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mercoledì 30 dicembre 2020

La sporca dozzina del 2020

 Quest'anno la sporca dozzina si riduce a undici titoli. Eccoli in ordine di lettura:

Nicolas Lebel - L'heure des fous

Hanneflore Cayre - La Daronne

Francisco Coloane - Capo Horn

Fred Vargas - Un lieu incertain

Ignazio Silone – Fontamara

Morgan Audic - De belles raisons de mourir

Olivier Norek – Surface

Roberto Ampuero - Bahia de los misterios

Yasmina Khadra – Khalil

Raphaëlle Bacqué Ariane Chemin - La communauté

Silvia Avallone - Un'amicizia



sabato 12 dicembre 2020

2020 L57: Silvia Avallone - Un'amicizia

Rizzoli, 2020

 Se le chiedessero di indicare il punto preciso in cui è cominciata la loro amicizia, Elisa non saprebbe rispondere. È stata la notte in cui Beatrice è comparsa sulla spiaggia – improvvisa, come una stella cadente – con gli occhi verde smeraldo che scintillavano nel buio? O è stato dopo, quando hanno rubato un paio di jeans in una boutique elegante e sono scappate sfrecciando sui motorini? La fine, quella è certa: sono passati tredici anni, ma il ricordo le fa ancora male. Perché adesso tutti credono di conoscerla, Beatrice: sanno cosa indossa, cosa mangia, dove va in vacanza. La ammirano, la invidiano, la odiano, la adorano. Ma nessuno indovina il segreto che si nasconde dietro il suo sorriso sempre uguale, nessuno immagina un tempo in cui “la Rossetti” era soltanto Bea – la sua migliore amica. Elisa è una donna schiva, forse un po’ all’antica. Non ama le foto e i social, convinta com’è che chi siamo sia “infinitamente più interessante, e commovente, di quel che vorremmo a tutti i costi sembrare”. Ora però vuole mettersi in gioco, fare i conti con se stessa scrivendo: perché soltanto le parole possono restituirci la complessità delle storie che non mostriamo al mondo e che pure, silenziosamente, tutti ci portiamo dentro. 

Come mi era già successo con Acciaio, anche questo libro l'ho divorato. Mi piace il suo stile, complimenti! Senza dubbio sarà nella Top

venerdì 4 dicembre 2020

2020 L56: Arto Paasilinna - Prisonniers du paradis

Gallimard, 1998

Un avion qui fait un amerrissage forcé avec à son bord des sages-femmes et des bûcherons – à proximité quand même d'une île – cela n'existe que chez Paasilinna. Voici les naufragés qui s'organisent, chacun retrouvant vite ses habitudes : les Finlandais distillent de l'alcool et ouvrent le « Café de la jungle ». Les Suédoises mettent sur pied un centre de planning familial – n'oublions pas qu'il y a vingt-huit hommes et vingt-six femmes échoués sur la plage. Une plage de sable blanc bordée de cocotiers et où finalement, entre chasse, pêche et culture, la vie ne va pas être désagréable du tout. Au point que certains n'auront aucune envie de retrouver la « civilisation » quand un navire américain s'approche et que son commandant veut évacuer les joyeux naufragés. Des problèmes aigus vont alors se poser et il faudra tout l'humour de Paasilinna pour tenter de les résoudre.


E' sempre un piacere leggere le sue storie. Lo consiglio, è più profondo di quanto sembri inizialmente.

lunedì 30 novembre 2020

2020 L55: Antonio Fusco - Le vite parallele

Giunti, 2019

'Le vite parallele. Un nuovo inizio per il commissario Casabona'' di Antonio Fusco è un noir tutto italiano ambientato in Toscana che vede come protagonista il famoso commissario Casabona. Mentre sulla cittadina toscana di Valdenza si addensa una coltre di nubi cariche di neve, il commissario, di passaggio in questura per sistemare le ultime cose, ha un unico pensiero: tornare quanto prima in ospedale a fianco della moglie Francesca, le cui condizioni di salute lo hanno spinto a chiedere un incarico meno impegnativo. Ma la sua determinazione sta per essere spazzata via da un caso che ha sconvolto i suoi uomini e l'intera provincia: una bambina di tre anni letteralmente svanita nel nulla; una madre in lacrime che, entrando nella cameretta dove l'ha lasciata la sera prima, trova il letto vuoto. Quando l'ispettore Proietti gli mostra la foto di Martina, con il suo caschetto biondo e lo sguardo limpido e fiducioso, Casabona riesce a stento a conservare la sua fermezza. Può davvero sottrarsi al grido di aiuto di quegli occhi e lasciare la sua squadra senza una guida? Ben presto i sospetti si concentrano su un balordo cocainomane da cui la madre ha ricevuto esplicite minacce, e con il quale intratteneva rapporti piuttosto torbidi. Una soluzione servita su un piatto d'argento, eppure qualcosa non quadra, e Casabona sente per istinto che la madre non è l'unica fra le persone vicine a Martina ad avere dei segreti. E' il momento di prendere in pugno l'indagine e scavare molto più a fondo. Una ricerca che trascinerà Casabona in un mondo popolato di maschere e vite parallele, abilmente nascoste dalla facciata della pubblica virtù... Che cosa è successo alla piccola Martina? Qualcuno l'ha portata via, oppure è uscita da sola per poi smarrirsi nei boschi? E soprattutto: ha ancora senso, dopo tanti giorni, aggrapparsi alla speranza di ritrovarla viva?

Lettura semplice per un intrigo complicato.

martedì 24 novembre 2020

2020 L54: Dave Eggers - Zeitoun


Feltrinelli, 2020

Quando l’uragano Katrina si abbatté su New Orleans, Abdulrahman Zeitoun, un americano di origini siriane, benestante e padre di quattro figli, decise di sfidare la tempesta e di restare in città, per proteggere la propria casa e l’attività lavorativa di ristrutturazioni immobiliari. Nei giorni successivi si mise a girare per le strade allagate su una canoa di seconda mano, portando aiuti e viveri alle persone e agli animali bloccati nelle case dall’inondazione. Ma il 6 settembre 2005 Zeitoun sparì all’improvviso. La moglie, sfollata con i figli nel Texas, disperata cercò di avere sue notizie, nel timore che gli fosse successo qualcosa di molto brutto. Cosa successe ad Abdulrahman Zeitoun?  In questa opera di non-fiction, per la quale ha condotto ricerche e lavorato per tre anni, Dave Eggers, sulle tracce delle radici siriane del protagonista, racconta il suo matrimonio con Kathy – un’americana convertitasi all’Islam, la nascita dei figli, e soprattutto dipinge magistralmente l’atmosfera surreale (a New Orleans e negli Stati Uniti) che ha reso possibile quanto è accaduto a Zeitoun.

=

Interessante: ricordando che la forza di una catena dipende dall'anello più debole, questo racconto di verità (cosa è successo a una famiglia americana nel caos del post Katrina) dice molto sullo stato di rovina in cui si trovi l'America. Un paese che vive ancorato a un passato quasi immaginario (dato che alle tante novità e innovazioni arrivate da quel paese vanno sommate il razzismo, la depredazione sistematica di tutte le risorse naturali delle Nazioni Primarie e tutta l'oppressione che hanno causato in tantissimi popoli del sud), ma che resta un paese senza radici, che non potrà mai avere essendo basato su un equivoco. Prima dell'arrivo degli europei l'America esisteva già, e quell'America è stata cancellata quasi del tutto e non si è fatta pace con questo e difficilmente si potrà finché i bianchi americani non andranno a Canossa a chiedere perdono per quello che hanno fatto e la storia completa dell'America sarà riscatta, da altre mani e con altri contenuti. Il racconto di Eggers è interessante nella sua ingenuità, (reale o voluta ovviamente) per darci uno spaccato di un paese dal quale bisogna stare lontani.

martedì 17 novembre 2020

2020 L53: Massimo Carlotto - La Signora del martedì

Edizioni e/o, 2019

Bonamente Fanzago è un attore porno in disarmo. Tiene duro aspettando che ogni martedì una donna misteriosa paghi i suoi servizi da gigolò alla pensione Lisbona, un alberghetto da poco dove il proprietario, il signor Alfredo, vive la sua condizione di travestito nascondendosi da un ambiente ipocrita e perbenista. Quando un imprevisto darà il via a una girandola di effetti collaterali, per i tre diventerà questione di vita o di morte scavare dentro di sé e nel proprio passato per tirarsi fuori dai guai.


Lettura rapida, una storia un po' così così, direi che ha fatto di meglio.

lunedì 16 novembre 2020

2020 L52: Frédéric Paulin - La guerre est une ruse



Folio, Policier, 2018

Algérie, 1992. Une poignée de généraux, les « janviéristes », ont pris le pouvoir. L’état d’urgence est déclaré, les islamistes pourchassés ont pris les armes. Le pays sombre dans une violence sans précédent… Tedj Benlazar, l’agent de la DGSE, suit de près les agissements du tout puissant service du renseignement militaire, le sinistre DRS qui tire toutes sortes de ficelles dans l’ombre.
Alors qu’il assiste à l’interrogatoire musclé d’un terroriste, Tedj met au jour des liens contre-nature entre le DRS et les combattants du GIA. Quel jeu jouent donc les services secrets avec les terroristes ? Les massacres quotidiens sont-ils l’œuvre des uns ou des autres ? Ou d’une instrumentalisation diabolique des seconds pour les premiers ?

Nessun dubbio che sarà nella mia lista dell'anno!

lunedì 9 novembre 2020

2020 L51: Antonio Manzini - Ah l'amore l'amore

 


Sellerio 2020Rocco Schiavone, vicequestore ad Aosta, è ricoverato in ospedale. Un proiettile lo ha colpito in un conflitto a fuoco, ha perso un rene ma non per questo è meno ansioso di muoversi, meno inquieto. Negli stessi giorni, durante un intervento chirurgico analogo a quello da lui subito, un altro paziente ha perso la vita: Roberto Sirchia, un ricco imprenditore che si è fatto da sé. Un errore imperdonabile, uno scandalo clamoroso. La vedova e il figlio di Sirchia, lei una scialba arricchita, lui, molto ambizioso, ma del tutto privo della energia del padre, puntano il dito contro la malasanità. Ma, una sacca da trasfusione con il gruppo sanguigno sbagliato, agli occhi di Rocco che si annoia e non può reprimere il suo istinto di sbirro, è una disattenzione troppo grossolana. Sente inoltre una profonda gratitudine verso chi sarebbe il responsabile numero uno dell’errore, cioè il primario dottor Negri; gli sembra una brava persona, un uomo malinconico e disincantato come lui. Nello stile brusco e dissacrante che è parte della sua identità, il vicequestore comincia a guidare l’indagine dai corridoi dell’ospedale che clandestinamente riempie di fumo di vario tipo.

Se si tratta di delitto, deve esserci un movente, e va ricercato fuori dall’ospedale, nelle pieghe della vita della vittima.
Dentro i riti ospedalieri, gli odori, il cibo immangiabile, i vicini molesti, Schiavone si sente come un leone in gabbia. Ma è un leone ferito: risulta faticoso raccogliere gli indizi, difficile dirigere a distanza i suoi uomini, non può che affidarsi all’intuito, alle impressioni sulle persone, ai dati sul funzionamento della macchina sanitaria. E l’autore concede molto spazio alla psicologia e alle atmosfere. Rocco Schiavone ha quasi cinquant’anni, certe durezze si attenuano, forse un amore si affaccia. Sullo sfondo prendono più rilievo le vicende private della squadra.E immancabilmente un’ombra, di quell’oscurità che mai lo lascia, osserva da un angolo della strada lì fuori.

Troppo facile dire che lo raccomando, ma è vero. Ovviamente bisogna amare l'interpretazione di Massimo Giallini, e io sono tra quelli.

sabato 7 novembre 2020

2020 L50: Alessandro Barbero - Barbari: Immigrati, profughi, deportati nell'impero romano

 

Laterza 2020

«Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un’amministrazione stabile e di un’economia integrata; all’esterno, popoli costretti a sopravvivere, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze. Potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per secoli l’impero romano di fronte ai barbari.»


Per la serie Libri da leggere, soprattutto in questo periodo. Raccomandato.

venerdì 6 novembre 2020

2020 L49: Antonio Fusco - Il metodo della fenice

Giunti, 2016

Novembre, il mese dei morti e della pioggia. Una telefonata anonima sveglia la centrale di Valdenza alle prime luci dell'alba. Il commissario Casabona, che per via di uno scontro con sua moglie da un paio di giorni dorme in questura, è il primo a precipitarsi sul posto: sotto il vecchio ponte di Campanelle, ai confini del bosco dove vive appartata la misteriosa comunità degli Elfi, viene rinvenuto il corpo di una giovane donna, nudo e parzialmente carbonizzato. Un compito facile per la Scientifica, perché nelle vicinanze emergono subito indizi utili all'indagine. Troppi e troppo in fretta, pensa Casabona. Tanto più che il presunto colpevole viene trovato di lì a poco: in fondo al lago, al volante della sua auto; annegato in seguito a quello che risulta un banale incidente. Ma Casabona non ci sta: il suo istinto gli dice che dietro la storia delle due vittime - lei entraîneuse in un night club, lui pornoattore di fama locale - si nasconde qualcosa di molto più torbido. Qualcuno sta cercando di insabbiare verità scomode che premono per venire alla luce. E qualcuno vuole vedere il fuoco della vendetta ardere sino in fondo, perché è solo dalle ceneri che si rinasce a nuova vita. Per sciogliere il mistero, Casabona dovrà affondare le mani nel ventre molle della provincia italiana, dove l'unica cosa che conta è l'apparenza, eppure niente è come appare. Un'esperienza così sconvolgente e accecante da indurlo a dubitare persino dei suoi affetti più cari. Casabona al suo meglio. Antonio Fusco ci regala un romanzo noir tra i più avvincenti degli ultimi tempi.

Un galletto semplice, stile Fusco, da leggere in queste giornate autunnali.

domenica 1 novembre 2020

2020 L48: Adele Colgada - I delitti di Monteverde


Giunti, 2020

Dopo anni trascorsi a editare libri gialli, Gerarda Greco, 58 anni compiuti da un mese e felicemente pre-pensionata, vuole solo leggere ciò che le va e fare lunghe passeggiate nel suo nuovo quartiere a Roma: Monteverde. Ha ereditato la casa di zia Ginetta e con essa un condominio di anziani e variopinti vicini: c’è la signora Angelucci, ex attrice di fotoromanzi impeccabile e azzimata a qualsiasi ora del giorno, la Sanfilippo, ex insegnante in pensione con la mania di collezionare carte e le anziane signorine Meloni, sempre troppo occupate a impicciarsi dei fatti degli altri. Gerarda non è destinata però ad annoiarsi... a movimentare le sue giornate, prima la scoperta del brutale omicidio di un’artista locale, Adelaide Grazzini, avvenuto nel 1958, e poi il ritrovamento del corpo della bislacca Sanfilippo con la testa spaccata. A indagare arriva il commissario Laguardia, quarantenne lucano trasandato ma acuto, che capisce ben presto di aver bisogno di un complice all’interno del condominio – e chi meglio di una delle inquiline? Gerarda accetta – più o meno di buon grado – il suo nuovo ruolo di spia, svolgendo indagini parallele sui due delitti di Monteverde. Perché il caso Grazzini non è mai stato risolto? E se fosse in qualche modo collegato alla morte della signora Sanfilippo? Tra una telefonata della Ciminiera, il suo ex capo nonché ex amante che cerca di convincerla a tornare a lavorare per la casa editrice, gli incontri segreti con Laguardia nelle serre dell’Orto Botanico e le chiacchierate/interrogatorio con i condomini, la verità verrà piano piano a galla e con essa insospettabili moventi, intricate relazioni e passioni mai sopite. Un giallo sofisticato che con ironia strizza l’occhio al mondo dell’editoria e dei libri.

sabato 31 ottobre 2020

2020 L47: Gad Lerner - Laura Gnocchi - Noi partigiani. Memoriale della Resistenza italiana

 

Feltrinelli, 2020

Un racconto corale di malinconia ma anche di felicità, che riporta alla luce i valori civili fondamentali che oggi dobbiamo difendere. Un grande romanzo collettivo di formazione di un soggetto fragile e inestimabile: la nostra Costituzione democratica.

E' sempre utile e importante leggere queste storie. Ricordo ancora da giovane il libro: Lettere di condannati a morte della resistenza italiana. Mi marcò moltissimo, soprattutto sapendo che uno zio mio aveva fatto il partigiano mentre faceva il servizio militare a Vicenza, per moi morire stupidamente tornando a casa quando la guerra era finita. Consiglio il libro di Lerner e Gnocchi.




giovedì 29 ottobre 2020

2020 L46: Gene Kerrigan - A la petite semaine

Folio, policier, 2011

Tout va bien pour Justin et Angela Kennedy : de beaux enfants, une grande maison dans la banlieue huppée de Dublin, de l’argent. Ils ont su profiter de la prospérité qui s‘est déversée sur la nouvelle Irlande. Frankie Crowe et Martin Paxton ne peuvent pas en dire autant. Depuis toujours, ils alternent braquages ratés et combines minables. Jusqu’au jour où ils décident de faire preuve d’ambition et de kidnapper Justin Kennedy pour avoir, eux aussi, leur part du gâteau. Malgré l’opposition du caïd local, les deux compères font appel à quelques amis croisés au fil de leurs séjours en prison, élaborent un plan et se garent devant chez les Kennedy. Mais rien ne se déroule comme prévu...

Per dirla tutta, ho trovato il libro molto palloso...

lunedì 19 ottobre 2020

2020 L45: Yuval Noah Harari - 21 Lezioni per il XXI secolo


Bompiani 2019

In un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, la lucidità è potere. La censura non opera bloccando il flusso di informazioni, ma inondando le persone di disinformazione e distrazioni. 21 lezioni per il XXI secolo si fa largo in queste acque torbide e affronta alcune delle questioni più urgenti dell'agenda globale contemporanea. Perché la democrazia liberale è in crisi? Dio è tornato? Sta per scoppiare una nuova guerra mondiale? Che cosa significa l'ascesa di Donald Trump? Che cosa si può fare per contrastare l'epidemia di notizie false? Quali civiltà domineranno il pianeta: l'Occidente, la Cina, l'islam? 
L'Europa deve tenere le porte aperte ai migranti? Il nazionalismo può risolvere i problemi causati dalla disuguaglianza e dai cambiamenti climatici? In che modo potremo difenderci dal terrorismo? Che cosa dobbiamo insegnare ai nostri figli? Miliardi di noi possono a stento permettersi il lusso di approfondire queste domande, perché siamo pressati da ben altre urgenze: lavorare, prenderci cura dei figli o dare assistenza ai genitori anziani. Purtroppo la storia non fa sconti. Se il futuro dell'umanità viene deciso in vostra assenza, poiché siete troppo occupati a dar da mangiare e a vestire i vostri figli, voi e loro ne subirete comunque le conseguenze. Certo è parecchio ingiusto; ma chi ha mai detto che la storia è giusta? 

Come per il precedente libro che avevo letto, Harari è molto interessante all'inizio, ma poi tende un po' a allungare troppo il brodo. Resta un libro che consiglio.

lunedì 12 ottobre 2020

2020 L44: Umberto Eco - Costruire il nemico

 


La nave di Teseo, 2020

Il vero titolo di questa raccolta avrebbe dovuto essere il suo sottotitolo, ovvero "scritti occasionali". Solo la giusta preoccupazione dell'editore, che un titolo così pomposamente modesto potesse non attirare l'attenzione del lettore, mentre quello del primo saggio presenta qualche motivo di curiosità, ha fatto propendere per la scelta finale. La virtù di uno scritto occasionale è data dal fatto che di solito l'autore non pensava affatto di doversi occupare di un certo argomento ma vi è stato spinto dall'invito a una serie di conversazioni o saggi a tema, che lo hanno indotto a riflettere su qualcosa che avrebbe altrimenti trascurato. Ed ecco qui una serie di variazioni talora impegnate e talora divertite su temi come l'Assoluto, il Fuoco, il perché piangiamo sulla sorte di Anna Karenina, le astronomie immaginarie, i tesori delle cattedrali, le Isole Perdute, Victor Hugo e i suoi eccessi, le veline, il meccanismo dell'agnizione nel romanzo d'appendice, la fortuna o sfortuna di Joyce nell'epoca fascista eccetera. Tuttavia, che il titolo dell'insieme sia stato desunto dal primo scritto non è casuale, perché alla costruzione del Nemico l'autore si è appena dedicato nel suo ultimo romanzo, "Il cimitero di Praga", né questo meccanismo perverso si è ancora arrestato perché, per tenere i popoli a freno, di Nemici bisogna sempre inventarne, e dipingerli in modo che suscitino paura e ripugnanza.

Una lettura sempre utile, sopratutto di questi tempi.

domenica 11 ottobre 2020

2020 L43: Enrico Deaglio - La bomba

Feltrinelli, 2019

La bomba compie mezzo secolo. Non ha mai smesso di cambiare l’Italia, quasi fosse una massa incandescente nel sottosuolo, che continua a bruciare. “La bomba del 12 dicembre 1969 ha cambiato l’Italia; o meglio l’ha picchiata come un pezzo di ferro rovente su un’incudine, umiliata. Per cinquant’anni, tutta la vasta cospirazione di potere che l’ha prodotta ha lavorato per lei, perché restasse impunita e si moltiplicasse. È una storia talmente enorme che non si sa da che parte cominciare.”
E la storia comincia dalle cicatrici, dalle premonizioni, dalle coincidenze, dai luoghi da cui la Storia è passata. E riemergono il tassista Rolandi, la fatale stanza della Questura da cui precipitò Pinelli, il “colpo di stato” in Procura, il “silenzio monumentale di Milano”, l’angosciante Veneto profondo in cui la bomba venne concepita, le manovre finanziarie intorno alla banca della strage, la sublime arte del depistaggio che da allora ci ha sempre accompagnato. La ricerca diventa così uno “studio in rosso” sulla struttura del potere in Italia e sulle nobili forme di resistenza che lo hanno contrastato, con le armi dell’amicizia, della parola, della musica, del coraggio civile. In mezzo campeggia, senza tempo, il grande quadro di Enrico Baj – la nostra Guernica –, che venne bendato perché troppo vero.
Questo è un viaggio nella memoria, che ha l’andamento di un giallo e racconta l’ultimo mezzo secolo di storia italiana, come non l’abbiamo mai sentita. Chi non c’era potrà respirare l’aria pesante di quei giorni, quando sembrava che fosse buio a mezzogiorno. Chi c’era ritroverà la ferocia della bomba che scoppia, e poi si ritira, e poi si riproduce, e continua a scoppiare per decenni, con il potere di assoggettare tutti – tutti? – alla sua ferocia e al suo ricatto.

=

Questa è l'Italia nella quale sono cresciuto. Fosse per me questo libro dovrebbe essere il testo base per corsi di Educazione civica nelle scuole. Sarà il libro dell'anno per me!

sabato 3 ottobre 2020

2020 L42: Roberto Ampuero - Boleros en La Habana



Debolsillo, 1994

«Embárquese en el vuelo a Cuba que indica el pasaje adjunto. Hallará cuarto reservado a su nombre en el hotel Habana Libre... Asumo todos los gastos y le garantizo honorarios generosos. Es un asunto de vida o muerte. Confío en su discreción. Plácido.»

Sin pensarlo dos veces, el detective privado Cayetano Brulé decide viajar desde Valparaíso a su Cuba natal para resolver el extraño misterio del cantante de boleros Plácido del Rosal, quien sin motivo aparente encontró en su maleta medio millón de dólares. Desde entonces, unos desconocidos van tras sus pasos con la intención de asesinarlo y recuperar el dinero sucio.

Entre las luces del cabaré Tropicana y las curvas de sus bailarinas, Cayetano Brulé busca esclarecer los interrogantes de este sorprendente caso.


Per me è sempre un gran piacere leggere le storie di questo strambo detective, soprattutto per il "chilenismo" della scrittura, che rimanda a un bel periodo della vita passata in Cile. Devo però dire che questo non è stato il migliore a mio giudizio, alla fine le cose si complicano troppo e la fine non sembra ben riuscita. 

lunedì 28 settembre 2020

2020 L41: Jo Nesbo - MacBeth

 



Rizzoli, 2018

Anni '70, una città industriale sull'orlo del collasso fatta di fabbriche chiuse, disperazione, piazze di spaccio. Sotto l'eterna pioggia nera che la flagella, il poliziotto migliore che si muove per le sue strade è Macbeth. Un ex tossico, un uomo fragile dal passato turbolento, abbandonato da bambino, uno sbirro incline alla violenza. Ma è lui, con la sua squadra, a gestire con intelligenza una retata nell'area del porto, un'azione in grande stile che, finalmente, gli fa intravedere la possibilità di ottenere una promozione. E quindi guadagnarsi il rispetto degli altri, avere una vita migliore, e molto più potere, che è ciò che conta. Tutto questo è lì, a portata di mano: ma, pensa Macbeth, davvero mi lasceranno arrivare tanto in alto? Tormentato dalle allucinazioni, vittima di paranoie sempre più acute, Macbeth comincia, lentamente, a soccombere a se stesso e al tarlo dell'ambizione.

Mi ha proprio preso. Anche se mi ero ripromesso di non leggere più i suoi libri (così come Carlotto, ambedue per il troppo sangue) sono arrivato in fondo in un attimo. Bravo.

martedì 22 settembre 2020

2020 L40: Peter May - Sette notti di sangue

 



Margaret Campbell è una brillante anatomopatologa di Chicago. Li Yan è un ispettore della polizia di Pechino alle prese con il cadavere carbonizzato di un uomo dall'identità misteriosa. Insieme, i due indagano su quello che sembra un caso di suicidio. Ma nuove morti portano a galla un'altra verità: qualcuno di molto potente è pronto a tutto pur di fermare Margaret e Li. Loro non mollano, continuano a porsi e a porre domande sempre più scomode, sulle tracce di un disegno criminale dalle implicazioni agghiaccianti. Sullo sfondo di una città esotica e brulicante, una vicenda incalzante costellata di colpi di scena.

Fa un po' pensare all'ispettore cinese Chen, ma si legge ugualmente con molto piacere.

sabato 12 settembre 2020

2020 L39: Martin Solares - Les minutes noires

Christian Burgois 2009

Dans la petite ville de Paracuan, dans le golfe du Mexique, le meurtre d'un journaliste met en émoi la population et la police locale. Ramon Cabrera, dit le Grizzli, a été chargé de l'affaire. Il tire bientôt les fils d'une intrigue qui le renvoie plus de vingt ans en arrière. Et si ses collègues du commissariat semblent lui mettre des bâtons dans les roues, c'est que cette nouvelle enquête vient déterrer de vieilles histoires que certains auraient préféré oublier. Mais le Grizzli doit, par la force des choses, s'y replonger, reprenant les recherches sur un tueur de petites filles qui dans les années soixante-dix terrorisa la région. 

Interessante e rilegge con piacere. Si torna nella letteratura sognante latinoamericana. 

lunedì 31 agosto 2020

2020 L38: Raphaëlle Bacqué Ariane Chemin - La communauté

 


Albin Michel, 2018

Au début des années 60, Trappes n'est encore qu'un vaste champ. Vingt ans plus tard, James Dabbouze et le rappeur La Fouine racontent ses tours et ses barres, Nicolas Anelka joue au foot sous les yeux d'Omar Sy. Puis d'anciens islamistes du GIA algérien sont arrivés ; des prédicateurs tablighs ont convaincu les dealers de quitter les caves pour prier ; deux Frères musulmans ont négocié la grande mosquée du coin. Aujourd'hui, Trappes détient le tragique record européen des départs au djihad. La ville s'est repliée sur elle-même. Une communauté, avec ses codes et ses interdits.

Un pugno allo stomaco, necessario e utile. Un'inchiesta senza pregiudizi sulle trasformazioni delle periferie francesi che potrebbe riguardarci molto da vicino. Consigliatissimo. Sarà sicuramente nella Top.

mercoledì 12 agosto 2020

EoF Aldeia Agricultura e Justiça - resumo terceiro encontro (8 agosto 2020)

Resumo webinar 3

 

Colonialismo: a ocupação e a exploração territorial realizadas pela força pelas potências europeias contra povos considerados atrasados ou selvagens (Encyclopedia Treccani).

 

Para entender de onde veio a terceira etapa do ataque (neocolonialismo digital), podemos começar a partir de 1992, na época da Cúpula da Terra no Rio de Janeiro. Ainda estávamos no que eu chamo de era dos sonhos, convencidos de que, após a Guerra Fria, a construção de um mundo diferente, mais pacífico e tolerante havia começado. A vitória que estava sendo preparada para os democratas liderados por Bill Clinton foi um sinal de mudança de rumo, enquanto para nós, europeus, a assinatura do Tratado de Maastricht nos tornou "europeus" para todos os efeitos (ou assim acreditamos) e, mais ao sul, um acordo de paz colocou um fim à longa guerra civil em Moçambique.

 

Esquecemos, ou não queríamos ver, que tudo isso era apenas aparência. No entanto, a invasão do Iraque data apenas do ano anterior, assim como a dissolução da Iugoslávia (1990) e o início das diversas guerras locais (Eslovênia, 1991; Croácia, 1991-1995; Bósnia-Herzegovina 1992-1995), a guerra entre Armênia e Azerbaijão (1992) e a guerra civil que continuou na Argélia. E assim, enquanto na Itália os massacres de Capaci e Via d'Amelio eliminaram os juízes Falcone e Borsellino, orgulhosos antagonistas do poder mafioso; o ano terminou com uma nova operação militar americana na Somália.

 

Tudo isso para dizer que, como acontece com freqüência, vimos o que queríamos ver (ou, talvez, o que a mídia dominante havia imposto como narrativa oficial).

 

A Cúpula da Terra viu a assinatura da Convenção sobre Biodiversidade (estes ainda eram anos quando estávamos falando de biodiversidade e não de serviços ecossistêmicos, como expliquei no webinar anterior), com 3 objetivos declarados:

 

- A conservação da diversidade biológica

- O uso sustentável de seus componentes e

- O compartilhamento justo e equitativo dos benefícios da utilização desses recursos genéticos, inclusive através de acesso justo aos recursos genéticos e transferência de tecnologia apropriada.

 

A CDB dará um importante impulso a um processo que, nascido dentro da FAO graças à mente e esforço do "Pepe" Esquinas, se tornaria o Tratado Internacional sobre Recursos Fitogenéticos para Alimentação e Agricultura em 2001. 

 

Levaria anos para que os governos a ratificassem, mas enquanto isso, princípios inovadores passaram pela porta da frente, afirmando em particular que a contribuição passada, presente e futura dos agricultores em todas as regiões do mundo, particularmente nos centros de origem e diversidade, para a conservação, melhoria e provisão desses recursos é a base dos direitos dos agricultores.

 

Será também graças a esta trilha de "direitos" que em 2004, após longas e difíceis negociações, foram aprovadas as Diretrizes para o Direito à Alimentação. Foi uma proposta originada dentro das organizações da sociedade civil e levada à FAO, onde foi negociada num espírito de colaboração que foi saudada por todos como um método muito inovador. 

Dois anos depois, graças ao impulso de apenas dois países, Filipinas e Brasil, e com o total apoio do Diretor Geral da FAO, uma nova Conferência Internacional sobre Reforma Agrária em Porto Alegre foi aprovada e implementada em março de 2006, depois de 27 anos da anterior. 

Este período positivo continuou quando parecia possível causar um impacto real nas agendas internacionais relacionadas aos recursos naturais.

 

Por último, mas não menos importante, foi o Protocolo de Nagoya 2010, que teve que especificar o mecanismo de Acesso e Compartilhamento de Benefícios, que entrou em vigor em 2014: o verdadeiro ponto-chave de todos os esforços anteriores, pois iria discutir como compartilhar, concretamente, os benefícios realizados sobre os recursos naturais dos quais as comunidades camponesas, indígenas, pastoris e pesqueiras foram os primeiros mantenedores e melhoradores, sobre os quais os governos reivindicaram seu direito exclusivo de negociar em tratados internacionais e, por outro lado, o setor privado que queria ter acesso a esses recursos, utilizá-los e patenteá-los para seus próprios benefícios.

 

Em resumo, tudo parecia estar indo numa direção mais democrática, mas decidi chamar a década que começou em 2010 de era de desilusão, e não apenas por causa da crise financeira que começou em 2007 nos Estados Unidos.

 

O sinal mais evidente foi a conferência Rio+20, para "celebrar" os 20 anos da Cúpula da Terra. Se a primeira foi uma cúpula de chefes de Estado e de governo, com algumas representações da sociedade civil e do setor privado, a cúpula de 2012 foi exatamente o oposto: mais de 2700 representantes do setor privado invadiram o Rio para liderar, de dentro e de fora, a cúpula que mostrou, em todas as suas evidências, "a captura corporativa da ONU pelo setor privado".

Nas declarações finais, Bancos, Políticos e Multinacionais se expressaram na mesma linguagem sobre o meio ambiente. Como expliquei no webinar anterior, desde 2005 foi lançada a nova "religião" dos serviços ecossistêmicos, ou seja, a comercialização do meio ambiente. O próximo passo foi certificá-lo nos níveis mais altos: foi para isso que o Rio+20 serviu! O mecanismo foi o do Conselho Empresarial Mundial para o Desenvolvimento Sustentável (WBCSD), cujas bases foram lançadas desde a Cúpula da Terra, e que agora inclui 200 das principais multinacionais do mundo. Considerado um dos fóruns mais influentes do mundo (que não deve ser surpresa para ninguém), é considerado uma das principais fontes de resistência do setor privado a qualquer política destinada a lidar com a mudança climática.

 

A questão central que a Rio+20 tinha que abordar era o mecanismo de Acesso e Compartilhamento de Benefícios, para que tivesse regras claras a serem aplicadas em todo o mundo.

As etapas estão resumidas neste slide:

 

 1. O Consentimento Prévio Informado é solicitado e obtido, resultando em um

2. Licença que é emitida e, imediatamente após,

3. Publicado no ABS Clearing House

4. O Centro de Compensação gera um certificado de conformidade reconhecido internacionalmente (IRCC), que inclui um identificador único para rastreamento.

5. Agora, os recursos genéticos podem ser utilizados

6….

7. Finalmente, o ponto de controle comunica informações às autoridades nacionais.

 

O princípio é, portanto, claro e simples em teoria: para ter acesso aos recursos genéticos, é preciso pedir e obter uma autorização.  A questão é que os recursos genéticos, na prática, são traduzidos com seqüências genéticas, ou seja, informações que podem ser digitalizadas. Foi aqui que o lobby do setor privado se concentrou: considerar a Informação de Sequência Digital (DSI) como algo diferente do material genético, que se enquadra na CDB. De acordo com eles, a CDB se refere claramente e apenas a "material genético" e não a informações abstratas.  A expansão da CDB para incluir esta especificação exigiria a reabertura de negociações globais sobre toda a Convenção.

 

Os efeitos práticos, portanto, tornam-se aparentes: se eu pegar a seqüência de informação de um determinado material, e reutilizá-la para recombiná-la e fazer outros produtos derivados dela, eu não sou abrangido pela CDB e, portanto, não tenho que aplicar o ABS (ou seja, não comparto benefícios com ninguém) 

 

Pelo contrário, tanto as comunidades agrícolas quanto os países que são os repositórios deste material genético queriam que a DSI fosse incluída na CDB, mas isto ainda está em discussão. No entanto, as esperanças são limitadas.

 

Para ser mais específico, lembremos que o DSI pode ser alcançado de 3 maneiras diferentes:

1.         O primeiro é através do mecanismo indicado acima, que traduz o ABS em prática;

2.         A segunda é através da biopirataria (em andamento) (isto é, ir para áreas de alta biodiversidade, escaneando o material diretamente no local - depois sem retirá-lo, e depois carregando-o nos bancos de dados das empresas-mãe para recombiná-lo. Tudo isso sem pedir nada a ninguém e sem pagar nada.

3.         A terceira é a utilização dos bancos de genes.

O setor privado claramente não está interessado na primeira via (pedir permissão e ter que compartilhar os benefícios). A segunda é oficialmente proibida, embora seja um problema crescente ... por isso continua a ser a terceira via ...

 

A estratégia global, que estamos começando a entender, começa com o que tem sido chamado de Food Action Alliance (Aliança de Ação Alimentar). Basicamente a nova narrativa, depois de nos convencer que a gestão dos recursos naturais tinha que ser feita através do mercado (lembra-se do webinar anterior e da questão dos serviços ecossistêmicos? ), deu um segundo passo para esclarecer quão fundamental é o papel do setor privado (não as pequenas empresas, mas as grandes Corporações) (Rio+20 serviu a este propósito) e o terceiro foi promover a aliança global entre este setor privado e as Nações Unidas (cujas agendas políticas já haviam sido amplamente influenciadas por vários anos em favor destas Corporações - por último, mas não menos importante, as conhecidas Diretrizes Voluntárias para a Boa Governança da Terra em 2012).

 

Este novo passo em frente foi promovido pelo Fórum de Davos que assumiu o fardo (e a honra) de promover esta FAA, à qual algumas grandes ONGs (os BINGOs) têm sido associadas, todas com uma agenda de lobbying de 3 pontos:

 

- Promovendo uma Cúpula Mundial dos Sistemas Alimentares (WFS) (e para isso esperaram pelo momento de transição entre o ex-diretor geral da FAO, o brasileiro Graziano e o novo, chinês): neste interregno eles puderam manobrar para que a WFFS fosse realizada em Nova Iorque e não em Roma, na FAO, como teria sido lógico, reduzindo assim também a possível influência chinesa); o objetivo desta WFFS, originalmente prevista para o próximo ano, é registrar uma mudança maior no sistema multilateral das Nações Unidas, privilegiando o relacionamento com o setor privado (o do WBCSD de fato) em detrimento dos governos legítimos.

- O segundo eixo de trabalho diz respeito à reforma do sistema de Centros de Pesquisa Agrícola (CGIAR) de modo a assumir o controle do mesmo (com subsídios substanciais e específicos). A questão chave aqui é que o CGIAR controla os bancos de genes de que falei há pouco sobre o ISD... entende o truque?

- Por último, mas não menos importante, assumir o controle de Grandes Dados através da criação de um Conselho Digital Internacional (para gerenciar a enorme massa de dados digitais de DNA e ISD).

 

Em resumo:

A Cúpula fornece a estrutura,

CGIAR o mecanismo de entrega e o

BIG DATA o produto final.

 

Uma aplicação concreta diz respeito à famosa luta contra a malária, realizada pela Fundação Bill e Melina Gates, que gostaria a todo custo de encontrar uma solução farmacêutica para o problema. Pena que provavelmente exista um, natural, e que este seja o grão de areia que a Big Pharma (com suas ramificações até as Nações Unidas) quer eliminar para não bloquear seus projetos.

 

- Durante 2000 anos, uma planta, Artemisia annua, foi cultivada na China e provou ter efeitos extremamente positivos na luta contra a malária. Amplamente utilizada pelos vietcongs durante a Guerra do Vietnã, começou a ser cultivada na África, juntamente com sua variedade local, Artemisia afra, uma planta endêmica e indígena conhecida pelos povos indígenas. Tudo isso não agradou aos gigantes farmacêuticos que durante décadas decidiram que a luta contra a malária deveria ser feita através de produtos sintéticos de seus laboratórios. 

- Bill Gates com sua intenção de encontrar uma vacina dentro de uma geração. Produtos sintéticos foram pesquisados na Artemisia annua, isolando um componente, então patenteado. Uma série de tratamentos específicos, chamados ACT,  

- os testes feitos com a planta de artemísia, tanto a anual como a afra, para fazer infusões, estão dando resultados muito mais positivos, sem efeitos secundários e, acima de tudo, podem ser produzidos diretamente por todos os agricultores, pois eles só precisam manter algumas plantas perto de casa para fazer tratamentos preventivos de infusão. 

- Em nível internacional, a pressão sobre a OMS levou esta última a declarar que a Artemisia não é recomendada para a luta contra a malária, confirmando assim quem realmente é co-gestor desta agência. 

 

Considerações finais:

 

Vandana Shiva nos lembra que a empresa israelense Evogene patenteou um programa de computador para a leitura do genoma da planta, assinando um acordo com a Monsanto concedendo-lhe direitos exclusivos sobre toda uma série de genes identificados por eles. Um trabalho similar de mapeamento digital do patrimônio genético das sementes tradicionais está sendo feito por outro companhia, DivSeek, e certamente não são as únicas empresas neste promissor mercado. Um caminho paralelo, mas visando o mesmo objetivo, foi empreendido pela Syngenta para vender acesso a dados genéticos sequenciados de sementes tradicionais provenientes de bancos de genes internacionais (cujo controle é um dos objetivos da nova colonização). 

 

Passar pelo DNA digital significa saltar tudo sobre direitos e compartilhamento de benefícios, que assim permanecerão apenas nas mãos da indústria farmacêutica. É por isso que o controle digital de DNA se torna a chave do futuro, tanto para aqueles que querem combater a biopirataria quanto para aqueles que querem explorar ainda mais as potencialidades oferecidas pelas recombinações e modificações (drogas, mas também OGM).

 

Agora a Covid, e depois?

 

- Os surtos do vírus, cuja origem foi localizada em várias espécies de morcegos, são mais freqüentes em áreas da África central e ocidental que passaram recentemente por processos de desmatamento. A FAO, por sua vez, já havia reportado este link em 2006, com um artigo publicado na revista Unasylva 

- O risco de surtos de doenças não só é aumentado pela perda de habitats, mas também pela forma como eles são substituídos. Para atender a uma demanda crescente de carne, uma área equivalente à do continente africano tem sido desmatada para criar animais para abate. Alguns deles são então comercializados ilegalmente ou vendidos em mercados de animais vivos. Lá, espécies que provavelmente nunca se cruzariam na natureza são mantidas enjauladas lado a lado e micróbios podem facilmente se mover de um para o outro. Este tipo de desenvolvimento, que já produziu o Coronavírus Sars no início dos anos 2000, poderia estar na origem do atual Covid-19.

 

Recordando a Laudato Sì

 

       Dada a amplitude das mudanças, já́ não é possível encontrar uma resposta específica e independente para cada parte do problema. É fundamental buscar soluções integrais que considerem as interacções dos sistemas naturais entre si e com os sistemas sociais. Não há duas crises separadas: uma ambiental e outra social; mas uma única e complexa crise sócio-ambiental 

 

Como diz meu amigo Pepe Esquinas:

"para alguém que pensa ser muito pequeno para causar impacto, talvez nunca tenha dormido com um mosquito na sala"