Non tutti i Poliziotti e Carabinieri sono bastardi. Bisogna
dirlo. Roberto Mancini, vice commissario ucciso dalla Terra dei Fuochi era di
un’altra categoria. Credeva sul serio a quei valori per cui si era arruolato,
così come alcuni di noi credono sul serio all’idea di lottare contro la povertà
e la fame a partire da una questione di diritti.
Quei diritti negati a Federico Aldrovandi e a Riccardo
Magherini uccisi da poliziotti e carabinieri figli di quella cultura storica
che in Italia trova sempre spazio negli ambiti di potere. Stefano Rodotà in un
bellissimo editoriale di oggi su Repubblica si limita a un riferimento
temporale degli ultimi 20 anni; magari avrebbe potuto usare la sua lunga
memoria storica per ricordare come il passaggio dal Fascismo alla Repubblica
sia stato caratterizzato dal mantenimento di gran parte di quei funzionari,
poliziotti e carabinieri che avevavno servito il regime fascista, quello delle
leggi razziali, dei massacri compiuti in Africa e delle avventure guerriere a
fianco del figlioccio austriaco. Quella cultura è rimasta, da noi come in altri
paesi (la Francia in primis). I fascisti e razzisti hanno sempre saputo restare
a fianco del potere. Ci stupiamo adesso di questi atti del sindacato fascista
dei poliziotti, ma non dovremmo. L’ ex Cavaliere lo aveva capito prima di
tutti, quel mondo di fasci e razzisti è sempre lì, e rappresenta un bacino
elettorale importante. Sono usciti allo scoperto e tutti fanno finta di
stupirsi. Ma basterebbe uscire un po’ dall’Italia per rendersi conto che il non
aver voluto fare i conti con questa gentaglia all’epoca della fine della
guerra, ci ha portato adesso a trovarli più baldanzosi di sempre. Un sondaggio
inglese indica un 30% di populisti e fasci alle prossime elezioni: eccoli lì a
rialzare la testa, anche perché non l’hanno mai abbassata. Scommettiamo quello
che volete che fra un paio di mesi di questi non se ne parlerà più, resteranno
tutti ai loro posti, finchè un giorno li troveremo a fare i Ministri? Esagero?
Ma chi era quel Fini, diventato ministro, vice premier e quanto altro se non lo
stesso fascista che era anni prima? E Alemanno? Ce lo siamo scordati? Adesso
quelli del Sindacato fasacista sono lì a cercare i referenti politici, e li
troveranno. Il mondo va a destra, diventa più razzista perché abbiamo accettao
di far entrare la paura dentro casa nostra, perché non ci battiamo più per
nulla. Il vestitino alla moda, il profumo, la macchina ultimo modello, ecco
cosa interessa la gente… poi si scopre che la crisi è arrivata anche qui e che
non se ne andrà, anzi sarà peggio, perché quelli che comandano e per cui avete
votato sono quelli che appoggiano un capitalismo finanziario che taglia lavoro.
Meno lavoro, qui come in Africa, e più gente. Miliardi in più. Quindi, cosa facciamo? I poliziotti ammazzano,
i carabinieri lo stesso, perché si sentono figli di una cultura da Far West..
con l’unica differenza che il Far, il lontano Ovest non c’è più. Siamo arrivati
alla frontiera e adesso dobbiamo imparare
afare i conti con noi stessi. La questione dei diritti diventa sempre
più centrale, ma cercare di metterla nella testa di quella gente, di questi
partiti, da noi come altrove, sembra uno sforzo di Sisifo. Ma dobbiamo farlo,
non restare a casa davanti al televisore o al computer, non manifestando “virtualmente”,
ma sul serio. Bisogna darsi da fare, perché dipende solo da noi.
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