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domenica 11 gennaio 2015

2015 L1: Khaled Hosseini - E l'eco rispose

dall'autore di Il cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli
 
Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l'una per l'altra. 

Verrebbe da pensare che anche la vena artistica di uno scrittore abbia un principio e poi possa afflosciarsi pian piano. Il libro è bello, ma non all'altezza dei precedenti. Stona quell'impressione di voler sfruttare un filone che lo ha reso famoso e quindi di andare avanti finchè tutti i dettagli non saranno stati resi pubblici. Quindi la mia impressione è che questo non sarà l'ultimo, ma che non saremo più all'altezza dei primi due.

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