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mercoledì 27 luglio 2022

2022 L40: Anna Politkovskaja - La Russia di Putin



Adelphi Edizioni 2005

Da qualche tempo l’Occidente cerca di tranquillizzarsi sulla Russia presentando Vladimir Putin come un bravo ragazzo volenteroso. Ma ora questo libro di Anna Politkovskaja, giornalista moscovita nota per i suoi coraggiosi reportage sulle violazioni dei diritti umani in Russia, ci svela, in pagine ben documentate e drammatiche, tale autoinganno. Ed è un libro destinato a restare memorabile per la maestria e l’audacia con cui l’autrice racconta le storie (pubbliche e private) della Russia di oggi, soffocata da un regime che, dietro la facciata di una democrazia in fieri, si rivela ancora avvelenato di sovietismo.
Ma non si pensi a una fredda analisi politica: «Il mio è un libro di appunti appassionati a margine della vita come la si vive oggi in Russia» scrive la Politkovskaja. E tanto meno si pensi a una biografia del presidente: Putin resta infatti sullo sfondo, anzi dietro le quinte, per essere chiamato sul proscenio soltanto nel tagliente capitolo finale, dove viene ritratto come un modesto ex ufficiale del kgb divorato da ambizioni imperiali. In primo piano ci incalzano invece squarci di vita quotidiana, grottesca quando non tragica: la guerra in Cecenia con i suoi cadaveri «dimenticati»; le degenerazioni in atto nell’ex Armata Rossa; il crack economico che nel ’98 ha travolto la neonata media borghesia, supporto per un’autentica evoluzione democratica del Paese; la nuova mafia di Stato, radicata in un sistema di corruzione senza precedenti; l’eccidio a opera delle forze speciali nel teatro Dubrovka di Mosca; la strage dei bambini a Beslan, in Ossezia.

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Uno di quei libri che bisogna leggere se vogliamo capire con chi abbiamo a che fare, il nuovo Hitler.

2022 L39: Ragnar Jònasson - Dix ames, pas plus


Editions de la Martinière, 2022

Un mort
Neuf suspects
Recherche professeur au bout du monde. Voici une petite annonce qui découragerait toute personne saine d’esprit. Pas Una. La jeune femme quitte Reykjavík pour Skálar, l’un des villages les plus reculés d’Islande, qui ne compte que dix habitants. Malgré l’hostilité des villageois. Malgré l’isolement vertigineux.
Là-bas, Una entend des voix et le son fantomatique d’une berceuse. Et bientôt, une mort brutale survient. Quels secrets cache ce village ? Jusqu’où iront ses habitants pour les protéger ?

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Ragnar vince il premio di libro più palloso dell'anno!

giovedì 21 luglio 2022

La Banda Bassotti va al governo?


 

La frittata è fatta oramai, per cui a poco serve piangere sul latte versato. Lo scenario che abbiamo davanti è quello di un’elezione che sembra già vinta dai tre partiti di ladri e delinquenti che si spartiscono l’ala destra di Montecitorio: Lega, Forza Berlusconi e Fratelli (non sorelle) d’Italia.

 

Che siano capaci di mettersi d’accordo sulle candidature, trovando delle persone con la fedina penale pulita, cosa che da quelle parti è sempre più difficile, è questione che li riguarda.

 

Dall’altro lato abbiamo quegli altri partiti e partitini che, in nome di un non chiaro sentimento progressista, si cercano e soprattutto cercano una offerta politica che possa permettere loro di (almeno) pareggiare le prossime elezioni.

 

Ovvio che se in questo settore dovesse prevalere l’idea di mettersi assieme a Renzi, Calenda e Di Maio e Casini meglio lasciar perdere e tornarsene al mare il giorno delle elezioni (che è la mia scelta by default). Ma separarsi dalla zavorra non è abbastanza, è arrivato il momento di fare molto di più.

 

L’architrave, secondo me, è quello di genere. Da decenni questi partiti pseudo progressisti continuano a portare avanti politiche dirette solo alla metà maschile dell’elettorato, centrate su una idea di famiglia che gli viene dall’800, e con un paternalismo e un patriarcato nelle caste direttive che spiega perché le nuove generazioni, più sensibili alle questioni di uguaglianza, partendo da quella di genere, se ne siano allontanate.

 

Sono partiti e partitini che hanno solleticato da sempre la presenza di intellettuali da salotto, narcisisti ed individualisti, che più che portare voti hanno sancito la separazione tra l’Italia vera, quella che sta sotto, nel lavoro, nei campi, nelle case ad occuparsi degli anziani, e quell’altra così ben descritta nel film “Come un gatto in tangenziale”, ovvero l’Italia che disquisisce dell’artista bielorusso all’ultima biennale, della tendenza dei colori per l’estate, quell’Italia che già il film “Caterina va in città” aveva messo alla berlina.

 

Ma le nostre sinistre, comprese LeU, Sinistra Italiana e altri gruppetti, non lo hanno mai voluto capire. Ancora oggi sono lì ad organizzare riunioni mettendo in scena vecchi arnesi degli anni 70 e 80, pensando che ripescando gli sconfitti di ieri porterà le nuove generazioni ad avvicinarsi alla politica. Metterci un po’ di ecologia non serve a nulla, soprattutto quando non si è analizzato la presa di potere interna al movimento ecologista da parte degli uomini di potere, come Rutelli, a scapito degli sforzi che donne ecologiste dal basso stavano costruendo. 

 

I decenni sono passati, ma la forma mentis di chi fa politica a sinistra non è cambiata. Io sto ancora aspettando la discussione sui famosi 101 del PD che votarono contro Prodi, e anche quella sul come mai il PD sia passato dal 41 al 14-15% con Renzi. Certo non ce l’ho solo con loro. Le organizzazioni alle quali partecipo, in Italia e in Francia, soffrono degli stessi difetti: il dialogo vero, franco e aperto non esiste. Esistono i leader, che guidano, come novelli Timonieri, un gruppetto che è ogni giorno più sparuto, verso un avvenire che non rappresenta nulla.

 

La discussione sulla questione di genere la sto proponendo da anni all’interno del gruppo di base francese che lavora sulle questioni della governance delle risorse naturali, terre, acqua e foreste. Il tutto senza risultati, ecco perché me ne sono allontanato. Mi sono avvicinato all’iniziativa del Papa, The Economy of Francesco, dove con un gruppo di giovani latinoamericani, eravamo riusciti a proporre la questione dei diritti delle donne sulla terra come una delle questioni centrali da discutere nell’incontro conclusivo. Il Politburo, cioè l’organo di controllo composto dai focolarini, ha messo tutto in un angolo. Allora ho provato con un’altra associazione, che nella composizione sembrava più di sinistra, con persone esperte. Ma anche lì, il silenzio regna sovrano. I loro leader vengono invitati alle riunioni di SI a Roma, per discutere, ma di discutere dentro l’organizzazione non se ne parla.

 

Forse sono io che non capisco questa Italia, che non si interessa delle donne, che non cerca di cambiare le carte in tavola e far sì che gli uomini cambino anche loro, così che il peso del “care” diventi un compito realmente condiviso. Sono io che sogno che i vari responsabili dei partiti e partitini progressisti dicano: da oggi si cambia. Mettiamo delle donne ai comandi, le scelte strategiche vengono discusse in assemblee non teleguidate e tutto deve passare per un control-check di genere da affidare a organismi femministi esterni. Magari presentandosi con una offerta politica che riguardi uomini e donne, qualcosa potrebbe cambiare. Se invece si vuol continuare a parlare di grandi sistemi, di transizione ecologica e compagnia bella senza affrontare la questione strutturale dell’asimmetria di potere da uomo e donna, allora andate avanti da soli.

 

Perderete le elezioni, e vi starà bene.

 

 

lunedì 18 luglio 2022

Algunos datos sobre China y la cuestión de la seguridad alimentaria (la suya y la nuestra)


Varias veces tuve que recordar que China, independientemente de quién la gobierne, tiene un problema estructural relacionado con la desproporción entre la tierra cultivable y la población. Datos recientes indican una disponibilidad de unos 800 metros cuadrados (0,084 ha) por habitante.

A esto se añade el problema de la contaminación del suelo (8 millones de acres de tierra contaminada) y el del agua: casi el 16% de las aguas subterráneas están clasificadas en la categoría 5, es decir, tan contaminadas que no son útiles. Por último, pero no menos importante, está el problema de la desertificación, que, como recuerda el Banco Mundial, es muy grave, con más de una cuarta parte de su territorio cubierto por el desierto (https://www.worldbank.org/en/news/feature/2019/07/04/china-fighting-desertification-and-boosting-incomes-in-ningxia).

Mientras tanto, la población urbana ha aumentado, con el incremento de los niveles de renta y los consiguientes cambios en la dieta. El ejemplo más llamativo es el consumo de carne, que ha pasado de 7 millones de toneladas en 1975 a 86,5 millones en 2018, lo que convierte a China, a nivel global, en el mayor consumidor de carne del mundo. Cuando se informa a nivel de consumo per cápita, China se situó en 49 kg en 2018, algo más de la mitad de lo que consume el estadounidense medio (99 kg) y el australiano medio (93 kg). Dado el deseo de alcanzar los estándares occidentales, cabe esperar que la tensión en los mercados de la carne y de los alimentos para animales aumente en un futuro próximo.

Una encuesta realizada en 2016, indicó que para el 40% de los consumidores, la seguridad alimentaria era un "gran problema".

Para alimentar a los animales criados en el país, China también ha tenido que aumentar la importación de soja. Los datos disponibles indican que, entre 2000 y 2018, las importaciones aumentaron de 2.300 millones de dólares a 38.100 millones. El sitio web chinapower (ver más abajo) informa: el apetito de China por la soja supera la capacidad de producción de Brasil y de la mayor parte del mundo juntos, lo que deja a Estados Unidos para llenar el vacío.

Por ello, no es de extrañar que la balanza comercial alimentaria sea negativa desde hace varios años: los datos disponibles para 2017 muestran una importación de 104.580 millones de dólares frente a una exportación de algo más de la mitad, 59.620 millones. Desde 2008, la balanza está en números rojos, y el déficit crece cada año.

Fuente: 

https://chinapower.csis.org/china-food-security/

Qualche dato sulla Cina e la questione della sicurezza alimentare (sua e nostra)


 

Varie volte in passato mi era capitato di dover ricordare che la Cina, indipendentemente da chi la governi, ha un problema strutturale legato alla disproporzione tra terre arabili e popolazione. Dati recenti indicano una disponibilità di circa 800 mq (0,084 ha) per abitante.

 

A questo possiamo aggiungere il problema dell’inquinamento dei suoli (8 milioni di acri di terra contaminata) e quello dell’acqua: quasi il 16% dell’acqua di falda è classificata come categoria 5, cioè così contaminata da non servire per nessun uso. Ultimo, ma non meno importante, il problema della desertificazione che, come ci ricorda la Banca mondiale, colpisce molto gravemente, con più di un quarto del suo territorio coperto dal deserto (https://www.worldbank.org/en/news/feature/2019/07/04/china-fighting-desertification-and-boosting-incomes-in-ningxia).

 

Nel frattempo la popolazione urbana è aumentata, con livelli di reddito crescenti e con conseguenti cambiamenti nel regime alimentare. L’esempio più eclatante è il consumo di carne che è passato dai 7 milioni di tonnellate del 1975 a 86.5 milioni nel 2018, facendo della Cina, globalmente, il più grande consumatore di carne al mondo. Quando riportati a livello di consumo per abitante, la Cina è arrivata a 49 Kg nel 2018, poco più della metà di quanto consumi l’americano medio (99 Kg) e l’australiano medio (93 Kg). Dato il desiderio di raggiungere standard occidentali, ci si può aspettare che la tensione sui mercati della carne e degli alimenti per allevamenti, siano destinati ad aumentare nel prossimo futuro.

 

Un’inchiesta realizzata nel 2016, indicava che per il 40% dei consumatori la sicurezza alimentare era un “grosso problema”.

 

Per alimentare gli animali allevati in casa, la Cina ha dovuto anche aumentare l’importazione di soia. I dati disponibili indicano che dal 2000 al 2018 le importazioni sono aumentate da 2.3 a 38.1 miliardi di dollari. Il sito chinapower (vedi sotto) riporta: l'appetito della Cina per la soia supera la capacità produttiva del Brasile e della maggior parte del mondo messi insieme, lasciando agli Stati Uniti il compito di colmare il divario.

 

Non stupisce quindi che la bilancia commerciale alimentare sia passata in negativo da parecchi anni: dati disponibili per il 2017 indicano un import di 104.58 miliardi di dollari contro un export di poco più della metà, 59.62 miliardi. Dal 2008 il bilancio è in rosso, e il deficit aumenta ogni anno.

 

Fonte: 

https://chinapower.csis.org/china-food-security/

2022 L38: Marco Vichi - La casa di tolleranza



Guanda

Siamo nel ’49, Bordelli è entrato in Pubblica Sicurezza da due anni, è vice commissario in prova. Non ha ancora l’automobile e si muove in bicicletta. Sta comprando l’appartamento di via del Leone, con l’aiuto dei genitori e di un prestito bancario. Ha trentanove anni, e la memoria colma di ricordi di una guerra sanguinosa, dalla quale è tornato con un cane lupo grande come un vitello, un cane delle SS che lui ha trovato ferito e che ha salvato: Blisk. Durante un controllo in una casa di tolleranza, incarico che lui detesta, incontra una prostituta singolare, che nelle pause tra un cliente e l’altro lavora a maglia. Nasce subito una simpatia destinata a trasformarsi in amicizia. E il loro incontro, per puro caso, trascinerà Bordelli in un’indagine complicata e pericolosa, che lo costringerà a mettere in moto tutte le sue capacità. Tra una «rilassante» passeggiata nei cimiteri – dove verrà scoperchiata una macabra vicenda – e il ricordo di una notte passata a raccontarsi storie, che darà il via alla tradizione delle cene della Confraternita del Chianti, conosciamo il giovane Bordelli, investigatore alle prime armi ma con un gran fiuto nel risolvere i casi più intricati.

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Buono per bordo piscina.

2022 L37: Marion Brunet - Ce qu'elles ne savaient pas

 

Livre de Poche 2022

« Elles se tiennent à bras-le-corps pour continuer leur montée dans la nuit noire, brutalisées par le vent, le déluge et les caillasses sur leurs pieds nus.

Du village, quelques lumières à peine rassurantes – aucune aide en perspective. »
À dix-huit ans, le bac en poche et des projets plein la tête, Mathilde et Lou partent à Madagascar pour des vacances de rêve, dans un paysage de carte postale. Mais le voyage qui s’offre à elles n’aura rien de l’idylle insulaire qu’elles imaginent. Du monde bruissant des contes de l’enfance aux clameurs froides des ténèbres adultes, les deux amies vivront une expérience terrible – de celles qui laissent des traces pour toujours.

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Anche questo libro di Brunet mi è piaciuto molto. Se non temessi di esagerare lo metterei anche questo nella Top.

lunedì 11 luglio 2022

2022 L36: Marion Brunet - Vanda



Albin Michel 2020

Personne ne connaît vraiment Vanda, cette fille un peu paumée qui vit seule avec son fils Noé dans un cabanon au bord de l'eau, en marge de la ville. Une dizaine d'année plus tôt elle se rêvait artiste, mais elle est devenue femme de ménage en hôpital psychiatrique. 
Entre Vanda et son gamin de six ans, qu'elle protège comme une louve, couve un amour fou qui exclut tout compromis. Alors quand Simon, le père de l'enfant, fait soudain irruption dans leur vie après sept ans d'absence, l'univers instable que Vanda s'est construit vacille. Et la rage qu'elle retient menace d'exploser. 

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Scoperta casualmente, questa autrice di cui non so ancora nulla a parte che scrive in modo delizioso, viene propulsata a Top dell'anno!!!!

martedì 5 luglio 2022

2022 L35: Laurent Gaudé - Ouragan

 

Actes Sud 2010

À la Nouvelle-Orléans, alors qu'une terrible tempête est annoncée la plupart des habitant fuient la ville. Ceux qui n'ont pu partie devront subir la fureur du ciel. Rendue à sa violence primordiale, la nature se déchaîne et confronte chacun à sa vérité intime : que reste-il en effet d'un homme au milieu du chaos, quand tout repère social ou moral s'est dissout dans la peur ?

Seul dans sa voiture, Keanu vers les quartiers dévastés, au coeur de la tourmente, en quête de Rose, qu'il a laissé dernière lui six ans plus tôt et qu'il doit retrouver pour, peut-être, donner un sens à son existence...

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Interessante questo modo di raccontare, vite incrociate destini che si perdono ... mi piace