Stime pubbliche sulla distribuzione dei fondi pubblici della PAC indicano che l’80% delle risorse assegnate vadano al 20% dei beneficiari.
Nel caso italiano, considerando il budget 2023-2027, si parla di 4,5 miliardi che vanno a questa minoranza (per esempio l’Istituto del vino di qualità – Grandi Marchi; o le Distillerie Bonollo, giusto per citarne qualcuno).
Se questa montagna di soldi venisse destinata all’agricoltura contadina, ci sarebbero fondi a sufficienza per facilitare la transizione ecologica di centinaia di migliaia di aziende.
Ovvio che a questo andrebbero aggiunte le altre misure di cui ho già scritto (http://paologroppo.blogspot.com/2024/02/vi-dico-perche-anche-per-gli.html).
Ma qualcuno di voi può credere che i rapporti di forza saranno realmente cambiati con una classe politica (e non parlo solo di questo governo, ma di tutti quelli che si sono succeduti negli ultimi 50 anni) che o non ha voluto capire l’importanza dell’agricoltura contadina per la nostra tavola, la nostra salute e per i nostri territori, oppure l’ha considerata solo come una base elettorale da sfruttare contro nemici immaginari a BXL?
I trattori in strada li rivedremo ancora, sempre meno perché intanto spariscono; la nostra salute peggiorerà, e i territori (suoli, acqua, biodiversità) continueranno a peggiorare.
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