mercoledì 24 dicembre 2025
Gruppo EquiDom – stato dell’arte dicembre 2025
Sporca dozzina 2025
(quest’anno sono solo dieci…)
Inès Léraud & Pierre Van Hove - Champs de bataille
Olivier Truc - Le premier renne
Sibilla Aleramo - Una donna
David Van Reybrouck - Revolusi (L'Indonesia e la nascita del mondo moderno)
Nicoletta Verna - I giorni di Vetro
Goliarda Sapienza - L'università di Rebibbia
Jean-Claude Izzo - Il sole dei morenti
Aline Fares, Jérémy Van Houtte - La machine à détruire
Gianrico Carofiglio - Testimone inconsapevole
Barbara Baraldi - Aurora nel buio
2025 L48: Gian Antonio Stella - Tribù
In questo libro Gian Antonio Stella mette a nudo pregi e difetti, vizi e vanità dell'attuale classe dirigente. Personaggi spesso tirati in politica solo per il loro nome. Vistosi. Invadenti. Inconsapevoli di essere solo figurine di contorno. Comparse che non contano nulla e parlano di cose di cui non sanno nulla. E danno vita a mischie coloratissime dove si confondono le tragedie e le futilità mondane, Pol Pot e Nonna Papera, i gulag e la sciarpina shahtoosh.
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Utile testo per ricordarci la piccolezza della nostra classe politica. E poi ci si sorprende che la gente non vada più a votare.
sabato 13 dicembre 2025
2025 L47: Alexander McCall Smith - En charmante compagnie
Une atmosphère inhabituelle plane sur l’Agence N°1 des Dames Détectives et le Tlokweng Road Speedy Motors, désormais réunis en une seule échoppe, depuis que Mma Ramotswe a perdu sa joliesse légendaire.
Pourtant, les affaires marchent bien. L’agence jouit d’une grande réputation, à tel point que Mma songe à embaucher. Certes, les déboires sentimentaux de Mma Makutsi préoccupent les habitants de Zebra Drive.
Le scandale provoqué par le départ tonitruant du jeune apprenti Charlie, qui vient de claquer la porte du garage au bras d’une riche rombière, a secoué tout le monde.
Mais c’est autre chose qui tourmente Mma : un fantôme surgi du passé arpente depuis quelques jours les rues de Gaborone.
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Sempre un piacevole relax leggere le storie di questa improbabile investigatrice
2025 L46: Cesare Pavese - La luna e i falò
Pubblicato nell’aprile del 1950 e considerato il libro piú bello di Pavese, La luna e i falò è il suo ultimo romanzo. Il protagonista, Anguilla, all’indomani della Liberazione, torna al suo paese delle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell’amico Nuto, ripercorre i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza in un viaggio nel tempo, alla ricerca di antiche e sofferte radici. Storia semplice e lirica insieme, costruita come un continuo viavai tra il piano del passato e quello del presente, La luna e i falò recupera i temi civili della guerra partigiana, la cospirazione antifascista, la lotta di Liberazione, e li lega a problematiche private – l’amicizia, la sensualità, la morte -, in un intreccio drammatico che conferma la totale in appartenenza dell’individuo rispetto al mondo e il suo triste destino di solitudine.
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Un gran piacere rileggere questo classico di Pavese, fuori concorso per la Top ma con una menzione speciale
domenica 7 dicembre 2025
Message in a bottle
È appena uscito un interessante articolo a firma di Annalisa Camilli, sulla rivista Internazionale (ringrazio mia cugina Elettra per avermelo passato). La giornalista riporta una discussione partita da un podcast sul New York Times che, di fatto, promuove la tesi secondo cui le donne, in particolare quelle che hanno un lavoro salariato, di fatto rovinano i luoghi di lavoro, ma anche la società intera, dato che promuovono valori che la destra americana considera nefasti, come empatia e cooperazione. Cito dall’articolo: “le estreme destre al potere stanno prendendo di mira le donne che lavorano, esaltando modelli più tradizionali di femminilità e di famiglia, con una struttura ideologica che si diffonde anche online” e qui entrano in gioco anche le influencer antifemministe che promuovono, con un’audience crescente, il modello delle TradWives (su cui ho già scritto quasi un anno fa - https://www.restartrivista.it/lo-tsunami-trad-wives-e-la-cecita-della-sinistra-italiana/restartadmin/).
Due aspetti mi preoccupano, alla lettura di questo articolo e di quelli originali americani: da un lato il fatto che, “per ridurre le disuguaglianze di genere che ancora oggi penalizzano la vita lavorativa e personale delle donne, si rendono necessari interventi sia a livello aziendale che istituzionale.” Trovo incredibile che dopo aver lavorato per tre anni a questa ricerca, le persone responsabili non abbiano capito che il punto di partenza è quello domestico. Eppure, nel loro lavoro, si specifica come “i dati evidenziano con chiarezza il peso delle responsabilità familiari che grava sulle donne, riducendo in modo significativo il loro tempo libero e generando effetti importanti sul benessere personale e psicologico.” Mi trovo costretto ancora a citare il testo: “Le risposte più frequenti riguardano sensazioni di stanchezza, irritazione e difficoltà di rilassamento,
delineando uno stile di vita complessivamente stressante. […] Tra gli altri effetti ricorrenti figurano la rinuncia agli hobby e alla vita sociale e culturale. Particolare preoccupazione desta il dato relativo al trascurare la propria salute per mancanza di tempo.
Alle intervistate è stato chiesto di avanzare proposte in merito a modifiche organizzative utili per migliorare la gestione del tempo. In tutti i cluster le tre risposte più frequenti, che rappresentano circa l’80% del totale, sono state: maggiore collaborazione del partner.
Collegato a questa prima e grande svista, che non riesco proprio a giustificare, viene quella relativa all’assoluta mancanza di riferimenti al necessario coinvolgimento del mondo maschile, almeno quella parte (piccola?) sensibile a questi temi.
Le mie conclusioni sono le seguenti: da un lato abbiamo una classe politica (ovviamente mi riferisco a quella progressista) che proprio non riesce a vedere l’amplitudine dell’attacco conservatore in corso. Le raffiche di slogan prodotti ogni giorno dalle influencer TradWives (io sto seguendo da un anno SubmissiveChristianTradWives su Insta e vi giuro che è molto ma molto preoccupante), i podcast come quelli all’origine dell’articolo di Camilli, i gruppi di pressione e le prese di posizione sempre più marcatamente retrograde non trovano, di fronte a loro, che delle risposte modeste e con una eco marginale.
Dall’altro abbiamo un mondo di piccoli e grandi gruppi femministi che, come il mondo della politica, non sembra vedere il problema oppure, quando lo vedono, come nel caso del rapporto di Unitelma Sapienza, non riescono proprio a proporre un’agenda di lavoro che tocchi i punti chiave del problema.
Noi del gruppo EquiDom (https://www.notion.so/Indice-di-Parit-Domestica-IPAD-259585e6f5e480ae8fc5eddfcf1a3b62) lavoriamo proprio su questi temi: la sfera domestica, laddove lo squilibrio tra uomini e donne è più marcato, con gli effetti dettagliati dallo studio di cui sopra, e proponiamo un cammino che porti a lavorare assieme uomini e donne per una migliore condivisione del tempo: più tempo maschile per liberare tempo femminile.
Tra le varie iniziative in corso, con l’amministrazione comunale di Vicenza e di Quinta Normal (in Cile), nonché con partiti politici e sindacati, speriamo sul serio che, oltre a testare il nostro Indice di Parità Domestica, si apra il cantiere politico, ossia come passare dal livello di prova locale a quello di politica pubblica che queste entità, con le loro responsabilità istituzionali, possono facilitare.
Io penso che, con il loro aiuto attivo, possiamo aprire una strada politicamente necessaria e che può portare lontano. Certo, sarebbe utile che anche il mondo femminista aprisse gli occhi su queste tematiche (perché sia chiaro: non tanto sulla diagnosi del problema, che è conosciuto e sviscerato in modo sempre più dettagliato, ma sul modo di agire per andare oltre e cercare di venirne fuori).
Cambiare si può, e ripeto ancora una volta, come dicevano le donne islandesi al momento del loro sollevamento nell’ottobre del 1975:
Io oso, posso e lo voglio!
venerdì 5 dicembre 2025
2025 L45: Laetitia Colombani - La tresse
Inde.
Smita est une Intouchable. Elle rêve de voir sa fille échapper à sa condition misérable et entrer à l’école.
Sicile. Giulia travaille dans l’atelier de son père. Lorsqu’il est victime d’un accident, elle découvre que l’entreprise familiale est ruinée.
Canada. Sarah, avocate réputée, va être promue à la tête de son cabinet quand elle apprend qu’elle est gravement malade.
Liées sans le savoir par ce qu’elles ont de plus intime et de plus singulier, Smita, Giulia et Sarah refusent le sort qui leur est réservé et décident de se battre. Vibrantes d’humanité, leurs histoires tissent une tresse d’espoir et de solidarité.
Trois femmes, trois vies, trois continents. Une même soif de liberté.
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Consigliatissimo per giovani lettrici e lettori