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lunedì 16 dicembre 2024

2024 L45: Olivier Norek - Les Guerriers de l'hiver

Les Guerriers de l'hiver par Norek

Michel Laffon 2024

« Je suis certain que nous avons réveillé leur satané Sisu.
– Je ne parle pas leur langue, camarade.
– Et je ne pourrais te traduire ce mot, car il n’a d’équivalent nulle part ailleurs. Le Sisu est l’âme de la Finlande. Il dit le courage, la force intérieure, la ténacité, la résistance, la détermination…
Une vie austère, dans un environnement hostile, a forgé leur mental d’un acier qui nous résiste aujourd’hui. »
Imaginez un pays minuscule.
Imaginez-en un autre, gigantesque.
Imaginez maintenant qu’ils s’affrontent.
Au cœur du plus mordant de ses hivers, au cœur de la guerre la plus meurtrière de son histoire, un peuple se dresse contre l’ennemi, et parmi ses soldats naît une légende.
La légende de Simo, la Mort Blanche.

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Uno dei libri dell'anno! Nella Top, in alto.

giovedì 28 novembre 2024

2024 L44: Héctor Abad - L'oblio che saremo


L' oblio che saremo - Héctor Abad Faciolince - copertina

Einaudi, 2009

Medellin, 25 agosto 1987: Héctor Abad Gómez -medico, professore dell'Università e presidente del Comitato per i Diritti Umani - viene barbaramente trucidato per strada dagli squadroni della morte colombiani. È la fine annunciata di un uomo che aveva dedicato la propria vita alla difesa dell'uguaglianza sociale, ai diritti, all'istruzione e alla salute degli esclusi in un Paese stretto nella morsa di narcotrafficanti e di politici reazionari. Vent'anni dopo Héctor Abad, suo figlio - ormai affermato scrittore e giornalista -, decide di provare a raccontarne la vita, e contemporaneamente la propria infanzia e formazione, fino a quel terribile epilogo. Il risultato è un romanzo "bellissimo e commovente, e al tempo stesso la testimonianza di un reale impegno civile per la democrazia e la tolleranza", come ha scritto sulle pagine del "Pais" il filosofo Fernando Savater.

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Già nella versione originale, letta molti anni fa, mi era piaciuto moltissimo. Adesso il piacere si riconferma nella lettura in italiano. Sarà nella Top dell'anno.

Il Presidente Lula e Josué de Castro


 Scrivo questo post per chi avesse poca memoria e per chi si lascia abbindolare dalle frasi fatte e dichiarazioni roboanti di cui si riempiono giornali, televisioni e social. Il tema oggi è quello della fame e della povertà nel Sud del mondo. 

 

I due “campioni” messi a confronto sono l’attuale Presidente del Brasile, Lula da Silva, e l’ex-senatore, Presidente del Consiglio della FAO e due volte candidato al premio Nobel, Josué de Castro.

 

Di Lula si parla parecchio in questi giorni dopo che, al recente G20 di Rio de Janeiro, ha lanciato la Global Alliance against Hunger and Poverty, mentre di Josué de Castro, il medico che per primo spiegò in maniera chiara e comprensibile le radici profonde della fame (nel libro La Geografia della Fame, pubblicato nel 1946 a Rio de Janeiro), non se ne parla più.

 

Un punto comune tra i due: ambedue sono originari del Nordest del Brasile, regione conosciuta per la fame storica delle popolazioni rurali (Feltrinelli pubblicò nel 1966 un libretto chiave su questo tema, dal titolo: Una zona esplosiva: il Nordeste del Brasile – un punto chiave nella “geografia della fame”). Origini sociali diverse, Lula, operaio metalmeccanico, emigrò (come milioni di altri nordestini) verso San Paolo per trovar lavoro mentre Josué de Castro era un medico della borghesia dello stato del Pernambuco. Quest’ultimo, scioccato dalle miserrime condizioni di vita nelle campagne e nelle regioni umide (“mangles”) attorno alla sua città natale, Recife, decise di dedicare i suoi anni di studioso a questo tema. 

 

Lula fece carriera politica nel seno del Partito dei Lavoratori (PT), diventandone la bandiera e il candidato unico alle varie elezioni presidenziali finché nel 2002 le vinse e divenne Presidente della Repubblica, portando alta la bandiera della riforma agraria.

 

Josué de Castro, nei suoi libri, conferenze, interviste, spiegò in lungo e in largo come la questione della fame fosse intimamente legata a una struttura fondiaria iper-inegualitaria. Laddove domina il latifondio, è sicuro che troveremo la fame e quindi, se si vuol combattere la fame alle origini, bisogna partire da una redistribuzione delle terre, cioè una riforma agraria ben fatta.

 

Ovviamente queste posizioni non piacquero alla società brasiliana, prima la sua stessa classe sociale e più tardi i militari che presero il potere nel 1964. Josué de Castro, dopo esser stato eletto Presidente del Consiglio della FAO nel 1952 (fino al 1956), tornò in patria per portare avanti la sua battaglia attraverso la politica. I militari gli tolsero la nazionalità e lui morì in esilio a Parigi nel 1973. I suoi tanti libri sono stati tradotti in moltissime lingue e la questione della riforma agraria è diventata la bandiera dei movimenti contadini del mondo intero.

 

Ricordiamo che noi della FAO organizzammo una conferenza internazionale su questi temi nel 2006 a Porto Alegre, Brasile, che fu dedicata alla figura di Josué de Castro. Il Presidente Lula, che doveva inaugurare la Conferenza, preferì andarsene a Londra per prendere il tè con la regina Elisabetta. A ognuno le sue priorità.

 

Lula fu eletto grazie al sostegno decisivo delle campagne e dei movimenti contadini, e lui promise di impegnarsi al massimo per la riforma agraria, da sempre la questione centrale del Brasile e di molti altri paesi.

Su questo tema non fece nulla, come da buon politico, nascondendosi dietro i famosi “rapporti di forza” che riducevano il suo spazio di manovra. Riuscì a far eleggere uno dei suoi consiglieri, Graziano da Silva, a Direttore Generale della FAO e molti, ignorando chi fosse il personaggio, pensarono che la questione agraria sarebbe stata una delle sue battaglie chiavi alla FAO. Ma così come aveva fallito col suo Fome Zero che, come mi disse un amico vescovo Brasiliano, iniziò a funzionare solo dopo che Graziano venne fatto dimettere da ministro del governo Lula (dopo soli 11 mesi!) e molti aspetti del programma vennero cambiati, il tema della riforma agraria non entrò mai nella sua agenda di lavoro.

 

La fame del mondo entrò così nel novero delle promesse retoriche che andavano fatte per mostrarsi “progressisti”, mentre nel fondo della questione, nessuno voleva e vuole far nulla dato che questo potrebbe nuocere alle carriere personali.

 

Josué de Castro invece si è battuto tutta la vita per questo, perdendo la cittadinanza e dovendo emigrare all’estero, dove continuò la sua opera di proselitismo. 

 

E adesso arriviamo alla Global Alliance: invito le persone interessate a scorrere i documenti in libero accesso sul web, così da rendersi conto di come la parola “riforma agraria” non sia presente nemmeno una volta. Il problema si risolve con: “buone politiche”, “impegnarsi a ridurre le difficoltà dei poveri per accedere agli assets” … Insomma, con le promesse retoriche si faranno miracoli, per la carriera dei politici, magari non proprio per chi soffre.

 

Vien da pensare che ai seguaci di Lula si addica la famosa frase attribuita a Maria Antonietta: Se (il popolo) non ha più pane, che mangino le brioches!

 

 

 

 

 

 

mercoledì 20 novembre 2024

2024 L43: Claire Keegan - Piccole cose da nulla




Einaudi 2022

Sono giorni che Bill Furlong gira per fattorie e villaggi con il camion carico di legna, torba e carbone. Nessuno vuole restare al freddo la settimana di Natale. Sotto la neve che continua a scendere, tutto va come sempre in quel pezzo d’Irlanda. Poi, nel cortile silenzioso di un convento, Bill fa un incontro che smuove la sua anima e i suoi ricordi. Lasciar correre, girarsi dall’altra parte, sarebbe la scelta piú semplice, di certo la piú comoda. Ma forse, per Bill Furlong, è arrivato il momento di ascoltare il proprio cuore.

«Mentre proseguivano e incontravano altre persone che conosceva e non conosceva, si ritrovò a domandarsi che senso aveva essere vivi se non ci si aiutava l’uno con l’altro. Era possibile tirare avanti per anni, decenni, una vita intera senza avere per una volta il coraggio di andare contro le cose com’erano e continuare a dirsi cristiani, a guardarsi allo specchio?».


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Per cominciare ad esplorare l'abisso dell'orrore creato dalla Chiesa Cattolica nell'Irlanda. Stra-consigliato e ovviamente sarà nella Top.

2024 L42: Sebastiano Vassalli - La chimera




Prima edizione Einaudi 1990

Nel 1610 Zardino è un piccolo borgo immerso tra le nebbie e le risaie a sud del Monte Rosa. Un villaggio come tanti, sembra, ma che in realtà racchiude una storia incredibile. Quella di una donna, Antonia, una trovatella cresciuta nella Pia Casa di Novara, scelta da due contadini e portata in paese, dove cerca di vivere nella fede e con semplicità, come le hanno insegnato le monache. Ma la ragazza è strana, dice la gente. Con quegli occhi scuri, con quella pelle scura, come i capelli... bella, troppo bella, e forse troppo indipendente... una volta è persino svenuta al cospetto del vescovo Bascapè: qualcosa di strano ci deve essere, in lei, qualcosa di diabolico. Vassalli riporta alla luce una vicenda clamorosa, la tragica vita di Antonia, "la strega di Zardino", esplorando gli angoli più oscuri di un secolo senza Dio e senza Provvidenza, in un turbine di menzogne e fanatismi di un anfratto paradossale, e spaventosamente attuale, della nostra storia italiana.

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Un gran libro che avevo già letto molti anni fa e che mi è stato regalato recentemente da un'amica di lettura. E' stato un piacere immenso rileggerlo e lo consiglio vivamente a tutte/i. Ovviamente sarà nella top dell'anno

venerdì 1 novembre 2024

2024 L41: Dominique Manotti - Sombre Sentier

Points, 2011

1980, quartier du Sentier à Paris : les ouvriers turcs sont en grève et luttent pour sortir de la clandestinité. Dans un de leurs ateliers de confection textile, on retrouve le corps d’une adolescente thaïe. De descentes de police en interrogatoires, l’affaire prend rapidement un autre tour. Le commissaire Daquin et son indic Soleiman sauront-ils démêler les fils d’un trafic international où la mafia côtoie des politiques de haut vol ?

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Stimolante e utile per capire meglio un quartiere molto particolare di Parigi

sabato 26 ottobre 2024

2024 L40: Maylis de Kerangal & Joy Sorman - Seyvoz

Seyvoz par Sorman


Gallimard, 2024

Tomi Motz, un ingénieur de 50 ans, est mandaté par son entreprise pour contrôler les installations du barrage de Seyvoz, dont l'édification dans les années 1950 avait provoqué l'engloutissement d'un village de montagne et la dispersion de ses habitants. 

L'accomplissement de sa mission se voit empêché par une série de dérèglements sensoriels et psychiques faisant vaciller sa raison.

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Come diciamo da queste parti ... "na palla sto libro". Non merita nemmeno due righe.