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venerdì 6 gennaio 2023

Cambio climatico: forse è ora di riprendere in mano “Il rapporto Lugano” di Susan George


 In sintesi, per chi non conoscesse questo libro che fa parte del mio Pantheon: Un gruppo di scienziati, economisti, fiscalisti, tra i più importanti e rinomati al mondo, è stato convocato in una Villa di Lugano, in Svizzera, per studiare la situazione attuale del sistema capitalistico e continuarne il mantenimento. 


“Il Rapporto Lugano” ne è il risultato, in cui gli esperti dichiarano che il futuro del Capitalismo è in pericolo nel ventunesimo secolo. Urgono pertanto misure efficaci! 

Segue una descrizione implacabile del mondo che ci aspetta. 

Un mondo dove si sostituisce la legge del mercato al contratto sociale, il capitale al lavoro, un mondo dove “i perdenti” dovranno sacrificarsi a vantaggio dei “vincitori” in modo che questi possano ragionevolmente continuare la loro ricerca della “felicità”. 
Ed il metodo più efficace per raggiungere e mantenere tale obbiettivo è spaventosamente semplice e sotto gli occhi di tutti.

 

Nel libro, i vari esperti si dilettano su alcune misure possibili per ridurre i rischi per il capitalismo, facendo anche delle stime sui possibili costi (umani): guerre, AIDS (la prima versione in inglese è del 1999), altre malattie etc. etc. Nessuna di queste variabili sembra però essere in grado di ridurre quello che per l’autrice è la chiave del problema: la demografia. Nessuno di questi temi, guerre e tutto il resto, elimina abbastanza gente …

 

Probabilmente potremmo aggiungere un nuovo capitolo: come il cambiamento climatico, eliminando (principalmente) tutta una frangia di popolazione poco utile al sistema capitalista, di fatto rinforzerà il sistema attuale. Che le vittime possibili siano 100, 200 milioni o, come suggerisce il sito di Mercy Corps, 1,3 miliardi (More than 1.3 billion people live on weakening agricultural land, putting them at risk of depleted harvests that can cause hunger, poverty and displacement - https://www.mercycorps.org/blog/climate-change-poverty), questo preoccupa poco i tenutari del Sistema, dato che in grande maggioranza saranno localizzate nei paesi del sud e sono popolazioni povere o poverissime. 

 

Susan George, l’autrice di questo e altri libri che i miei colleghi del mondo dello sviluppo spero abbiano letto (tipo: Come muore di fame l’altra metà del mondo), è anche co-fondatrice del movimento ATTAC in Francia, dove risiede. Io l’ho conosciuta e intervistata quando ho fatto il mio dottorato, grazie, ancora una volta, a Marcel Mazoyer, suo vecchio amico. Anni dopo la prima versione, Susan George ha scritto una seconda versione. Lei adesso viaggia verso i 90, per cui non credo abbia ancora la forza per mettersi a scrivere un aggiornamento del libro.

 

Magari qualcuno dei miei amici/che e colleghi/e che lavorano su questi temi, potrebbero prendere il tempo per pensarci.

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