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lunedì 5 dicembre 2022

L’ultima dei Mohicani: Elly Schlein


Il tentativo di Elly Schlein di issarsi alla guida di un nuovo PD va guardato con simpatia. Una venuta dal basso, genuina nella sua voglia di portare aria nuova, non figlia di correnti e correntoni, con esperienze nell’internazionale (la campagna di Obama) che però sembra non averle insegnato l’essenziale.

 

Molto probabilmente non andrà lontano, dato che questo PD è irrecuperabile e destinato o a finire nelle braccia di Calenda (e Renzi) oppure (o anche) spezzandosi in piccoli meteoriti destinati a finire come i vari spezzoni della DC di cui si sono perse le tracce. 

 

In attesa che la sinistra italiana decida di mettersi a discutere seriamente non solo dei problemi di casa nostra, ma alzi gli occhi anche su cosa succede in giro, guardiamo l’ultima dei Mohicani nel suo disperato tentativo.

 

Dicevo prima che l’esperienza con la campagna di Obama sembra non averle insegnato nulla di quali siano le forze in gioco nel panorama mondiale, cosa succeda nei Sud del mondo e chi ne abbia le responsabilità e perché. Capisco che parlare del mondo e magari addirittura sperare che un giorno sto PD arrivi a proporre una visione di futuro che possa invogliare a starci vicino se non dentro, è una speranza destinata al nulla, spiace però che anche lei che ha girato il mondo (senza fare il militare a Cuneo), non abbia fatto uno sforzo per elaborare uno straccio di visione da proporre. I circoli e poi i gazebi dovrebbero votare fra poco e su come lei intenda portare avanti una visione di futuro progressista, con chi e su quali basi, non dice una parola.

 

Capisco che chi votano sono gli italiani iscritti al partito e poi qualche raro simpatizzante, ma l’ambizione di un partito di sinistra dovrebbe essere di parlare al mondo, altrimenti quanto più si restringe il cerchio tanto più si finisce per votare i propri interessi, per cui il PD e lei hanno già perso in partenza.

 

Dirsi impegnata sul tema dei migranti non significa nulla se non c’è uno straccio di analisi dietro, del perché la gente (donne e uomini) abbandonano i loro campi per rifugiarsi in città, dato che le loro agricolture sono state distrutte da politiche liberiste che i nostri governi (molti a guida PD, anche Prodi ricordiamocelo) hanno sempre sostenuto. Che una parte dei migranti fuggano da guerre e conflitti impone di chiedersi il perché di quei conflitti, così scoprendo che magari sotto la cornice religiosa spesso e volentieri troviamo sempre le stesse storie: come impadronirsi delle loro materie prime, delle loro terre e della loro acqua.

 

Cosa proponi cara Elly? Continuiamo ad appoggiare la PAC o finalmente iniziamo a dire cosa diverse? Continuiamo ad appoggiare ENI (magari delegandogli la politica estera nel nordafrica) o pensiamo a qualcosa di diverso? 

 

Appoggiamo l’agricoltura contadina di base familiare e l’agroecologia senza rimettere in questione le dinamiche di potere? Se è così non servi tu, basta un/a agronom/a …

 

Glielo hai chiesto ai tuoi possibili alleati piddini questa semplice domanda: a casa vostra, prendendo ad esempio l’ultimo mese: chi ha fatto i letti? Chi ha pulito il bagno, portato fuori la spazzatura, fatta la spesa, puliti i pavimenti e la cucina, portato a scuola i figli/e, per poi tornare a prenderli e aiutarli nel fare i compiti) chi ha preparato da mangiare, messo il coperto sul tavolo, poi sparecchiato e fatti i piatti e avanti così… Gli hai detto che se almeno la metà di questi (e altri compiti) non li hanno fatti loro, i maschi dico, allora meglio che cambino strada? Sono sicuro di no, perché anche tu non sembri mai parlare del problema della sfera produttiva e della sfera riproduttiva o, come piace agli anglofili de noantri, del “care”?

 

Forza, ce la puoi fare, non certo col PD, ma se riesci ad essere meno egocentrica, malattia infantile (e non solo) di gran parte del mondo (maschile e femminile) della “sinistra” italiana (e non solo), magari un giorno si potrà mettere in piedi una squadra che lavori non solo su quello che conosci, ma anche sul resto. 

 

Comunque, auguri!

 

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