http://www.repubblica.it/esteri/2015/12/07/news/regionali_in_francia_front_national_al_28_in_attesa_del_ballottaggio_di_domenica-128953772/?ref=HREC1-2
I francesi hanno
votato, dando quasi il 30% al primo turno al Fronte Nazionale. Letti un po’ di
articoli e sentiti alcuni commenti sulle televisioni francesi, sembra quasi che
sia arrivata la fine del mondo. Come se le politiche messe in atto da decenni
non avessero fatto di tutto per preparare il letto a questo partito, di chiare
origini xenofobe e che non ha mai potuto misurarsi con il difficile esercizio
del potere solo perché i due grandi blocchi, socialisti e destra gollista dall’altro,
non hanno mai voluto modificare il sistema elettorale francese imperniato su di
loro.
Adesso hanno
vinto, ma non è la prima volta che i segnali vengono mandati dal popolo
francese. Il problema è che i partiti al governo, prima Sarkozy e adesso
Hollande, hanno perso il contatto con la
realtà quotidiana di chi vive in Francia. Ma non sono solo loro, la storia va
molto più indietro. Chi avesse visto Les Guignols un po’ più di una ventina d’anni
fa, quando Primo Ministro socialista era il povero Pierre Bérégovoy, forse
ricorderà quella scenetta tra lui e il presentatore PPDA, che ragionavano sui
prezzi del latte ed altri prodotti di consumo quotidiano. Non avendo la minima
idea di cosa costassero nel paese che uno dirigeva e l’altro presentava ogni
sera al telegiornale principale, venivano derisi lanciando cifre astronomiche
sulle quali i due erano d’accordo. Facevano ridere, ma era un riso amaro, di
chi oramai viveva in un altro pianeta. E va bene per una star del giornalismo,
meno bene per un primo ministro socialista di chiare origini operai. Il povero
Bérégovoy si suicidò (1993) e il Presidente Mitterand disse che “era stato dato
in pasto ai cani”. Non faceva parte di quella casta politica che da decenni
comanda in Francia, ma ne era stato attratto e risucchiato dentro,
allontanandosi dalla vita vera, difficile e complicata, che gran parte dei
cittadini faceva e continua a fare.
Nel 2002 il
candidato socialista alle presidenziali venne eliminato al primo turno, uno shock
ancora peggiore di quello di ieri, soprattutto perché veniva dopo un periodo
come primo ministro dove tutto sembrava andare per il meglio (occhio, per chi
dettava le regole del nuovo capitalismo, non certo per la classe operaia che in
massa votò Le Pen padre).
Sono serviti
ancora 12 anni per arrivare alle Europee dell’anno scorso quando Marine Le Pen
prese il 25%. Ma nemmeno quel segnale venne colto. Adesso siamo oltre il 28% e
tutti a stupirsi e a proporre il Fronte Repubblicano.
Se i socialisti
avessero fatto i socialisti, di sinistra, e non trasformandosi in sinistri
elementi rincorrendo la destra di Sarkozy che a sua volta rincorre il FN, forse
non saremmo arrivati qui. Ma pensare che tutto si risolva facendo fronte contro
il Fronte, è un’altra sciocchezza. Servivano politiche diverse, bisognava fare
in modo che il film L’Odio (La haine) il film di Mathieu
Kassovitz con Vincent Cassel come protagonista, del 1995, diventasse roba
vecchia. E invece le periferie di oggi sono ancora così com’erano, se non
peggio come direbbe mia figlia che le sta frequentando per i suoi studi.
Non
si è fatto nulla, solo investire sui militari, i Rafale, più tasse, meno presenza
dello Stato, una politica estera senza una visione che andasse al di là degli
interessi francesi, per cui sempre a difendere le caste al potere nei paesi
clienti, fino all’avventura suicida di Sarkozy in Libia, col casino attuale che
non si sa come risolvere e adesso, ciliegina sulla torta, i bombardamenti in
Siria che, nella visione di Hollande, dovrebbero eliminare l’ISIS. Continuate
con queste politiche e Marine sarà Presidente fra un anno e mezzo.
Nessun commento:
Posta un commento