza osare mai guardarsi indietro e fare una disanima sincera e onesta di cosa hanno fatto prima. Il PD, grazie alle politiche genziane ma anche ale scelte fatte molti anni prima, è diventato la struttura portante del potere che non molla le sue poltrone nemmeno morto. Dalle ultime elezioni, dove uscì a pezzi, la base (così come moltissimi degli intellettuali vicini a quel mondo) aveva chiesto che si discutesse sul serio delle scelte che avevano portato a perdere milioni di voti. Non se ne è fatto nulla e oggi, in nome della solita emergenza nazionale, sono di nuovo felici e tutti assieme ripartiti per continuare a commettere quegli stessi errori. Se leggete con calma le priorità del nuovo governo e le dichiarazioni dei leader PD, verrebbe da chiedersi dove fossero stati in questi anni. Quando erano al governo, grazie al tanto osannato Minniti, hanno inaugurato la stagione dei Lager in Libia, politica seguita da Salvini con l’aggravante di essere troppo sguaiato. Le politiche del lavoro di Renzi hanno creato il nulla, tanto che adesso ci si chiede se il Conte 2 andrà a continuare il Jobs Act o a fare dell’altro. 

Una cosa intelligente aveva detto e scritto il M5S: la necessità di attaccare il sistema bancario che permette di far stare assieme le attività di credito con quelle speculative. Il nodo centrale della crisi economico-finanziaria attuale. Guardate la cronistoria delle dichiarazioni prima, durante e dopo le negoziazioni e troverete, come me, che questo solenne impegno è sparito. Dati i legami che i vertici del PD hanno col sistema economico attuale, legami che hanno fatto sì che in tutti gli anni in cui sono stati al governo mai una volta si siano battuti sul serio per cambiare la direzione di marcia dell’esecutivo europeo, quello che ci ha portato alla crisi attuale e che continuerà nella stessa direzione con la nuova Commissione.

Si parlava anche della lotta alle mafie, anche questo tema oramai diluito nelle mille altre promesse.

Promettere non costa nulla e, come diceva la vecchia volpe Andreotti, impegna solo chi le ascolta. 

Quello che manca ai 5S e al PD sono i legami veri col territorio, quello che le parrocchie e le associazioni cattoliche garantivano alla DC, fuori dagli schemi dei circoli di partito locali. Erano quelli gli alveoli polmonari che facevano respirare la macchina di potere, in mancanza dei quali l’autismo di questo governo li porterà presto a sbattere la faccia ancora una volta come hanno fatto, separatamente, i 5S e il PD.


Auguri a chi ci crede. Io ho smesso da tempo.