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mercoledì 11 luglio 2012

In Indonesia ci si ritrova per discutere come portare avanti le lotte per la terra e la difesa del territorio

La Via Campesina ha chiamato a raccolta una parte dei suoi quadri per riflettere sulle strategie in corso e come svilupparle meglio negli anni a venire. Le pressioni sulle risorse naturali si stanno facendo sempre più forti e violente; le capacità dei governi del sud di resistere a queste pressioni sono molto ridotte, così come i movimenti contadini da soli. Parlare di riforma agraria quan
do i rapporti di forza sono quelli esistenti, può sembrare fuori tempo. In realtà è importante ricordare costantemente che quello a cui stiamo assistendo è una progressiva concentrazione di risorse che sono basilari per la nostra vita, in sempre minor mani. Il futuro che si sta preparando è molto rischioso: concentrare le terre, aumentare le dimensioni delle aziende non significa fare economie di scala, bensì arrivare ad avere una massa politica così forte da poter piegare governi e farsi fare delle politiche ad-hoc con quantità di sussidi sempre maggiori. Come sappiamo bene dalle analisi relative a chi siano arrivati i fondi europei per l'agricoltura, sono i più grandi a far la parte del leone. Prendono di più, riducono i sistemi produttivi a quelli che funzionano bene per loro, quindi riducono la diversità, genetica e dei cibi che arrivano in tavola. Ma soprattutto svuotano le campagne, senza che ci siano alternative valide per chi se ne va. Il nostro passaggio da una società contadina a una industriale e post-industriale si è svolto in funzione della creazione di posti di lavoro fuori dall'agricoltura. Fu così incentivata la modernizzazione dei campi in modo da liberare braccia per le linee di montaggio. Oggi invece siamo di fronte a un sistema intensivo in capitale e che distrugge posti di lavoro. Lasciar partire i contadini dai campi è una pessima idea perchè poi i governi dovranno mettere risorse per la loro inserzione sociale e produttiva altrove. Insomma, la solita storia di privatizzare i benefici e socializzare le perdite. Ecco perchè queste riunioni servono e per questo sono venuto fin qui a portare un contributo alla riflessione: 24 ore di aereo e 3 di macchina. Adesso cena e poi a letto. A luta continua.

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