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mercoledì 24 dicembre 2025

Gruppo EquiDom – stato dell’arte dicembre 2025


I cantieri che abbiamo in corso (o in fase di avvio) sono i seguenti:

Sardegna
Bergamo
Vicenza
Cile - Quinta Normal
Paraguay
Cavagnolo
Possibile nuova area di lavoro: IPAD per settore privato

Sardegna: agli inizi di dicembre abbiamo realizzato una call con Rossana ed Enrico, Rifondazione Sardegna, contando con la presenza di Giovanna Capelli, ex-Senatrice della Repubblica, che fa parte della direzione nazionale. La registrazione è disponibile a questo indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=ImqfsPhKDSg
Lo scopo era di preparare l’invio dei questionari per la seconda misurazione e discutere con Giovanna dell’interesse della direzione nazionale a questa proposta. Siamo molto contenti di come è andata e nelle prossime settimane riprenderemo i contatti con lei per vedere se possiamo mettere in cantiere qualche attività, come da lei suggerito.

Bergamo: pochi giorni fa ho fatto il punto con Annalisa Colombo, responsabile del tema Genere alla CGIL di Bergamo. A metà dicembre è stato distribuito un volantino alle/agli iscritte/i della CGIL per sensibilizzarle alla proposta. Contiamo fare il punto a fine gennaio per capire meglio quale settore specifico porterà avanti il lavoro. Nel frattempo, mi è stato confermato lo stretto collegamento con Giulia Fattori della CGIL di Vicenza, così che le due iniziative avanzino in parallelo.

Vicenza: l’ultima riunione è stata tenuta una settimana fa, nell’ufficio della vice-sindaca. Confermato il collegamento fra le CGIL di Vicenza e Bergamo, l’altra buona notizia è la possibile/probabile entrata nel gruppo di una responsabile della CISL vicentina che, dopo aver letto i materiali nostri, si è detta molto interessata. Nelle prossime settimane verrà contattata anche la UIL, così da spingere per un’iniziativa congiunta dei sindacati. È importante ampliare e rafforzare la base perché l’intenzione, nel corso del 2026 e 27 è di portare questa tematica a livello di discussioni di politica pubblica. Idealmente, possiamo sperare che, se entro l’estate il lavoro di raccolta dati sarà partito, potremo provare, grazie alla vicesindaca e al sindaco, di contattare anche le città di Padova e Verona, dove esistono già contatti informali. Avremmo quindi, potenzialmente, un asse progressista Padova-Vicenza-Verona che potrebbe permettere di portare la discussione a livello nazionale. 
L’incontro è stato anche un momento di festeggiamenti per il riconoscimento ricevuto come Uomo Illuminato da parte degli Stati Generali delle Donne con cui Vicenza ha firmato l’impegnativa per far parte delle Città delle Donne.

Cile-Quinta Normal: abbiamo ricevuto un lungo messaggio di ringraziamenti da parte della sindaca, dato che, in occasione dell’8 marzo, verrà firmato l’impegnativa per entrare a far parte, prima città latinoamericana, della rete delle Città delle Donne. Si sta lavorando anche all’installazione di una “Panchina Rossa” nella stessa occasione. In quella data verrà lanciata l’iniziativa IPAD, che conta con l’appoggio anche dell’Università del Cile. Attualmente si sta lavorando a dettagliare il campione che dovrebbe coinvolgere 300 persone appartenenti a vari strati sociali e quartieri della città.

Paraguay: come riferito dalla responsabile locale, Veronica Serafini, l’iniziativa avanza lentamente perché all’inizio volevano portarla avanti via internet. Dato che lavorano con famiglie contadine di basso reddito, l’idea non si è dimostrata molto concludente, per cui lo faranno in maniera presenziale. Lavoreranno inizialmente con due gruppi distinti per livello educativo, per vedere le differenze nelle risposte al questionario (che è stato tradotto e adeguato alla realtà contadina locale).

Cavagnolo: come informato in precedenza, grazie all’impegno di Stefania Grande, siamo entrati in contatto col sindaco della cittadina di Cavagnolo. Dopo averne discusso telefonicamente, ho inviato la proposta che avevamo messo in discussione nel gruppo. Per il momento non ho risposte, ma conto dopo le feste, di ricontattare il sindaco.

Settore privato: certificazione di genere e di sostenibilità (ESG)

Ha iniziato a collaborare con noi da qualche settimana Antonella Trocino, specialista della tematica ESG, che è convinta che il nostro IPAD possa avere un ruolo interessante da giocare in questa tematica. Abbiamo avuto una riunione di lavoro alcuni giorni fa, assieme a Marco D’Errico, e Antonella sta preparando una nota iniziale. Questa sarà condivisa anche con una conoscente vicentina, Laura Carrucciu, che si occupa di formazione in materia di certificazione di parità di genere con imprese vicentine. Nella stessa direzione informo di un contatto realizzato da poco con Elisabetta Pieragostini, imprenditrice, formatrice in materia ESG, consulente in parità di genere ad altre ancora. Anche con lei stiamo iniziando a condividere alcune riflessioni iniziali. Lo stesso siamo intenzionati a fare, nei prossimi mesi, con Elisa Dellarosa, Head of Sustainability and Corporate Governance al Crédit Agricole di Parma. Informeremo in maniera più dettagliata quando avremo le idee più chiare.

Varie ed eventuali

Durante il mese di novembre abbiamo realizzato una presentazione alla FAO presso l’unità ESP, grazie al lavoro di Erdgin Mane e Clara Park. A metà gennaio proveremo a dare seguito ai contatti iniziali con un pranzo informale per vedere se possono esserci eventuali sbocchi.

Nel mese di dicembre ha avuto dei contatti interni al GCF per discutere della nostra proposta IPAD. È possibile che nel trascorso del mese di gennaio si realizzi una call per iniziare una discussione di fondo.

Sporca dozzina 2025


(quest’anno sono solo dieci…)


Inès Léraud & Pierre Van Hove - Champs de bataille

Olivier Truc - Le premier renne

Sibilla Aleramo - Una donna

David Van Reybrouck - Revolusi (L'Indonesia e la nascita del mondo moderno)

Nicoletta Verna - I giorni di Vetro

Goliarda Sapienza - L'università di Rebibbia

Jean-Claude Izzo - Il sole dei morenti

Aline Fares, Jérémy Van Houtte - La machine à détruire

Gianrico Carofiglio - Testimone inconsapevole

Barbara Baraldi - Aurora nel buio



2025 L48: Gian Antonio Stella - Tribù

Mondadori 2002

In questo libro Gian Antonio Stella mette a nudo pregi e difetti, vizi e vanità dell'attuale classe dirigente. Personaggi spesso tirati in politica solo per il loro nome. Vistosi. Invadenti. Inconsapevoli di essere solo figurine di contorno. Comparse che non contano nulla e parlano di cose di cui non sanno nulla. E danno vita a mischie coloratissime dove si confondono le tragedie e le futilità mondane, Pol Pot e Nonna Papera, i gulag e la sciarpina shahtoosh.

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Utile testo per ricordarci la piccolezza della nostra classe politica. E poi ci si sorprende che la gente non vada più a votare.

sabato 13 dicembre 2025

2025 L47: Alexander McCall Smith - En charmante compagnie

Edition 10/18 2004

Une atmosphère inhabituelle plane sur l’Agence N°1 des Dames Détectives et le Tlokweng Road Speedy Motors, désormais réunis en une seule échoppe, depuis que Mma Ramotswe a perdu sa joliesse légendaire.

Pourtant, les affaires marchent bien. L’agence jouit d’une grande réputation, à tel point que Mma songe à embaucher. Certes, les déboires sentimentaux de Mma Makutsi préoccupent les habitants de Zebra Drive.

Le scandale provoqué par le départ tonitruant du jeune apprenti Charlie, qui vient de claquer la porte du garage au bras d’une riche rombière, a secoué tout le monde.

Mais c’est autre chose qui tourmente Mma : un fantôme surgi du passé arpente depuis quelques jours les rues de Gaborone.

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Sempre un piacevole relax leggere le storie di questa improbabile investigatrice

2025 L46: Cesare Pavese - La luna e i falò

Einaudi

Pubblicato nell’aprile del 1950 e considerato il libro piú bello di Pavese, La luna e i falò è il suo ultimo romanzo. Il protagonista, Anguilla, all’indomani della Liberazione, torna al suo paese delle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell’amico Nuto, ripercorre i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza in un viaggio nel tempo, alla ricerca di antiche e sofferte radici. Storia semplice e lirica insieme, costruita come un continuo viavai tra il piano del passato e quello del presente, La luna e i falò recupera i temi civili della guerra partigiana, la cospirazione antifascista, la lotta di Liberazione, e li lega a problematiche private – l’amicizia, la sensualità, la morte -, in un intreccio drammatico che conferma la totale in appartenenza dell’individuo rispetto al mondo e il suo triste destino di solitudine.

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Un gran piacere rileggere questo classico di Pavese, fuori concorso per la Top ma con una menzione speciale

domenica 7 dicembre 2025

Message in a bottle

È appena uscito un interessante articolo a firma di Annalisa Camilli, sulla rivista Internazionale (ringrazio mia cugina Elettra per avermelo passato). La giornalista riporta una discussione partita da un podcast sul New York Times che, di fatto, promuove la tesi secondo cui le donne, in particolare quelle che hanno un lavoro salariato, di fatto rovinano i luoghi di lavoro, ma anche la società intera, dato che promuovono valori che la destra americana considera nefasti, come empatia e cooperazione. Cito dall’articolo: “le estreme destre al potere stanno prendendo di mira le donne che lavorano, esaltando modelli più tradizionali di femminilità e di famiglia, con una struttura ideologica che si diffonde anche online” e qui entrano in gioco anche le influencer antifemministe che promuovono, con un’audience crescente, il modello delle TradWives (su cui ho già scritto quasi un anno fa - https://www.restartrivista.it/lo-tsunami-trad-wives-e-la-cecita-della-sinistra-italiana/restartadmin/).

Due aspetti mi preoccupano, alla lettura di questo articolo e di quelli originali americani: da un lato il fatto che, “per ridurre le disuguaglianze di genere che ancora oggi penalizzano la vita lavorativa e personale delle donne, si rendono necessari interventi sia a livello aziendale che istituzionale.” Trovo incredibile che dopo aver lavorato per tre anni a questa ricerca, le persone responsabili non abbiano capito che il punto di partenza è quello domestico. Eppure, nel loro lavoro, si specifica come “i dati evidenziano con chiarezza il peso delle responsabilità familiari che grava sulle donne, riducendo in modo significativo il loro tempo libero e generando effetti importanti sul benessere personale e psicologico.” Mi trovo costretto ancora a citare il testo: “Le risposte più frequenti riguardano sensazioni di stanchezza, irritazione e difficoltà di rilassamento,

delineando uno stile di vita complessivamente stressante. […] Tra gli altri effetti ricorrenti figurano la rinuncia agli hobby e alla vita sociale e culturale. Particolare preoccupazione desta il dato relativo al trascurare la propria salute per mancanza di tempo.

Alle intervistate è stato chiesto di avanzare proposte in merito a modifiche organizzative utili per migliorare la gestione del tempo. In tutti i cluster le tre risposte più frequenti, che rappresentano circa l’80% del totale, sono state: maggiore collaborazione del partner.

Collegato a questa prima e grande svista, che non riesco proprio a giustificare, viene quella relativa all’assoluta mancanza di riferimenti al necessario coinvolgimento del mondo maschile, almeno quella parte (piccola?) sensibile a questi temi.

Le mie conclusioni sono le seguenti: da un lato abbiamo una classe politica (ovviamente mi riferisco a quella progressista) che proprio non riesce a vedere l’amplitudine dell’attacco conservatore in corso. Le raffiche di slogan prodotti ogni giorno dalle influencer TradWives (io sto seguendo da un anno SubmissiveChristianTradWives su Insta e vi giuro che è molto ma molto preoccupante), i podcast come quelli all’origine dell’articolo di Camilli, i gruppi di pressione e le prese di posizione sempre più marcatamente retrograde non trovano, di fronte a loro, che delle risposte modeste e con una eco marginale. 

Dall’altro abbiamo un mondo di piccoli e grandi gruppi femministi che, come il mondo della politica, non sembra vedere il problema oppure, quando lo vedono, come nel caso del rapporto di Unitelma Sapienza, non riescono proprio a proporre un’agenda di lavoro che tocchi i punti chiave del problema.

Noi del gruppo EquiDom (https://www.notion.so/Indice-di-Parit-Domestica-IPAD-259585e6f5e480ae8fc5eddfcf1a3b62) lavoriamo proprio su questi temi: la sfera domestica, laddove lo squilibrio tra uomini e donne è più marcato, con gli effetti dettagliati dallo studio di cui sopra, e proponiamo un cammino che porti a lavorare assieme uomini e donne per una migliore condivisione del tempo: più tempo maschile per liberare tempo femminile. 

Tra le varie iniziative in corso, con l’amministrazione comunale di Vicenza e di Quinta Normal (in Cile), nonché con partiti politici e sindacati, speriamo sul serio che, oltre a testare il nostro Indice di Parità Domestica, si apra il cantiere politico, ossia come passare dal livello di prova locale a quello di politica pubblica che queste entità, con le loro responsabilità istituzionali, possono facilitare.

Io penso che, con il loro aiuto attivo, possiamo aprire una strada politicamente necessaria e che può portare lontano. Certo, sarebbe utile che anche il mondo femminista aprisse gli occhi su queste tematiche (perché sia chiaro: non tanto sulla diagnosi del problema, che è conosciuto e sviscerato in modo sempre più dettagliato, ma sul modo di agire per andare oltre e cercare di venirne fuori). 

Cambiare si può, e ripeto ancora una volta, come dicevano le donne islandesi al momento del loro sollevamento nell’ottobre del 1975:

Io oso, posso e lo voglio!

 


venerdì 5 dicembre 2025

2025 L45: Laetitia Colombani - La tresse

Grasset, 2017

Inde.

Smita est une Intouchable. Elle rêve de voir sa fille échapper à sa condition misérable et entrer à l’école.

Sicile. Giulia travaille dans l’atelier de son père. Lorsqu’il est victime d’un accident, elle découvre que l’entreprise familiale est ruinée.

Canada. Sarah, avocate réputée, va être promue à la tête de son cabinet quand elle apprend qu’elle est gravement malade.

Liées sans le savoir par ce qu’elles ont de plus intime et de plus singulier, Smita, Giulia et Sarah refusent le sort qui leur est réservé et décident de se battre. Vibrantes d’humanité, leurs histoires tissent une tresse d’espoir et de solidarité.

Trois femmes, trois vies, trois continents. Une même soif de liberté.

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Consigliatissimo per giovani lettrici e lettori