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mercoledì 26 dicembre 2018

La sporca dozzina del 2018


Scelta difficile, avevo parecchi altri candidati che mi erano piaciuti parecchio, ma alla fine ho scelto di ricordare questi (l'ordine come sempre è puramente casuale):

Pierre Lemaitre - Au revoir là-haut

Sebastian Rotella - Triple Crossing

Roberto Ampuero - El alemán de Atacama

Isabel Allende - Il mio paese inventato

Marlo Morgan - Message des hommes vrais au monde mutant

Laetitia Colombani - La tresse

Philippe Rouquier - Tant pis pour le Sud

Peter May - Le Quatrième Sacrifice

Michèle Rowe - Les enfants du Cap

Fernando Molica - Révolution au Mirandao

Gaël Faye - Petit pays


Mario Valdivia - La muerte de Paco Garmendia

2018 L58: Ken Bensinger - Cartellino rosso. Come la FIFA ha sepolto il più grande scandalo della storia del calcio


Newton Compton 2018

Il racconto inedito dello scandalo che ha travolto la FIFA: uno dei casi più eclatanti degli ultimi anni, che ha coinvolto decine di Paesi e non ha risparmiato nessun evento recente di uno degli sport più popolari al mondo, il calcio. Il “caso FIFA” è emerso in modo quasi inaspettato: indagando sulle dichiarazioni dei redditi di alcuni giocatori americani, gli agenti si sono ritrovati davanti un enorme caso di corruzione internazionale. Nella sua inchiesta, Ken Bensinger racconta lo scandalo e le personalità che ne sono state travolte. Da Chuck Blazer, a Jack Warner, fino all’uomo più potente di tutto il mondo dello sport, il presidente della FIFA Sepp Blatter. Dall’indagine è emerso un dato sconcertante: la corruzione era un sistema attivo da anni, un meccanismo oliato di tangenti, frodi e riciclaggio di denaro sporco che non ha risparmiato nemmeno i Mondiali. Questo libro porta alla luce la storia reale, oltre i titoli di giornale, raccontando non solo il più grande scandalo della storia dello sport, ma anche uno dei più grandi casi di corruzione internazionale mai registrati.

Utile per capire come si facciano i soldi, sporchi, col calcio.

lunedì 10 dicembre 2018

Ritornando sul programma Fome Zero brasiliano: come reinventare la ruota

Ricordo che uno dei principali autori di questo programma venne eletto Direttore Generale della FAO sulla base del convincimento (errato) da parte dei paesi membri che il programma di lotta alla fame conosciuto come FOME ZERO stesse dando degli ottimi risultati.

Addirittura la FAO, sotto la guida dell'attuale Direttore Generale, Graziano da Silva, ha addirittura lanciato un programma mondiale chiamato Zero Hunger.

L'articolo che aggancio qui sotto analizza in maniera interessante la crisi e la sparizione del programma Fome Zero nel 2004, cioè un anno dopo il suo lancio ufficiale!!!!

Da notare il riferimento al Fome Zero come la reinvenzione della ruota.

Io queste cose le sapevo e le dicevo fin da allora, ma i miei colleghi e i ministri che hanno votato, apparentemente non volevano saperlo.


Programa Fome Zero e o paradigma da segurança alimentar: ascensão e queda de uma coalizão?
Carla Guerra Tomazini
Cristiane Kerches da Silva Leite


The paper examines the design process and the progressive abandonment of the Hunger Zero Program (Fome Zero - HZP) as main strategic line for the actions of the federal government between 2003 and 2004. The objective is to analyze the ideas that underpinned the structure of political food security and hypotheses on crisis program and strategic redirection for the unification of the cash transfer programs that led to the creation of the Bolsa Família. The research methodology consists of the analysis of primary qualitative data (semi-structured interviews with policy program) and secondary data (newspaper reports and publications produced by expert researchers in the subject and analytical work on HZP). The theoretical framework used is the cognitive and post-positivist policy analysis. After examining the development of food security paradigm at both the international and domestic levels, the present study focuses on analyzing four explanatory hypotheses concerning the HZP crisis: previous institutional arrangements, conflict between paradigms, loss of influence in the “food security” coalition and programmatic complexity of the program. It is argued that the program is an important element to understand not only the political game and managerial problems faced by the newly established government at the time, but the
contest of ideas and paradigms (Campbell 1998, Hall 1993) in which actors and coalitions (Sabatier and Jenkins-Smith 1993) seek to influence of anti-hunger and poverty policies in during Lula's first term.

Link:http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S0104-44782016000200013

lunedì 3 dicembre 2018

2018 L57: Pierre Lemaitre - Au revoir là-haut



Albin Michel, 2013

Sur les ruines du plus grand carnage du XX° siècle, deux rescapés des tranchées, passablement abîmés, prennent leur revanche en réalisant une escroquerie aussi spectaculaire qu'amorale. Des sentiers de la gloire à la subversion de la patrie victorieuse, ils vont découvrir que la France ne plaisante pas avec Ses morts...

Fresque d'une rare cruauté, remarquable par son architecture et sa puissance d'évocation, Au revoir là-haut est le grand roman de l'après-guerre de 14, de l'illusion de l'armistice, de l'État qui glorifie ses disparus et se débarrasse de vivants trop encombrants, de l'abomination érigée en vertu.

Dans l'atmosphère crépusculaire des lendemains qui déchantent, peuplée de misérables pantins et de lâches reçus en héros, Pierre Lemaitre compose la grande tragédie de cette génération perdue avec un talent et une maîtrise impressionnants.

Probabilmente è il libro dell'anno! Consigliatissimo!!!!

domenica 2 dicembre 2018

Gruppo 无名: Nuove proposte arrivate


Le proposte non sono in ordine di importanza, ma semplicemente in ordine di arrivo. Più avanti decideremo la gerarchizzazione.

Come già spiegato, salvo richiesta contraria, i contributi restano anonimi.

1. struttura organizzazione  

Espandere il modello CFS a FAO governing bodies, facendo entrare anche le organizzazioni contadine, indigene. 

Revisionare il modello di rappresentanza dei paesi e creare una accountability dei perm reps che spesso sembra che si facciano solo gli interessi loro e nemmeno tanto quello dei paesi. Questo creerebbe una doppia accountability e diminuirebbe i casi di corruzione e collusione.

In altre organizzazioni come UN Women per esempio il tema dell’ accountability è molto forte. Esiste una sezione ‘report wrongdoing’ e una ‘investigations hotline’ che non credo per FAO sia mai stata creata:

Eliminare tutte le posizioni di Deputy Director (nella Sede, e equivalenti negli uffici regionali) e abbassare il livello di Direttore/rice a D1, con conseguenti risparmi e riduzione dei posti di potere

Eliminare Strategic Objectives e Programmes (e tutte le posizioni specifiche afferenti). 

Ridare centralità ai meccanismi di dialogo fra Management e Organi di rappresentanza dello staff (UGS/APS)

Sospensione immediata del programma mobilità e apertura di un tavolo di discussione con integranti senior management e APS

Maggior libertà di espressione  sia a livello di idee lavorative, sia se si tratta di criticare il management;  

Politiche per la famiglia che siano degne di questo nome: orario flessibile per tutti; congedo di maternità da equiparare a  quello italiano o mondiale, lo stesso per adoption leave. Le UN hanno un congedo di maternità in totale di 3 mesi e discriminano bellamente - non solo la FAO, sul adoption leave che é di 10 settimane in tutto SOGGETTA ALL'APPROVAZIONE DEL DG??? Ma siamo scherzando.... un diritto che é assoggettato alla volonta' di un DG?? 

Ritornare ad a fare dell'ambiente FAO.. come una grande famiglia.. dove si possano coinvolgere le famiglie, e  i nostri figli per feste nazionali o culturali invece di essere come ora prigionieri della SECURITY.. spesso senza motivo... ;  

Mi piacerebbe che si potesse restare in FAO anche fino alle 1900: si potrebbero creare spazi per attività ludiche per i bambini, cosi i genitori non dovrebbero correre a destra e a manca senza sapere dove lasciare i propri figli; 

Teleworking... anche qui... ora abbiamo 10 gg in tutto l'anno sempre soggette al volere della dirigenza. In molte aziende il telelavoro è semplicemente una forma di lavoro ed un risparmio per l'azienda; 

Mobilità per i General service, tutti una volta nella vita lavorativa dovrebbero fare un'esperienza sul campo!! 


Basta discriminazioni  legate alla nazionalità

Considerando che la produzione agricola oggi rileva principalmente del settore privato, i ministeri dell'agricoltura  (nostri principali controparti ufficiali) essendo tra gli ultimi in termini d'importanza pubblica e non più tra i primi come prima, si dovrebbe ripensare il matrimonio FAO-MinAgri, e pensare al poligamismo/poliandrismo: Ministero Planning, Finanze, Ambiente, etc…

Invece di entrare in competizione col settore privato, o di fare la sua $#$@ per ottenerne qualche soldo, identificare gli spazi liberi dove la FAO può avere un impatto

Lasciare spazio alle iniziative, alla creazione, all'unione delle forze interne,.... forse creare un pool nel quale un Team Leader potrebbe scegliere lo staff di qui ha bisogno per la realizzazione del 'progetto' a lui/lei affidato. Una volta realizzato, lo staff torna al pool. "Agile Management". 


Eliminare l'esercito messicano-politico (molti generali pochi soldati) DDGs ADGs D2s D1s scelti non per competenze ma per distribuire favori

2. contenuti lavoro

Gender: due opzioni: mettere il gender team sopra le divisioni tecniche e non dentro ESP. Oppure come suggerisce la proposta seguente, tenere dei team più piccoli dentro le divisioni tecniche ma dare più potere politico al team tutto.

Il ‘gender team’ dovrebbe essere creato in OGNI dipartimento e non confinarlo a social policies and rural institutions (ESP). E’ vero che nei dipartimenti ci sono poi gender focal point, ma a volte queste persone sono identificate a caso, si tratta in realtà molte volte di donne che hanno a ‘cuore’ il tema gender. Bel sentimento, ma se uno vuole trattare per esempio tema rognoso gender in emergency context bisogna avere un esperto/a che sappia dove metterci le mani 

Riposizionare il gruppo Land Tenure in altro dipartimento: in particolare considerare i pro/cons di una integrazione con il gruppo Land Management. Riconsiderare il mandato in modo da aumentare lo spazio di lavoro nell'area di Policy. 

Ripensare il ruolo degli ADG per farli diventare dei Senior Policy Advisors nelle proprie aree di competenza e non più degli Yes Men/Women agli ordini del DG


Ripensare mandato Divisione delle Politiche vincolandola maggiormente alle altre Divisioni tecniche e agli uffici di rappresentanza nei paesi in modo da servire come policy advisors ai paesi direttamente sul terreno