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mercoledì 20 febbraio 2013

Un altro pugno nello stomaco

La lista delle persone che sento vicine, come impegno e qualità di lavoro, spirito di intraprendenza, curiosità e visione, non è particolarmente lunga. Sicuramente questo succede a tutti coloro che credono in quello che fanno, che mettono la barra molto alta nei loro stessi confronti e che, di conseguenza, al chiedere molto a se stessi chiedono molto anche agli altri.

Capita poi che la vita prenda quello che ha dato, in modi che ci fanno star male e che non vogliamo accettare ma contro cui non possiamo far nulla. Senza andare troppo lontano voglio ricordare ancora una volta Marcos e Fritz, scomparsi a pochi giorni di distanza nell'estate del 2004. Fratelli e amici più che semplici colleghi. Quasi nessuno si ricorda più di loro.

Oggi Michelle si è aggiunta alla lista. In dieci giorni è passata dalle lotte per l'agroforesteria, per tirar su la sua bambina al freddo di un ospedale dal quale uscirà solo dentro una bara.

Sono senza parole, come tutti quelli che l'hanno conosciuta ed avuta per amica. Non era sempre facile lavorarci assieme, difendeva la sue idee, ma andava sempre avanti, attivissima, impegnata... proprio per quello, e la vicinanza degli approcci al nostro lavoro, avevamo deciso di iniziare un cammino di convergenza metodologica fra i nostri approcci territoriali e le sue visioni sui bacini versanti.

Siamo in molti a non avere le parole oggi... ti ricorderemo Michelle, nel nostro pantheon dei piccoli servitori di un credo ateo per cui il nostro lavoro era qualcosa di più che andare in ufficio o a riunioni, un "engagement" pieno a fianco di chi soffre nel mondo.

Continueremo questa lotta anche per te.
Paolo

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