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martedì 31 maggio 2016

Finalmente una buona notizia: Hissene Habre, è stato condannato all'ergastolo per crimini contro l'umanità, violenza e schiavitù sessuale

La notizia é doppiamente positiva. Da un lato un ex-Presidente, di quelli di peso, amico della Francia e della CIA, condannato all'ergastolo (occhio che resta sempre l'appello), ma soprattutto che sia stato un tribunale africano a farlo. Per la prima volta sono entrate in funzione le Camere africane straordinarie (Cae), frutto dell’accordo tra il Senegal e l’Unione africana del 20 luglio 2015.


Oggi possiamo festeggiare ... magari a qualcuno dei tanti altri dittatori “democraticamente” eletti comincerá a tremare le chiappe... almeno speriamolo... 

sabato 28 maggio 2016

L25: Guillermo Arriaga - L'Escadron guillotine


Editions Phébus 2004

Dans le Mexique profond du début du XXe siècle, Pancho Villa soulève l’enthousiasme des foules en promettant la terre pour tous et en faisant couler le sang avec une générosité où se reconnaît le génie d’un vrai révolutionnaire. Et voici qu’on lui propose, pour mieux assurer son pouvoir naissant - et terroriser la populace qu’il entend libérer manu militari - un instrument qui a fait ses preuves ailleurs : rien de moins que la guillotine !
On ne divulguera pas ici les hauts faits qui accompagneront dès lors l’irrésistible ascension du redoutable instrument ; ni non plus les tribulations de l’infortuné Velasco, promoteur de sa remise en service sous le soleil de Mexico. Qu’il nous suffise d’assurer au lecteur que le romancier n’y va pas de main morte, si l’on ose dire ; et que l’histoire qu’il nous raconte est à la mesure de la remarquable quantité d’hémoglobine qu’il fait couler pour notre délectation. Décidément, on ne s’ennuie pas avec les représentants de ce qu’il est convenu d’appeler l’espèce humaine...

1910. Nous sommes au cœur de la révolution mexicaine, et Pancho Villa vient d'écraser les forces loyalistes. Plongés dans cette insurrection qui vient de connaître une avancée décisive, nous suivons avec passion les tribulations de Velasco, un avocaillon à la dérive qui manque d'argent mais pas d'idées. D'ailleurs, en réalité, beaucoup plus que des idées, Velasco a une idée. Il soumet à Villa une invention extraordinaire, capable de semer la terreur parmi ses ennemis et de consolider son pouvoir comme jamais : la guillotine ! Pourtant, très rapidement, Villa va se fatiguer de voir des corps sans tête gigoter comme des pantins. Il n'achètera pas cette fameuse guillotine. Avec ses personnages ambitieux, cruels, cyniques, son style brillant, fluide et incisif, Guillermo Arriaga surprend, enchante, captive... et l'humour noir est à son zénith, dans cet Escadron guillotine.

Un bel libretto, una storiella simpatica da leggere in un sabato primaverile.

mercoledì 25 maggio 2016

2016 L24: Julien Suaudeau - Dawa


Points 2015

" Pour frapper l'imagination, rester dans les mémoires, il fallait quelque chose de soigné et de spectaculaire. Et, en la matière, il n'y avait pas mieux que les modèles classiques, New York 2001, Madrid 2004, Londres 2005, Paris 2014. Montparnasse, Austerlitz, Saint-Lazare, gare du Nord, gare de l'Est, gare de Lyon. C'était le grand chelem du terrorisme hexagonal : six bombes - et le septième jour, se disait-il parfois, le cœur affamé de néant, le diable pourrait chômer. " Dans une France post-républicaine, en proie au vertige identitaire et aux marchandages politiques, deux hommes poursuivent une vengeance au long cours, l'un derrière l'illusion du djihad, l'autre sous le masque de la loi. Autour d'eux, dans les coulisses du pouvoir ou sur les dalles de la banlieue parisienne, la violence de leur idée fixe va renverser le destin d'inconnus, sans épargner les êtres qui leur sont chers. De l'agrégé d'arabe au superflic corse, de la politicienne sans vergogne au caïd capverdien, de la filière ZEP de Sciences-Po aux salles de boxe des 3000, rarement la société française n'a été scrutée avec tant d'acuité, d'ampleur et d'humanisme. Dawa est un joyau brut, un polar en forme de tragédie, l'histoire d'une vengeance, le portrait d'une nation en crise, une représentation réaliste de la société française à en donner le frisson. Ben Laden chez Balzac.

A volte magari eccede con voli pindarici troppo alti, e corre anche molto veloce... secodo me se avess rallentato il ritmo un po' e avesse scritto un po' di piú secondo il nostro detto (parla come che te magni), il libro sarebbe stato perfetto. Resta comunque un gran libro, super consigliato. Ovviamente sarà nella Top.

martedì 17 maggio 2016

Anguillara: elezioni 2016 – perchè penso di non andare a votare


Qui sotto ho preso e comparato alcune dichiarazioni da programmi dei due principali schieramenti. Non ho la certezza matematica che si riferiscano allo stesso periodo storico, ma poco importa. Devo ammettere avere delle difficoltà a trovare delle differenze di peso, orientamento, fra i due. Quello che si ho notato, è l’assenza totale di una parola, ma a questo ci arrivo per gradi.

Una decina d’anni fa, quando con alcuni amici girammo il documentario su Quando gli albanesi eravamo noi (lo trovate su youtube), l’idea al fondo era molto semplice: far riflettere gli anguillarini e gli anguillaresi che quel centinaio e più di nazionalità che già erano registrate in Comune (fonte: Serenella Capparella), non erano necessariamente dei pericoli che venivano a portarci via la nostra (nostra?) cultura, il lavoro e tutto il resto. Molto spesso si trattava di persone che avevano lasciato dietro di sè affetti, abitudini, culture e amici per venire a cercare lavoro. Il documentario piacque per cui si decise di fare una festa pubblica e, grazie all’impegno del Comune (ancora una volta, soprattutto di Serenella e vari amici suoi) la cosa riuscì, tanto che ne approfittammo per fare un secondo video centrato sulla festa (sempre disponibile su youtube).

Quel giorno ricordai qual era l’ambizione di tutto questo: dato che era ancora un periodo fasto, di lavoro ce n’era e i rapporti fra i locali e i non-locali (chiunque essi fossero) erano accettabili, tendenti al buono, forse valeva la pena di pensare a soffiare sul fuoco positivo e costruire dei rapporti meno episodici tra gli uni e gli altri, fuori dalle congiunture politiche. Ci lasciammo quel giorno con l’idea di provare a ripetere quella festa verso Natale. Non ne sentii più parlare. Altre iniziative meritorie partirono da lì, ma quello é un altro discorso.

Continuai a fare documentari, per mostrare questo territorio e soprattutto la sua gente. Un giorno poi vennero a trovarmi dei giovani che si candidavano con una lista (eravamo sotto elezioni) per appoggiare un possibile sindaco di centro-sinistra. Matteo Flenghi era con loro. Ricordando loro l’iniziativa precedente, gliene presentai una versione piú completa, moderna e, praticamente a costo zero.

L’idea era di sfruttare la diffusione dei telefoni a tutti i livelli, dai bambini alle elmentari fino ai pensionati e sul fatto che molti di questi avessero la possibilità di avere una camera a bordo, per girare micro-filmati. Proposi loro un tema sulla questione dell’Alterità. Chi è il tuo altro? (cioè, chi è il tuo prossimo, vicino...) L’idea era che chi fosse interessato, facesse un micro-video di 30 secondi o poco più, lo spedisse a un server (da affittare) e poi il mio amico Massimiliano F. Si sarebbe incaricato (già si era offerto) di farne un montaggio sequenziale vibrante. Si sarebbe dovuti partire dalle scuole e/o associazioni, in modo da interessare giovani di ogni provenienza. Contando sul fatto della voglia di vedersi “al cinema”, alla fine si sarebbe organizzata una festa in Piazza Magnante dove si sarebbe proiettato il video montato con tutte le risposte dei vari partecipanti. Nessun tema preferenziale e nessun aiuto nelle risposte. Si doveva cercare la spontaneità, contando sul fatto che alla fien sarebbe emersa una verità lapalissiana e cioè che siamo più uguali di quanto vogliamo credere. A partire da li, con una Amministrazione che si fosse impegnata, si poteva cominciare a darsi un minimo di cose da fare, cose che facciano tessuto sociale, che promuovessero integrazione fra gli uni e gli altri e, un anno dopo, ci si sarebbe ritrovati per parlarne in piazza e presentando i risultati.

Ottima idea mi dissero, se ne sarebbero occupati appena eletti. La lista vinse, uno o due dei giovani (non ricordo bene) entrò in consiglio, ma non ne sentii più parlare. Ogni tanto, all’incrociarli per strada, provavo a ricordar loro la nostra conversazione, ma pian piano lasciai perdere (e cominciai a discuterne con degli amici di Trevignano...). Matteo divenne poi assessore e adesso è candidato a Sindaco, e Serenella sta in lista.
Bene, la parola che non ho trovato nè dagli nè dagli altri è quella: immigrati. Sembra proprio che non interessi nesusno e continuo a credere che, in momenti di crisi crescente, lavorare al tessuto sociale, all’integrazione, fosse stato importante e continui ad esserlo.

Ma ovviamente ho delle difficoltà a decidere per chi votare, quando non solo questi temi, che ci dicono con altre parole la questione della centralità dell’essere umano... non sono nemmeno considerati.

Ecco comunque i punti di cui parlavo all’inizio.

E' indispensabile preparare la nostra città ad accogliere un turismo di qualità,
Dobbiamo consolidare la vocazione del territorio verso il turismo sostenibile

miglioramento della viabilità - dotata di marciapiedi
realizzazione dei marciapiedi per i quali prevediamo una prosecuzione

deliberare un piano di parcheggi, magari sotterranei
si cercherà di individuare ulteriori zone da adibire a parcheggio

Particolare attenzione meritano, inoltre, le strutture sportive,
Si favoriranno le iniziative per la partecipazione dei cittadini alle attività sportive

cinema-auditorium rimane un obbiettivo prioritario
potenzierà gli spazi esistenti come ‘Il Torrione’, i Centri Anziani, o la “Stazione del Cinema” presso l’ex-consorzio

valorizzazione dei prodotti tipici locali - costituire un consorzio di
agricoltori
con l'ambizione di puntare ancora di più sulla qualità e tipicità dei prodotti.
Una rete collaborativa volta a sostenere tutti gli agricoltori ed allevatori

attivarci concretamente nella realizzazione del Social Housing,

seguiremo con attenzione e vigore [...]  le speculazioni e gli abusi edilizi
miglioramento del controllo del Territorio L'abusivismo costituisce una componente dannosa

necessario incentivare l'utilizzo e la produzione di energie alternative
eventi di promozione dell’efficientamento energetico. Si continuerà su questa strada,

ridurre del 20% le emissioni ed aumentare del 20% il contributo di energia da fonti
rinnovabili e l'efficienza energetica entro il 2020.
l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 a tutela del futuro di tutti.

grave problema della potabilità dell'acquedotto - l'acqua è un bene pubblico, - affidandosi ad esperti del settore
Verrà data attuazione alla Carta dei Servizi approvata in Giunta, mediante definizione di linee di attività e tempi di attuazione e l’individuazione di una squadra operativa, coordinata da un responsabile del servizio. - volontà espressa di mantenere l’acqua un bene comune,

videosorveglianza nei punti strategici della città
si è provveduto all’installazione di un sistema di video-sorveglianza,

Ditemi voi se riuscite facilmente a identificare lo schieramento di centro-destra e quello di centro-sinistra...


PS. Per completezza, ho letto con attenzione anche il programma dei 5S, anche se non si riesce a scaricarlo (almeno per chi come me ha una conoscenza molto basica delle tecnologie). Va dato atto di essere il programma più dettagliato e probabilmente quello che si potrebbe misurare meglio con oportuni indicatori. Auguro loro un buon percorso, che non è il mio, soprattutto quando vedo certe proposte come l’introduzione dell’agente provocatore (tema Legalità, p. 58) che mi lascia molto perplesso sul modello di società che abbiano in mente.

lunedì 16 maggio 2016

2016 L23: George P. Pelecanos - Le chien qui vendait des chaussures


Gallimard, Folio Policier 2005

Constantin est infiniment disponible, doux et tellement dangereux. Il a vu tant de choses que" plus rien ne le touche. Revenu à Washington après dix-sept années d'errance à travers monde, il joue une nouvelle fois son destin où d'autres ne feraient que passer. Il suffit parfois d'un rien, de lever le pouce sur une route déserte et de monter avec un inconnu...

Il suffit d'un peu de désespoir et de beaucoup de temps.

Letto in una gironata. Lettura rapida ma devo dire che mi lascia un po' cosí... Una storia abbastanza stramba, dove un autostoppista, preso in stop da un vecchietto simpatico, accetta di andar a mettersi in mezzo a banditi, ladri e rapinatori cosí per la compagnia... per poi scoprire che questi stessi rapinatori sono costretti a farlo per colpa di un riccone che non sa come riempire il suo (poco) tempo che gli resta da vivere... per fortuna muoiono tutti e almeno la ragazza, ovviamente bionda e bellissima, si becca la grana e vivrá felice almeno finché i bigliettoni basteranno... insomma non lo troverete nella mia Top...

venerdì 13 maggio 2016

2016 L22: Fèdor Dostoevskij - Delitto e castigo



"È il rendiconto psicologico di un delitto. Un giovane, che è stato espulso dall'Università e vive in condizioni di estrema indigenza, suggestionato, per leggerezza e instabilità di concezioni, da alcune strane idee non concrete che sono nell'aria, si è improvvisamente risolto a uscire dalla brutta situazione. Ha deciso di uccidere una vecchia che presta denaro a usura..." (Dostoevskij).


Ho aspettato anni prima di leggerlo. Va letto cercando di immedesimarsi nell'atmosfera dell'epoca e nel periodo specifico della vita dello scrittore, allora si prende la misura del perchè sia stato strutturato cosí, la lunghezza dei dialoghi e tutto il resto. Bello, proprio. Sará nella Top dell'anno.

martedì 3 maggio 2016

2016 L21: Mimmo Gangemi - La Revanche du petit juge






Points, 2016

La Calabre, de nos jours. Giorgio Maremmi, substitut du procureur, est assassiné peu après qu'un prévenu l'a menacé de mort en plein prétoire. Son ami et collègue Alberto Lenzi, dit « le petit juge », décide de le venger. Mieux connu pour ses conquêtes féminines et sa gourmandise que pour son ardeur au travail, Lenzi se révèle un enquêteur tenace et audacieux. Son principal indicateur, don Mico Rota, boss local de la 'Ndrangheta, est emprisonné à vie mais rien ne lui échappe. De sa cellule, il continue à défendre l'honneur de la « famille ». Il s'exprime curieusement, par le truchement de symboles obscurs et de paraboles colorées, mais pour qui sait entendre entre les lignes... Lenzi le peut, apparemment, et, mettant sa carrière en péril, il s'acharne à faire la lumière sur un scandale qui dépasse de loin la criminalité mafieuse habituelle.

Allora, sará che invecchio o che a forza di leggere uno si fissa più sugli aspetti meno piacevoli, ma devo dire che la storia raccontata in questo libro quasi sparisce nascosta dietro le "paturnie" sessuali del protagonista, che, uscito male da un matrimonio, si trova davanti due - ovviamente - bellissime colleghe, se le porta ambedue a letto, ma senza impegnarsi, poi si ingelosisce .. insomma  fa perdere molti punti ad una storia che altirmenti sarebbe stata interessante.

Vabbé, passiamo oltre.