mercoledì 2 maggio 2012
Club of Rome
The Club of Rome is a global think tank that deals with a variety of international political issues. Founded in 1968 at Accademia dei Lincei in Rome, Italy, the CoR describes itself as "a group of world citizens, sharing a common concern for the future of humanity." It consists of current and former Heads of State, UN bureaucrats, high-level politicians and government officials, diplomats, scientists, economists, and business leaders from around the globe. It raised considerable public attention in 1972 with its report The Limits to Growth. The club states that its mission is "to act as a global catalyst for change through the identification and analysis of the crucial problems facing humanity and the communication of such problems to the most important public and private decision makers as well as to the general public." Since 1 July 2008, the organization has its headquarters in Winterthur, Switzerland.
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Il Rapporto sui limiti dello sviluppo (dal libro The Limits to Growth. I limiti dello sviluppo), commissionato al MIT dal Club di Roma, fu pubblicato nel 1972. Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jorgen Randers e William W. Behrens III furono gli autori.
Il rapporto, basato sulla simulazione al computer World3, predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana
Tesi del rapporto
In estrema sintesi, le conclusioni del rapporto sono:
Se l'attuale tasso di crescita della popolazione, dell'industrializzazione, dell'inquinamento, della produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo pianeta saranno raggiunti in un momento imprecisato entro i prossimi cento anni. Il risultato più probabile sarà un declino improvviso ed incontrollabile della popolazione e della capacità industriale.
È possibile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilità ecologica ed economica, sostenibile anche nel lontano futuro. Lo stato di equilibrio globale dovrebbe essere progettato in modo che le necessità di ciascuna persona sulla terra siano soddisfatte, e ciascuno abbia uguali opportunità di realizzare il proprio potenziale umano.
Limits to Growth: The 30-Year Update
A distanza di 30 anni, nel 2006, il sistema di analisi è stato incrementato, aggiungendo una mole maggiore di dati e più moderni strumenti di calcolo. E' stato pubblicato un volume di aggiornamento intitolato "I nuovi limiti dello sviluppo", che fondamentalmente ricalcola e conferma i risultati precedenti.
Il recente aggiornamento del Rapporto si giova di due concetti affermatisi solo dopo la sua prima edizione: l'esigenza di uno sviluppo sostenibile (affermata per la prima volta nel Rapporto Brundtland del 1987) e la misurazione dell'impatto dell'uomo sulla Terra mediante l'impronta ecologica (tecnica introdotta da Mathis Wackernagel e altri nel 1996); si apre, in effetti, sottolineando che l'impronta ecologica ha iniziato a superare intorno al 1980 la capacità di carico della Terra e la supera attualmente del 20%.
Come nelle edizioni precedenti, si usa l'approccio della Teoria dei sistemi; in particolare, si considerano gli andamenti di fenomeni soggetti a cicli di retroazione che li amplificano (retroazione positiva) o li smorzano (retroazione negativa). Ad esempio, la popolazione cresce per effetto di nuove nascite ma diminuisce se la mortalità supera la natalità; i beni strumentali crescono per nuovi investimenti ma diminuiscono per logoramento ed obsolescenza.
Si ribadisce l'assunto fondamentale: la Terra non è infinita né come serbatoio di risorse (terra coltivabile, acqua dolce, petrolio, gas naturale, carbone, minerali, metalli, ecc.), né come discarica di rifiuti. La crescita della popolazione e della produzione industriale comporta sia il consumo delle risorse, sia l'inquinamento.
Il modello World3 viene usato per simulare il possibile andamento di popolazione, produzione industriale ed altre variabili mediante equazioni non lineari e cicli di retroazione. Nel Rapporto vengono proposti 11 scenari diversi, definiti dagli autori tutti "ottimistici" in quanto:
il mondo viene considerato omogeneo, senza distinzioni né tra aree geografiche né tra regioni ricche e regioni povere;
non si considerano limiti "sociali" quali guerre, scioperi, lotte per il potere, conflitti etnici, corruzione, uso di droghe, criminalità, terrorismo.
Impatto del Rapporto
I due rapporti realizzati dal MIT per il Club di Roma, pubblicati negli anni della grande crisi petrolifera e nel mezzo dell'unica crisi dei mercati cerealicoli della seconda metà del secolo, produssero immensa attenzione ma l'essenza del messaggio, la previsione che dopo l'anno 2000 l'umanità si sarebbe scontrata con la rarefazione delle risorse naturali, fu sostanzialmente rigettata dalla cultura economica internazionale, compresi illustri premi Nobel quale l'economista Amartya Sen, assolutamente convinti che lo sviluppo tecnologico avrebbe sopperito a ogni rarefazione di risorse.
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