(Emmanuel Macron si avvicina allo scrittoio per iniziare la dettatura e invita a gesti il Primo Ministro ad affrettarsi a sedersi per scrivere la lettera)
EM: Giovanotto...carta, calamaio e penna, su avanti scriviamo!...Dunque hai scritto? PM: (Si siede e si asciuga il sudore) Un momento!EM: Comincia, su!PM: (Infastidito per la fretta che gli sta dando EM) Carta, calamaio e penna, … la carta… EM: Ooooo! (spazientito, inizia la dettatura)... signorina... signorina... PM: (Girandosi a guardare) Dove sta? EM: Chi? PM: La signorina! EM: Quale signorina!? PM: Hai detto signorina?EM: E' entrata una signorina?PM: E che ne so! (Girandosi verso la porta) Avanti! EM: Animale! Signorina è l'intestazione autonoma, della lettera (riprende)...Ooooh! Signorina... Il Primo Ministro cambia foglio EM: Non era buona quella "signorina" lì?... Signorina, veniamo, veniamo noi con questa mia addirvi …(riflette se la frase è corretta; se ne convince e conferma) veniamo noi con questa mia a dirvi. PM: A dirvi EM: Addirvi. Una parola! (con la mano indica al Primo Ministro che addirvi è una parola sola) Addirvi! Una parola! PM: (non capisce) A dirvi una parola
EM: Che...
PM: Che!
EM: Che!
PM: Che?
EM: Che!
PM: Uno...quanti?
EM: Che?
PM: Uno che?
EM: Uno che!
PM: Che.
EM: Che! Scusate se sono poche.
PM: Che...
EM: Che, scusate se sono poche, ma settecentomila lire, punto e virgola, noi, noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, quest'anno c'è stato una grande moria delle vacche, come voi ben sapete! Punto! Due punti!! Ma si, fai vedere che abbondiamo. Abbondandis in abbondandum. Questa moneta servono, questa moneta servono, questa moneta servono che voi vi consolate. Scrivi presto!
PM: Con insalata.
EM: Che voi vi consolate!
PM: Ah! Avevo capito con l'insalata.
EM: (infastidito) E non mi far perdere il filo, che ce l'ho tutto qui.
PM: Avevo capito con l'insalata.
EM: Dai dispiacere, dai dispiacere che avreta...che avreta...che avreta (riflette sulla correttezza della parola) e già, è femmina, è femminile, che avreta perché... (guarda il Primo Ministro interrogativamente) perché?
PM: Non so!
EM: Che è non so?
PM: Perché che cosa? (Interrompendo la scrittura)
EM: Perché che?? Ooooh!! Perché…dai dispiaceri che avreta perché… è aggettivo qualificativo, no?!
Perché dovete lasciare nostro nipote, che gli zii che siamo noi, medesimo di persona; (PM si asciuga il sudore...) ma che stai facendo una faticata che ti asciughi il sudore?....che siamo noi medesimi di persona vi mandano questo (alzando il pacchetto con le mani ), perche' il giovanotto e' studente che studia, che si deve prendere una laura........
PM: laura....
EM: laura. Che deve tenere la testa al solito posto, cioe'....
PM: Cioe'...
EM: Sul collo. Punto, punto e virgola, un punto e un punto e virgola.
PM: Troppa roba!
EM: Lascia fare! Che dicono che noi siamo provinciali, che siamo tirati.
PM: Ma è troppo!
EM: Salutandovi indistintamente... salutandovi indistintamente... sbrigati!!! Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi che siamo noi...apri una parente e dici che siamo noi, i fratelli Caponi.
PM: Caponi.
EM: Hai aperto la parente? Chiudila!
PM: Ecco fatto.
EM: Vuoi aggiungere qualcosa?
PM: Io, insomma, senza nulla a pretendere, non c'è bisogno....
EM: In data odierna?
PM: Eh, ma poi?
EM: Ma no, va bene', si capisce.
PM: Si, si, si capisce.
