Nel XIII secolo un
giovane cantore d'umile origini, di nome Hadlaub, viveva spensierato
nella dimora di Rudiger Manesse, ricco mercante di Zurigo, che lo chiamò
a svolgere il lavoro
di poeta e scrivano dal vicino monastero di Einsiedeln, dove il ragazzo
orfano aveva ricevuto una buona educazione e aveva imparato a leggere e
ascrivere. La tranquillità di quella bella casa di signori cortesi, che
non lo trattavano come un servitore e gli consentivano di vivere nella
ricchezza e nell'eleganza, fu spezzata nel giorno in cui Hadlaub
s'innamorò incautamente di Lisbeth figlia sedicenne del suo signore. Fra
i due ragazzi l'amore sbocciò a prima vista, pur sapendo entrambi che
la diversa classe
sociale non avrebbe permesso loro di vedersi se non in assoluto
segreto. I due innamorati s'incontravano nella piccola torre posta sul
lago della dimora, usata da specola d'avvistamento e sguarnita d'inverno
perché le rive del lago erano ghiacciate e da quella parte non arrivava
nessuno. Quel luogo solitario divenne il loro rifugio d'amore, lontano
da sguardi indiscreti che avrebbero potuto scoprire il loro segreto e
dividerli per sempre. Lì i ragazzi si trasformarono i giovani vivi e
ardenti d'amore, colmi di passione l'uno dell'altra. Essi comunicavano
attraverso il sistema di versi scritti su bigliettini, che il giovane
Hadlaub la domenica e durante i giorni festivi, mentre tutti i
componenti della casa si recavano alla messa, riusciva ad appuntare e a
nascondere fra le pieghe del mantello della sua amata. Tuttavia, un
verso d'amore scritto su un ritaglio di pergamena di lucente bianchezza
tradì la coppia, perché, proprio a causa della lucentezza del
bigliettino, che lo faceva spiccare sul mantello della giovane, fu visto
dalla cameriera di Lisbeth, la quale, senza che la padrona se
n'accorgesse, lo prese e lo consegnò alla madre di lei. Qualche giorno
dopo la coppia, ormai scoperta, fu separata con un pretesto da padre
della fanciulla: recarsi nelle regioni germaniche meridionali alla
ricerca di tutti i versi d'amore dei cantori contemporanei conservati
nelle biblioteche dei castelli, dei monasteri e delle case private al
fine di raccoglierli tutti in un unico volume
e realizzare, così, il sogno di una vita di Rudiger Manesse. Hadlaub
capì che la vera causa di questo improvviso viaggio fu la scoperta del
bigliettino d'amore scritto a Lisbeth e partì tristemente, un mattino di
marzo, con il primo sciogliersi delle nevi, per svolgere la sua
missione. Gli fu affidato dal suo signore come scorta e guida un
cacciatore di nome Guilbert. Iniziò in tal modo il viaggio che sembrò
separare definitivamente i due innamorati. Hadlaub e il suo
accompagnatore si recarono dapprima nel monastero in cui il giovane
trascorse la sua infanzia, ad Einsiedeln, e lì si fermarono per un breve
periodo di tempo...
Mah.. che dire? Fra un pubblico plaudentei protagonisti gaudentitutto va bene, in un italiano un po' dimenticato... che a me sembra buono per i ragazzi delle medie...
giovedì 14 novembre 2013
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