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venerdì 29 dicembre 2023

La sporca dozzina del 2023

 In realtà sono solo undici, ma va bene lo stesso.

In ordine strettamente casuale:

Eve Rodsky – Come ho convinto mio marito a lavare i piatti

Fred Vargas – Sur la dalle

Antonio Manzini – ELP

Mario Vargas Llosa – Tours et détours de la vilaine fille

Christian Frascella – L’assassino ci vede benissimo

Jeanne Bourgat Goutal – Être écoféministe

Parinous Saniee – La voix cachée

Nicolas Beuglet – Complot

Cristina Cassar Scalia – La carrozza della Santa

Maurizio de Giovanni – Anime di vetro

Vasilij Grossman – Vita e destino

martedì 26 dicembre 2023

2023 L55: Stéphane Foucart - La Fabrique du mensonge

Gallimard, 2014 

Un pan entier de l'activité des grandes entreprises consiste aujourd'hui à manipuler la science. Confrontés aux faits, les industriels utilisent le discours scientifique comme un instrument de propagande pour instiller le doute. 

Les fabricants de tabac sont les premiers à avoir recruté des faux experts, fait publier des études biaisées, organisé des fausses conférences scientifiques et corrompu des sociétés savantes afin de convaincre que le tabac n'était peut-être pas responsable du cancer du poumon. 
Les mêmes procédés ont été remis au goût du jour pour dédouaner l'amiante de ses méfaits, pour relativiser ou nier le réchauffement climatique, pour faire du déclin des abeilles un 'mystère' sans lien avec les nouvelles générations d'insecticides. Ils sont également à l'?uvre dans l'affaire du bisphénol A, l'un des plus graves scandales sanitaires de ces dernières décennies. 
Quant au 'débat' sur les OGM, cela fait bien longtemps qu'il n'a plus rien à voir avec la science. Les intérêts en jeu sont trop colossaux pour laisser les chercheurs s'exprimer librement... 
Au-delà de tout militantisme, La Fabrique du mensonge décortique les mécanismes de ces manoeuvres et montre comment abîmer la science et détruire le savoir met nos vies en danger.

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Anche se datato, un libro sempre utile per rinfrescare la memoria su chi (e come) comanda questo mondo.

2023 L54: Martial Caroff - Ne me remerciez pas !

Fayard, 2023

Alors qu’il donne un cours, Jacques Gaubert s’effondre et décède. Empoisonnement aux diatomées, décrète le médecin légiste.

Ironie du sort, c’est précisément l’objet des recherches de cet expert en géologie. Collègues, étudiants, concurrents, tous les chercheurs du labo sont suspects.
Mais les victimes s’enchaînent et le meurtrier semble toujours avoir deux coups d’avance sur la brigade criminelle du 36.

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Più interessante del precedente, utile per capire meglio le gelosie tra ricercatori universitari.

2023 L53: Louis Berger - Le quatorzième stratagème



Nouveau Monde, 2023

Le jour est venu pour le directeur général de la DGSE de prendre sa retraite. C’est alors que disparaît son épouse Helen, de nationalité franco-britannique et d’ascendance chinoise. Une procédure spécifique d’investigation est aussitôt engagée, selon les règles propres au monde du renseignement. Les deux officiers chargés de l’enquête devront déterminer s’il s’agit d’un enlèvement ou d’une trahison. Helen fait-elle l’objet d’une vengeance de la part du MSE, les services secrets chinois, ou est-elle au contraire l’une des leurs ?
Les recherches sur le terrain conduiront les deux enquêteurs jusqu’à l’île de Skye dans les Hébrides où ils feront des découvertes surprenantes. Parmi celles-ci : l’existence d’une société secrète liée au MSE et servant la cause indépendantiste, puis la révélation d’une défection au sein même des services. La fin du récit cache un dernier rebondissement qui permet, grâce à la légende rapportée en préambule, d’expliciter le titre du roman.

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Non male, ma nulla di più.

domenica 3 dicembre 2023

Qualcuno spieghi al Papa che la fame nel mondo non dipende dai soldi


 Papa Bergoglio deve essere circondato di persone che capiscono molto poco della questione legata alla fame nel mondo. Il suo appello per un “fondo per la fame nel mondo” veicola la vecchia idea che la fame vada debellata con i soldi. Soldi di chi, poi? Dei paesi del Nord che, una volta ancora, farebbero l’elemosina a quelli del Sud, affamati, perché possano comprare i nostri prodotti.

 

Questa è esattamente la posizione che la destra repubblicana americana aveva difeso quando il Direttore Generale della FAO Jacques Diouf indisse il World Food Summit nel 1996. Io c’ero e ho letto la lettera che mandarono alla FAO dicendo che non servivano questi summit perché tanto il Nord poteva dar da mangiare ai poveri del Sud (sottinteso: bastava lasciar continuare l’agribusiness a produrre cibo spazzatura come già facevano da tempo). Che il Papa riecheggi queste posizioni è molto ma molto preoccupante. Io spero che i ragazzi e le ragazze dell’iniziativa Economia di Francesco e Clara (EOFC), in particolare il nostro gruppo Agricoltura e Giustizia, faccia presente dall’interno del circuito papale che non si possono dire certe cose.

 

Eppure il Papa avrebbe potuto rileggersi il documento prodotto dalla Santa Sede “Per una migliore distribuzione della terra – la sfida della riforma agraria” (https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_12011998_distribuzione-terra_en.html) nel lontano 1997. Lo scopo di quel documento, come è scritto nel primo paragrafo è di “aumentare e accelerare la consapevolezza dei drammatici problemi umani, sociali ed etici causati dal fenomeno della concentrazione e dell'appropriazione indebita delle terre. Questi problemi ledono la dignità di milioni di persone e privano il mondo della possibilità della pace.”

 

Insomma, il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace spiegava in modo chiaro che fame e pace sono temi legati all’ingiusta ripartizione delle terre e alla necessità di spingere per le riforme agrarie. A questo oggi potremmo aggiungere tutta la questione del controllo dei mercati, dei prezzi, delle catene di valore, nonché le imposizioni doganali ai produttori contadini del Sud e via dicendo. Per chi ancora non avesse capito, la fame (e la pace) sono problemi politici, non di mancanza di soldi.

 

Noi (Nord) continuiamo a fare l’elemosina, sia con le nostre Cooperazioni bilaterali che attraverso le agenzie ONU (FAO), ma blocchiamo ogni tentativo di parlare delle cause strutturali. Quando uscì quel documento, venne accolto da una approvazione mondiale di tutte le forze progressiste. Io provai a proporre che il Cardinale Etchegaray fosse invitato a presentare questo documento in FAO, ma dai miei superiori mi venne detto che non era una buona idea. E non se ne fece nulla.

 

Oggi sembra che il Papa abbia dimenticato questa posizione della Chiesa, tanto che non parla più di riforme agrarie ma si accontenta di generici appelli all’armonia tra l’Uomo e la Natura (Laudato Sì). 

 

Già erano poche le forze progressiste rimaste (e ricordo ancora una volta che si tratta di forze e movimenti che non hanno mai voluto difendere l’uguaglianza di genere al loro interno), adesso abbiamo capito che da questa Chiesa non c’è nulla da sperare. 

 

A voi ragazze e ragazzi del gruppo Agricoltura e Giustizia, che vi battete sul terreno, dico solo di far sentire la vostra voce, in maniera forte e pubblica.