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lunedì 24 agosto 2015

Dai piazzisti da quattro soldi ai ladri di semi



Finalmente cominciamo a vedere sul serio cosa significa non aver voluto occuparsi dei problemi del sud del mondo, anzi, aver fatto di tutto, per colpa o omissione, per peggiorarli. Chiamiamoli perseguitati in fuga dalle guerre, immigrati, clandestini o come si voglia, resta il fatto che quest’anno dovremmo celebrare la milionata di arrivi. Un trend chiaramente destinato a salire verso vette di cui non abbiamo idea di dove possano situarsi.

Di fronte alle reiterate tirate d’orecchie della Chiesa cattolica (anche lei, meglio tardi che mai, arrivata a capire che questo fenomeno di massa necessita un approccio serio, attivo e che tocchi il sancta sanctorum del modello economico in vigore), le risposte più sguaiate sono venute dall’ex padano Salvini (ex-padano perché adesso è un nazionalista convinto).

Il segretario generale della CEI, quel Monsignor Galantino di cui tanto si parla in questi giorni, ha giustamente commentato che quelle del Salvini e company sono roba da piazzisti da quattro soldi (senza nulla togliere ai piazzisti di professione, sia detto ben chiaro)  http://www.repubblica.it/vaticano/2015/08/10/news/immigrati_galantino_cei_contro_loro_piazzisti_da_4_soldi_-120738402/

Dato che mi pagano anche per guardare oltre il Tevere, vi consiglio di leggere anche quest’altro articolo http://www.newrepublic.com/article/122441/corn-wars sulle guerre del mais, e su come oramai gli americani considerino la protezione dei semi ibridi di mais prodotti dalla Monsanto, Dupont e company come dei beni essenziali alla sicurezza nazionale. Interessante da leggere perché conferma la stessa analisi che sto facendo da parecchi anni, sulla base di dati pubblici che ho già citato parecchie volte, sulla difficoltà che avranno paesi come la Cina a soddisfare le necessità alimentari di una popolazione crescente ma anche meno povera. Il cambio di dieta costa caro in termini di quantità di grano da produrre e sembra fuor di dubbio che ai ritmi attuali il gap fra bisogni e disponibilità sarà fuori controllo in pochi anni. Quindi andar a rubare varietà ibride in casa d’altri fa parte delle strategie per accelerare la ricerca in agricoltura e aumentare la produttività. Altra possibilità, già in corso da tempo, è quella di andarsi a prendere la buona terra agricola laddove sia disponibile, in modo da produrre quanto serve per il proprio mercato. Non è che siano cattivi i cinesi, sono semplicemente pragmatici e quindi di fronte a un problema che non ha molte soluzioni, loro cercano quelle migliori per loro.

In caso non ci riuscissero, magari si incazzerebbero, per cui rischieremmo di ritrovarceli davanti in contesti ancor peggiori degli attuali.

Dunque, loro prendono le terre dove le trovano, per esempio in Africa, cercano di rubare le nuove varietà ibride, il tutto per produrre di più perché la crisi la sentono venire. I profughi economici non avendo alle spalle uno Stato come la Cina, devono risolvere individualmente i loro problemi. Ed è giusto che, dopo aver ripetuto per decenni che lo Società non esiste ma che esistono solo individui (Thatcher docet),  questi individui cerchino di andare là dove pensano si possa stare meno peggio. Sbagliato continuare a vedere tutto in un’ottica eurocentrica, perché queste migrazioni di necessità le abbiamo dappertutto, America, Asia, Europa dell’Est e dell’Ovest, Africa e Oceania.

Quindi a quelli che continuano a pensare in piccolo, o che vorrebbero respingerli, magari con le cannonate, cerchiamo di ricordar loro che quello che stiamo vedendo è solo la punta dell’iceberg di un sistema economico che abbiamo voluto, un sistema che depreda il pianeta e i suoi abitanti a favore di una infima minoranza. Nei prossimi anni andrà ancora peggio, questo non abbiamo bisogno di modelli matematici o algoritmi particolari per prevederlo, dato che per riuscire a invertire le rotte dovremmo innanzitutto cambiare il modello economico, renderlo più egualitario e meno consumatore di energia. Ci vorranno decenni perché questo si capisca, l’unico dubbio è se per arrivare a capire queste cose avremo bisogno di passare per la terza guerra mondiale che sempre più leader mondiali, non ultimo il nostro Presidente della Repubblica cominciano a mettere nei loro discorsi ufficiali.

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