Lo vedo la mattina presto, su e giù per la Mola Vecchia, faccia sole, freddo o pioggia. Ogni tanto si siede lì al ponticello, sul muretto, e chiacchiera con chi ha voglia di fermarsi a farlo. Per molto tempo mi sono chiesto il perché di questa vita, di una routine che non cambia, estate come inverno, e nemmeno la domenica (mattina).
Anch’io mi fermo ogni tanto a parlar con lui, delle sue biciclette, delle disgrazie del mondo e dei tempi andati di Anguillara. Pietro (per tutti Fischietto) ne sa di cose, ma quello che fa la differenza, credo io,è il sorriso sempre sulle labbra, che va assieme ad una dose di ironia, gentile, lieve, che fa si che la sua presenza sia diventata un’amica preziosa, che io, e credo molti altri, cerchiamo la mattina quando usciamo oppure anche più tardi quando siamo a casa ed andiamo a far le spese o comprare il giornale a mezza mattinata. Lui è lì, su e giù, con un ritmo lento, pronto a salutare e rispondere ai colpi di clacson che, chi lo conosce, gli manda.
Da vecchio anguillarino conosce molte storie del paese com’era, della gente che lo abitava e delle stranezze che facevano. Ma non vive nel passato, anzi ha mantenuto una apertura mentale e una voglia di sapere che fa di lui un buon ascoltatore, paziente ed attivo.
Anni fa mia figlia aveva anche proposto di offrirgli un telefonino perché potesse avvisare le famiglie del posto se succedeva o vedeva qualcosa di strano, dato che lui di fatto aveva ripreso le funzioni degli antichi daziari che, sulla stessa strada della Mola Vecchia attendevano i paesani che tornavano dai boschi comunali con la legna, per verificare che avessero preso solo la legna morta, altrimenti, se avevano tagliato legna nuova, dovevano pagare un dazio.
Ogni tanto lo invitiamo a casa, con la moglie ed altri amici del posto, come Nilo, di cui vi parlerò in altre occasioni. Momenti di vita semplice, leggera, fatta in comunità….
domenica 11 aprile 2010
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