Questo è il
titolo di apertura de Il Giornale, di oggi. Si riferisce alle due volontarie
bergamasche di cui non si hano notizie da una settimana circa. L’argomento
principale, di cui sono fatte responsabili, è il seguente:
“Meno bello - e questo è l'aspetto
che varrà la pena sottolineare, quando tutto sarà finito - è gettare oltre l'ostacolo
anche i soldi dei contribuenti per pagare riscatti milionari o
imbastire complesse, rischiose, talvolta mortali operazioni di recupero di
certe signorine che oltre alla loro vita non esitano a mettere a repentaglio
anche quella degli altri”.
Insomma, la colpa di “certe
signorine” è che il proprio Paese non abbia una politica chiara ed univoca nei
confronti dei terroristi e che alla fine scelga di negoziare per riportare a
casa i propri cittadini. Questo è un
modo disinvolto di accusare “certe signorine” di avventurarsi a farsi belle con
i malori degli altri tanto, se succedesse qualcosa, alla fine l’Italia paga e
le riporta a casa. A Roma hanno un detto che riassume bene il senso dell’argomento
usato contro di loro: Fare il frocio col culo degli altri.
Probabilmente il Giornale
preferisce “certe signorine” quando si avventurano dalle parti di Arcore, certo
minori rischi di essere rapite, per trascorrere delle cene eleganti a far le
battone in nome del padrone del Giornale, il pregiudicato che adesso vuol
diventare padre della patria e magari anche presidente. Chissà, in quel caso
magari sarà vietato a “certe signorine” di andare a fare volontariato in
quelle, tante, zone del mondo dove la povertà, la guerra e le violenze contro i
più piccoli e indifesi dominano le giornate. In cambio sicuramente il Giornale
organizzerà serate “eleganti”, in modo che “certe signorine” possano divertirsi
in modi più ameni. Chissà, forse organizzeranno anche loro quei concorsi di
fellatio come quello di un bar spagnolo a Mallorca. Ecco come occuparsi degli
altri, altro che andare verso gli altri come hanno fatto queste “signorine” e,
prima di loro, tante al tre donne. La peggiore di tutte è ovviamente una che,
oltre ad essere donna, pretendeva anche fare la giornalista, ma chi non si
ricorda delle “due Simone”? Insomma, il Giornale pare avercela proprio con le
donne. Mai che si ricordi di uomini rapiti, tipo quel prete, Dall’Oglio: lui
non ha avuto diritto al titolo: altro incosciente da salvare!, ledonne invece
sì, a testimonianza che questo paese ha ancora una lunga strada da fare prima
di parlare di uguaglianza di genere. Certe fogne, come il Giornale, dovrebbero
chiudere i battenti: organi di stampa di un potere mafioso che ha rovinato il
paese ed anche lo stesso onesto fondatore del Giornale, Indro Montanelli. Siamo
al di là del bene e del male. Il mondo brucia, sempre più vicino a casa nostra,
e il modello che hanno in mente è quello di chiudere la porta così il casino
resta fuori. E invece no, cari amici della fogna giornesca, il mondo va
affrontato, e grazie a Dio che abbiamo ancora “certe signorine” che a ventun anni ci vanno ad affrontarlo,
invece di starsene a casa loro o, peggio, alle cene eleganti di Arcore.
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