Il Poligrafo, 2012
Nella storia individuale e collettiva, come nel mito per Penelope, può essere necessario fare e disfare la propria tela, tessere e ritessere continuamente, per giungere alla comprensione dei problemi e, soprattutto, immaginare una realtà diversa. Oggi la crisi economica mondiale sembra rimettere in discussione, ovunque, strutture di potere e paradigmi consolidati. Modelli di pensiero e di azione che hanno contribuito a perpetuare l’esclusione o a segnare la marginalità della presenza femminile nei luoghi decisionali. Come poter evitare allora il declino politico ed economico dell’Italia? Come riavvicinare le giovani generazioni e, in particolare, le giovani donne italiane alla partecipazione civile? Come recuperare al dibattito attuale la lezione altissima di “madri costituenti” di diverso orientamento come Nilde Iotti e Angela Cingolani e di parlamentari come Tina Anselmi e Marisa Rodano? Un nuovo protagonismo femminile, diffuso e trasversale, capace di valorizzare reti e relazioni nella società, di stringere nuove alleanze e rompere vecchi tabù, può essere una risposta all’altezza della sfida.
In queste pagine, Laura Cima, donna impegnata nei movimenti e nelle istituzioni, deputata al Parlamento con i Verdi, protagonista delle lotte femministe e dell’ambientalismo politico nel nostro Paese dagli anni Settanta ad oggi, ripercorre con sguardo critico e appassionato una lunga storia di lotte per l’emancipazione, intrecciando un abbozzo di autobiografia generazionale e accorato pamphlet, lucida analisi dei meccanismi della politica e riflessione più ampia sulle possibili vie d’uscita.
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Un libro da leggere!
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