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domenica 30 settembre 2012

2012 L47: Petros Markaris - L'Esattore

Bompiani 2012
scheda libro (bompiani): Il commissario Charitos è di nuovo alle prese con le conseguenze della grande crisi economica. Nell’ombra agisce un “Esattore”, un vendicatore che invia a noti evasori fiscali una lettera in cui li invita a saldare quanto devono al fisco; ma se non ottiene quanto chiede, l’Esattore uccide i malcapitati con una iniezione di cicuta. Kostas Charitos si immerge nel nuovo caso con un senso di smarrimento: gli omicidi si susseguono in un clima di tensione sociale estrema, in cui vittime e colpevoli si scambiano continuamente di ruolo. Anche Caterina, sua figlia, è sul punto di andarsene, accettando un posto offertole dall’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati. Intanto, l’“Esattore” riesce a far restituire alle casse dell’erario quasi otto milioni di euro in soli dieci giorni, e il popolo scende in piazza per inneggiare all’eroe, al santo, che è riuscito là dove il potere costituito ha colpevolmente fallito. Nel mezzo di questo dilemma etico si trova il commissario Charitos: smascherare il colpevole e consegnarlo alla giustizia oppure stare dalla parte della gente dimenticata da quella stessa giustizia? Petros Markaris non perde un colpo. Col tocco del grande romanziere, del giallista esperto, con la materia incandescente della situazione mondiale che stiamo vivendo, dà vita a un nuovo, magistrale noir. commento personale: un altro grande libro di Markaris, in pieno nel casino attuale, tale da rendere questo Esattore simpatico a tutti, quasi un eroe personale: e allora si pone il dilemma, cercar di prenderlo o lasciarlo fare? Sicuro nella Top dell'anno!!!

ESPERANZA: prima presentazione del libro

sabato 29 settembre 2012

2012 L46: Herman Koch - La cena

Neri Pozza, 2010 Descrizione: Due coppie sono a cena in un ristorante di lusso. Chiacchierano piacevolmente, si raccontano i film che hanno visto di recente, i progetti per le vacanze. Ma non hanno il coraggio di affrontare l'argomento per il quale si sono incontrati: il futuro dei loro figli. Michael e Rick, quindici anni, hanno picchiato e ucciso una barbona mentre ritiravano i soldi da un bancomat. Le videocamere di sicurezza hanno ripreso gli eventi e le immagini sono state trasmesse in televisione. I due ragazzi non sono stati ancora identificati ma il loro arresto sembra imminente, perché qualcuno ha scaricato su Internet dei nuovi filmati, estremamente compromettenti. Paul Lohman, il padre di Michael, si sente responsabile. Si riconosce nel figlio perché hanno molto in comune, non ultima l'attrazione per la violenza. Non può lasciare che trascorra la sua vita in galera. Serge, il fratello di Paul, è il padre dell'altro ragazzo, il complice. Secondo i sondaggi Serge Lohman è destinato a diventare il nuovo Primo ministro olandese. Se l'omicidio verrà rivelato, sarà la fine della sua carriera politica. Babette, la moglie di Serge, sembra più interessata ai successi del marito che al futuro del proprio ragazzo. Claire, la moglie di Paul, vuole proteggere il figlio a ogni costo. Ma quanto sa di ciò che è realmente accaduto? Due coppie di genitori per bene durante una cena in un bel ristorante. Cosa saranno capaci di fare per difendere i loro figli? questo per quanto riguarda la descrizione ufficiale. I commenti sono un po' diversi: innanzitutto sembra proprio stonata l'ambientazione, in un ristorante di lusso, pieno di gente che riconoscono uno dei due fratelli, il politico lanciato verso il posto di primo ministro. Trovarsi li per discutere delle ripercussioni di un omicidio compiuto dai propri figli sembra proprio fuori luogo. I personaggi poi sono un po' strani, ma questo è chiaramente voluto dallo scrittore. Se non si è lòetta la 4a di copertina, ci si mette un bel po' a capire cosa siano venuti a fare in quel ristorante e, alla fine, la discussione sull'omicidio in quanto tale e le ripercussioni sui figli prende pochissimo spazio. Quasi non si rendessero conto di cosa significhi... L'unica preoccupazione sembra quella di proteggere i figli, cercando di deviare la colpa sulla senzatetto che si trovava nel posto sbagliato e in piu puzzava (dixit la moglie del fratello quello pazzo). Già il fatto che il fratello (il narratore della storia) si scopra che soffra di una forma di pazzia/schizofrenia, che abbia tirato una padella in faccia al fratello anni prima, bella bollente, insomma roba da mandarlo all'ospedale, e qualche anno dopo si ritrovino come vecchi amici.. sembra poco credibile.. ma che i quattro siano lì per NON discutere dell'omicidio, ma dellew ripercussioni per la carriera politica di uno o del futuro dei ragazzi se per caso venissero identificati... (senza parlare del commento del fratello pazzo, che tanto in Olanda per un omicidio così ti prendi massimo otto anni - se non sbaglio, e se fai il bravo in 4-5 sei già fuori), insomma roba da non crederci .... ecco, sembra che il limite fra posizioni incredibili, stupefacenti e dialoghi NON credibili sia stato oltrepassato e che alla fine si tratti di una storia che non sta in piedi, malgrado il gran successo di vendite.

venerdì 28 settembre 2012

2012 L45: Michela Murgia - L'incontro

Einaudi, 2012 A Maurizio non veniva cosí facile dire «noi», perché non c’è plurale nel mondo di un figlio unico, educato dalla solitudine a diventare per sempre l’unica misura di sé stesso. A Crabas col «noi», invece, bisognava farci i conti, perché i suoi nonni, i vicini di casa dei nonni, i loro figli e i bambini dei loro figli parlavano tutti di sé al plurale con la ronzante fluidità di uno sciame d’api intorno all’alveare [...]. Ma era soprattutto dagli altri ragazzi che Maurizio sentiva usare il noi con quell’accezione densa, piena di respiri comuni. «Non ci diamo proprio per vinti, eh?» gli aveva detto una volta Giulio, il figlio del vigile urbano, mentre lo guardava con la fionda stretta tra le mani prendere per l’ennesima volta la mira sulla lattina vuota poggiata in piedi sull’argine dello stagno, proprio dietro alla chiesa di Santa Maria. Maurizio aveva distratto gli occhi dal bersaglio e aveva fissato il ragazzo piú grande per qualche istante, come se anche la risposta richiedesse una buona dose di mira. A diventare amico di Giulio ci aveva messo piú di dieci giorni, e ora rischiava di giocarsi tutto in un istante. Con il cuore che gli batteva forte dalla paura di sbagliare, aveva mormorato spavaldo: «Non siamo mica gente che si arrende, noi». Giulio a quel punto gli aveva sorriso e poi il sasso lanciato dalla fionda era andato dritto sulla lattina, facendola cadere giú dal costone dell’argine con un suono acuto e pieno di riverberi. Il ragazzo piú grande aveva mormorato un’imprecazione passandosi una mano nei capelli scuri con un gesto incredulo, poi lo aveva applaudito forte. gran bel piccolo libro. ancora migliore di quello con cui ha vinto il Campiello. Raccomandatissimo. Ovviamente sarà nella Top

lunedì 24 settembre 2012

Back from Mozambique: the new El Dorado or Far West?

This is a country where now you can even choose the type of land related conflict you prefer to analyze: are you interest with mining problems? In that case go to Tete province where the brazilian Vale is having some hard moments with several hundred families protesting against the failure of Vale to carry out a promised resettlement package when they were moved to Cateme to make way for a new coal mine in Moatize. But if you feel more environmentalists and your preferred choice is the REDD+ program, than please have a look onto the bulletin issued on July 9 by Joseph Hanlon (j.hanlon@open.ac.uk) entirely dedicated to this issue, so you will read about the concerns of the peasant organizations as well as of the government itself. If your heart goes more into the more "traditional" land grabbing for basic commodities, than you can start your trip with Nampula, with the most recent clash between local communities, state officers and a private (chinese) "investor". I put "investor" into brackets because it is becoming more and more official what many saw in the field: too much of these "investors" in fact are not investing anything. As per Hanlon bulletin, recently the Ministry of Agriculture reported it inspected 511 plots with 172,000 ha. Of that, 63,000 ha (36%) was being well used, 38,000 ha (22%) was being partially used, and 71,000 ha (42%) was underused. In case you want to stay in the province, you can also try to have a look into the new big program called ProSavanna, who is creating many concerns with peasant organizations. Luckily Mozambique has a clear and strong legislation related to land rights, including community' s rights, and the President himself has several times repeated that these rights will have to be respected and that any new investment will be done together with local partners. In this respect we will continue supporting these efforts, through supporting ernhancement of national institutions dealing with land rights as well as working together with CSOs/NGOs in the field. If Mozambique will be able to show how proper consultations are done, how rights are respect and how family farming, national food security and the primacy of customary rights and cultures are the basis for national development, thus involving the "investors" into this vision of participatory and negotiated territorial development, then this will certainly become an example for the entire Africa. It will not be easy, but we can join forces on this.

2012 L44: H.R.F. Keating: L'inspecteur Ghote tire un trait

Livres de Poches, 1992 Une très grande et belle demeure, quelque part dans les plaines écrasées de chaleur de l'Inde profonde. L'inspecteur Ghote de la PJ de Bombay est chargé d'enquêter sur les menaces de mort adressées au maître de maison, Sir Asif Ibrahim, ancien juge du temps du Raj britannique, vieillard revêche,... Un altro libro che riposava nella biblioteca da parecchi anni. Manco ci ricordiamo chi l'abbia comprato; prima volta che leggo questo autore e prima storia di questo ispettore Ghote. Storia lenta, ritmi indiani o comunque da paesaggi canicolari. Sulla stratificazione della società indiana nulla di nuovo, ma può sempre essere una lettura piacevole, nei lunghi momenti nelle hall degli aeroporti.

2012 L43: Michael Crichton - Casi di emergenza

Garzanti - Gli elefanti 1995 I racconti che hanno ispirato la serie televisiva «E.R. Medici in prima linea» Primo libro di Crichton recensito in questo blog. Altri, come Congo, li ho letti secoli fa... Questo mi incuriosiva per il fatto di aver dato il la alla serie di ER e difatti si vede la futura struttura televisiva già chiara nel libro. In realtà il libro è più didattico della televisione. Qui Crichton usa i casi per farci riflettere sulla medicina, la sua evoluzione e il senso di questa evoluzione, dei costi, delle attese e dei risultati. La televisone ne ha fatto una cosa diversa, bella da vedere ma non rispondente a questa riflessione iniziale. Sarebbe stato interessante occuparsi anche di queste dimensioni, che fanno si che il libro, anche se letto adesso e scritto nel 1970, è ovviamente molto datato.

lunedì 17 settembre 2012

2012 L42: Manuel Vazquez Montalban - Tatouage

" Quand il n'était encore qu'un poète admirateur d'Ezra Pound et de T.S. Eliot, Manuel Vázquez Montalbán fit un jour le pari d'écrire en quinze jours un polar à l'américaine. Pari gagné : la première aventure de Pépé Carvalho venait de naître. C'est aussi la plus simple et la plus belle. Parce qu'il tire son nom d'une vieille complainte de marin et qu'il nous parle d'un jeune homme mort d'avoir tatoué sur son dos " Né pour révolutionner l'enfer ", Tatouage fait planer un peu de Stevenson sur Barcelone. Superbe. " Patrick Raynal, Le Monde. Prima storia di Pepe Carvalho, scritto velocemente ma così va anche letto, come le tapas che mandi giù qwuando sei affamato o, meglio ancora, il pane condito col pomodoro come solo loro sanno fare. Primo Montalban recensito da quando ho il blog, gli altri li ho letti anni fa.... candidato naturale alla Top dell'anno...

sabato 15 settembre 2012

2012 L41: Arnaldur Indridason - La rivière noire

voilà ce qui en dit Telerama: La Rivière noire est le septième roman traduit en français d'Arnaldur Indridason, écrivain islandais désormais vedette internationale. Cette fois, point de commissaire bougon. Indridason a envoyé son comparse en vacances... pour le plus grand bonheur de son équipe qui respire un peu, mais pas longtemps. Un jeune type est découvert égorgé. La gourmande Elinborg, inspectrice talentueuse, épouse et mère parfaite, en outre auteur de livres de recettes de cuisine, prend l'affaire en main. Viol, drogue, vengeance, folie meurtrière, tous les ingrédients sont là pour faire de cette Rivière noire un bijou de la littérature policière. Arnaldur Indridason, qui sait si bien mettre en lumière les résonances entre passé et présent, s'est glissé dans la peau d'une femme flic pour aborder les violences sexuelles, les violences familiales, et leurs lots de silences, de secrets trop lourds. A me è piaciuto parecchio, ance più de la femme en vert. La prima volta che Erlendur non c'è e l'indagine la porta avanti la sua aiutante. A volte sono sempre tagliati con l'accetta e forse la fine poteva essere un po' più dettagliata, col padre e la figlia che escono dalla prigione così, in due righe.. e tutto il loro dolore viene lasciato così, per aria. Vabbè, mettiamolo fra i candidati alla Top...

Ushuaia: sempre derecho...

Ruta 40.... sempre dritto... un po' meno di 3000 kilometri e si arriva a Ushuaia.. fin del mondo...

Ricette Xuor: Soupe à l'Oignon - Zuppa di cipolle (4 personnes)

1 kg d'onions - 1 kg di cipolle 1 lt d'eau - 1 lt d'acqua Beurre - burro Sel, poivre, un bouillon cube de bonne qualité sale, pepe e un dado di buona qualità Tranches de pain grillé (1 par personne) Fette di pane abbrustolito (1 per persone) Gruyère Râpé - Groviera grattugiato Epluchés et coupées les onions en fins lamelles. Faites les cuires à fait doux (salé et poivré) avec une noix de beurre et de l'huile dans une poele pendant au 40 minutes à feux doux jusqu'ils soient cuits. Dans un fait-tout mettre l'eau et le bouillon cube; porter à ébullition et ensuite mettre les onions. Baisser le feu et laisser cuire pendant 20 minutes. Parsemer les tranches de pain de gruyère, les mettres sur le grill jusqu'à qu'elles deviennent dorées. Rectifier l'assaisonnement de la soupe, versez dans des boles individuels et poser les tranches de pain et gruyère. Deguster chaud. Pelare e tagliare a strisce sottili le cipolle. Farle cuocere a fuoco basso (salate e pepate) con una noce di burro e un po' d'olio per circa 40 minuti fino a quando non siano cotte. Mettere l'acqua a bollire con il dado. Quando bolle aggiungere le cipolle. Abbassare il fuoco e cuocere per altri 20 minuti. Spalmare il groviera sul pane e passare le fette sul grill fino a farle dorare. Rettificare il condimento della zuppa e versare nei piatti/ciotole individuali, posando sopra le fette di pane e groviera. Degustare quando è ancora calda.

venerdì 14 settembre 2012

ESPERANZA: un altro commento...

Ho letto il tuo libro con grande soddisfazione. Complimenti, appena esce lo regaleró a un sacco di amici. Se per il prossimo hai bisogno di un correttore di bozze mi candido ... c'é qualche errore grammaticale Maristella Occhio: il libro é uscito, adesso cerco di sapere dove si trova in vendita!!! Paolo

mercoledì 12 settembre 2012

Il futuro si avvicina sempre più velocemente: le città private dell’Honduras

Fare come gli struzzi. Nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere i problemi, i nemici o semplicemente la povertà che ci circonda. L’idea di tirar su muri alti e costruire dei quartieri per soli ricchi non è assolutamente nuova, come ce lo ricordano le varie Milano 2. Quello che è nuovo è l’idea di cedere lo spazio interno, da parte di uno Stato, a una compagnia privata, accettando il fatto che le leggi del paese (in questo caso Honduras) non siano più vigenti all’interno di questa zona. Deve essere ben triste la situazione di quel disperato paese che è l’Honduras (ricordate il golpe di un paio d’anni fa contro il legittimo Presidente…) per essere arrivati ad offrire al miglior acquirente delle terre (reclamate dalle popolazioni indigene locali, i Garifunas) per costruire delle città “modello” che funzioneranno come uno Stato dentro lo Stato: proprie leggi, un proprio sistema tributario, una politica di immigrazione propria così come la polizia. Se volete saperne di più andate sul sito della BBC: http://www.bbc.co.uk/mundo/noticias/2012/09/120905_honduras_ciudades_modelo_privadas_yv.shtml. Difficile crederci, ma dopo aver offerto tutto a questo turbo capitalismo finanziario, siamo arrivati a regalargli anche gli Stati, a pezzetti, come fanno qui, ma sempre regalati sono. Ci aspetta un gran brutto futuro se non cominciamo a rimboccarci le maniche….

domenica 9 settembre 2012

Argentina: professione Puntero

Torno adesso da un viaggio di lavoro in Argentina. Una settimana utile per capire meglio un paese che assomiglia molto all'Italia degli anni 70: un parco macchine vecchio, scioperi a tutto spiano, infrastrutture pubbliche che funzionano poco e male e una polarizzazione politica che assomiglia sempre più al Venezuela di Chavez. Il modo di presentarsi della Presidenta non aiuta certo ad abbassare i toni: durante l'ultima "cadena" (discorso pubblico officiato simultaneamente su tutti i canali televisivi in diretta) ha ammonito gli argentini ad aver paura solo di Dio e, un po', di lei. Le reazioni sono state immediate e la stampa, molto schierata a favore o contro, è in pieno dibattito. Una nuova professione è sorta in questi ultimi anni, quella del puntero. All'inizio pensavo si trattasse di un sinonimo di attaccante, tipo "centravanti", o "craque" come dicono i brasiliani; poi, poco a poco, ho capito meglio di cosa si tratta. Il governo, avendo un controllo fermo su una amministrazione pletorica, posiziona una serie di persone nei posti chiave, nominati sulla fedeltà politica più che su competnze specifiche, con il compito di assicurare quanti più affiliati possibili in vista di una lotta politica ogni giorno più dura. Altra opzione è quello di distribuire a pioggia degli aiuti a persone e famiglie che, in cambio, garantiscono presenza nelle riunioni pubbliche, fanno militantismo e sono sempre pronte a scendere in piazza quando necessario. In genere al capo puntero spetta una percentuale sul reddito conseguito dai punteros ingaggiati (mi è stato citato un "salario" medio di 1800 pesos, circa 400 dollari al tasso ufficiale), attorno al 20%. Quel che resta non è molto, ma permette di sopravvivere. In questo modo l'amministrazione aumenta sempre più, ma non la sua efficienza. Di sicuro le piazze sono sempre piene quando è ora di manifestare. Di per sè non è una pratica politica nuova, tutti i governi del mondo tendono a piazzare i propri sostenitori; l'impressione però è che stavolta stia diventando una professione vera e propria. Con un'economia in crisi, dove gli unici settori che tirano sono l'export di materie prime, i soldi che arrivano dal governo sono una benedizione, e il riconoscimento politico altrettanto sicuro. Ed è così che, quando si discute di politica attorno a un buon bicchiere di Malbec, le posizioni si radicalizzano immediatamente. La santificazione della coppia presidenziale Nestor e Cristina (oramai ridotta a Cristina, ma con un figlio che fa passi da gigante per arrivare in prima fila) continua imperterrita da parte dei suoi sostenitori, mentre dall'altra parte la frangia più arrabbiata non trova parole per dipingere un futuro cupo per il paese. Le ultime misure prese per impedire l'accesso a qualsiasi moneta straniera, dollari ed euro in primis, tradizionali beni rifugio degli argentini che, dopo il corralito del 2001 non si fidano più delle banche, non sono certo fatte per calmare le acque. Scopo dichiarato del governo è impedire che gli argentini portino fuori i propri risparmi e soprattutto li mettano in una valuta straniera. Le impressioni raccolte nei bar è che sentiremo parecchio parlare dell'Argentina nei prosismi mesi, e non soltanto per le prodezze del pibe Messi.

2012 L40: Arnaldur Indridason - La femme en vert

Editions Métailié, 2006 Le commissaire Erlendur et ses adjoints sont appelés sur un chantier après la découverte d'ossements humains, un homme et un nourrisson, enterrés là à la fin de la Seconde Guerre mondiale. Pendant ce temps, Eva, la fille d'Erlendur, appelle son père au secours. Il la retrouve à grand peine dans le coma et enceinte. Le bébé ne peut être sauvé. Erlendur va à l'hôpital tous les jours rendre visite à sa fille inconsciente et lui raconte son enfance à lui et la disparition de son frère mort de froid dans une tempête de neige. Storia cupa, sulla violenza coniugale in uan Islanda che Indridason ci dipinge sempre più nera. Il rapporto con i figli e con la ex moglie contribuiscono a questo panorama duro, che non ti invita certo ad andare a conoscere. Interessante l'approfondimento storico, la storia in sè magari non è proprio la migliore a mio giudizio; l'accanimento con cui il commissario e i suoi aiutanti si buttanto sul caso sembra quasi voler dire che non hanno granchè altro da fare. La situazione di violenza descritta nel libro, comparata con quelle odierne che il commissario trova negli edifici frequentati dalla figlia, nel sottomondo di drogati e lumpen, da un messaggio di continuità, come se quella storia vecchia in realtà fosse ancora parte di un quotidiano di violenza molto attuale. Speriamo di no, per le donne islandesi ... Candidato alla top ten, poi vedremo...

lunedì 3 settembre 2012

ESPERANZA: altre notizie

... commenti da Roberto, vecchio amico da oltre un quarto di secolo, appena tornato dalle ferie: Invece non ti ancora detto di aver letto in Sicilia "Esperanza" e che mi è veramente piaciuto. Ti giuro che sono rimasto piacevolmente sorpreso dal racconto e che l'ho letto tutto di un fiato. (c'è solo un punto oscuro che mi dovrei riguardare, e cioè il passaggio iniziale della giovane donna con neo al convento..). Quindi complimenti e un abbraccio forte

domenica 2 settembre 2012

Link al blog di Beppe Grillo

Voilà, c'est fait. Ho tolto il link a questo blog che, all'inizio, mi sembrava un posto dove si respirava meglio, aria nuova e più libera di fronte a un'informazione così povera come la si trova sui giornali tradizionali. Invece poco a poco anche lì sono apparse le crepe: chi stia dietro a Grillo è difficile da sapere, un Movimento che fa capo a un privato, Grillo e con una ditta privata proprietaria del logo e che, assieme, decidono chi entra e chi deve essere espulso. Il rifiutare tutti i confronti normali in politica, l'essere sempre sopra le righe nel gridare, anzi sgridare gli altri... mah.. ci ho pensato parecchio ma devo ammettere che non è il mio mondo. Quindi, rispetto chi continua a seguirlo, ma io mi fermo qui e non lo metto più fra i miei link. Adios Beppe.

Sulle tracce di ESPERANZA

Ho caricato su FB alcune foto fatte questo pomeriggio in giro per Buenos Aires, sulle tracce di Alicia e Antonia, madre e figlia di quella tormentata storia raccontata in ESPERANZA, il nostro primo romanzo. Ecco la Calle Carlos Calvo, a San Telmo, lì dove era parcheggiata la vecchia Fiat 128 di cui parliamo a p.137: erano loro, pronti a venirla a prendere e a farla sparire per sempre. Alicia sparisce lì. Foto di Plaza Dorrego, il cuore turistico di San Telmo... chissà com'era durante la dittatura... La Casa Rosada en la Plaza de Mayo, ed altre foto in giro per la città.... La famosa soda Beltrano, la "mejor del mundo", le sigarette "43" La foto che ripoto qui è quella di alcune delle migliaia di vittime della dittatura argentina. Matias e Antonia hanno cercato di portare il loro grano di sabbia alla ricostruzione di questa memoria ... leggete il libro (da oggi in vendita) e saprete come è andata a finire....

Montevideo, Uruguay

Solo 3 giorni, impossibile dire molte cose dki questo posto, di questa gente e di questo paese. Ma qualcosa voglio lasciare qui, come ricordo. Il lungo mare (o lungo fiume?, dato che in realtà quello che avevamo davanti era l'estuario del Rio de la Plata, già mescolato all'Oceano però, per ragioni di geopolitica, chiamato ancora fiume: questo perchè, così facendo, Argentina ed Uruguay spostano il confine del limite internazionale delle acque molto più in la, altrimenti rischiavano di trovarsi chissà chi ancora davanti casa loro a pescargli i loro pescetti), boh, insomma quella roba lì, che gli uruguagi alla fine, pragmaticamente, hanno chiamato Ramblas, sono venti chilometri lunghi, su una grande ansa, molto bella di vista. Siccome sono molto modesti, non osano dire quello che pensi quando la percorri con calma la sera o la mattina: sembra il lungo mare di un'altra grande città, più a nord, con molto meno traffico, più sicurezza e la stessa gente che cammina e corre oppure sta lì a bersi una birra. Insomma, prime sensazioni buone. Sono pochi gli uruguagi, 3 milioni in tutto, di cui 2 messi qui nella capitale. Un Presidente che ha un gran capitale di simpatia all'estero, mentre in patria molti, a sinistra, lo criticano, come sappiamo fare solo noi per farci del male. Gente giovane in giro, tanta, tranquilla e allegra. Gli indici economici degli ultimi dieci anni sono stati tutti in crescita, per cui non esiste o quasi l'estrema povertà, Donanti quasi non ce ne sono per cui l'opera delle nazioni unite è più classica, di assistenza tecnica limitata a alcuni temi, che possano rafforzare il lavoro delle istituzioni nazionali, che non sembrano poi così male in arnese. Si mangia non solo carne, ma anche tanta pasta, stile italiano ma anche ripensata localmente, come la famosa Sorrentino, una specie di gnocchi romani farciti con carne. Poco ma buon vino, Tannat sopra tutto, ed anche qualche buona birra che, col caldo che ha fatto, ci voleva proprio. Sono venuto per un appoggio al tema della pianificazione territoriale: la dimensione della partecipazione dal basso, soprattutto nelle zone rurali, è molto critica, e questo in un momento di accellerata competizione per le terre. Anche qui accaparramento, pool de siembra, soia ogm e agrocarburanti. Pochi contadini piccoli, movimenti sociali quasi inesistenti, mentre la società civile sembra attivarsi molto ultimamente su temi come quelli legati alle megaminiere (ma non solo). Segnale inconfondibile che c'è fermento, sotto. Varie riunioni, seminari aperti, molto partecipati, hanno fatto si che me sia andato con un po' di malinconia: è andato tutto bene, qualche idea sul come proseguire sembra gliel'abbia lasciata e tutti mi hanno chiesto di tornare. Vedremo se riusciremo a trovare i fondi,.. a me piacerebbe tornarci, per vedere qualcosa fuori dalla capitale e sentire il polso della situazione rurale direttamente dalla bocca degli attori. Un grazie di cuore all'amico e collega Benjamin che ha insistito perchè venissi da queste parti.

2012 L39: Lean-Cristopohe Rufin - Le parfum d'Adam

Folio- Gallimard Juliette est une jeune militante écologiste, fragile et idéaliste. Elle participe à une opération commando pour libérer des animaux de laboratoire. Cette action apparemment innocente va l'entraîner au cœur d'un complot sans précédent qui, au nom de la planète, prend ni plus ni moins pour cible l'espèce humaine. L'agence de renseignements privée «Providence», aux États-Unis, est chargée de l'affaire. Elle recrute deux anciens agents, Paul et Kerry, qui ont quitté les services secrets pour reprendre des études, l'un de médecine, et l'autre de psychologie. Leur enquête va les plonger dans l'univers terrifiant de l'écologie radicale et de ceux qui la manipulent. Strano che si trovino così pochi commenti su questo libro di Rufin. Allora, diciamo la nostra. Con Rouge Brésil e l'Abissino ci aveva abituati forse troppo bene. Qui la scrittura è un po' scesa di qualità, tutta presa sembra dall'euforia di portarci nel mondo dell'ecoterrorismo. Gli attori, alcuni, mi lasciano un po' esterefatto, soprattutto i due supereroi, che sembrano tagliati con l'accetta per un pubblico da giornaletti, americani. Semplici semplici, si amano troppo per stare assieme così che, se le condizioni sono riunite, come amano dire, si ritroveranno assieme.. il tutto per stringersi ogni tanto, con molto affetto e buonanotte. Sembra un pudore esagerato, neanche avesse scritto il libro per ragazzi quindicenni. Poi la francesina un po' sconvolta che va su e giù con i suoi salti d'umore ma alla fine, grazie all'aiuto dello storpio, fa il gesto inaspettato e supercoraggioso. Mah. Per leggerlo, si legge bene, ma insomma, come dicevo all'inizio, da uno che sta all'Accademia di Francia credo ci si possa aspettare di meglio.