Da dove veniamo e dove spero portare la discussione:
Luglio 1979, mentre nella piccola Nicaragua la rivoluzione sandinista volge al termine, a Roma si tiene la grande Conferenza sulla Riforma Agraria e lo Sviluppo Rurale (WCARRD). Causa i sommovimenti politici, la conferenza sarà sospesa per permettere alla nuova delegazione nicaraguense - sandinista - di sostituire i sonoristi.
Giorni di discussioni, timida apparizione delle ONG, un mondo ancora diviso fra Est e Ovest: questo lo scenario che il direttore generale della FAO, Eduard Saouma (in una dele foto sopra) aveva davanti quando lanciò questa sfida. Poche foto in bianco e nero ce la ricordano, ma da quella storica settimana uscì la Carta del Contadino (the Peasant Charter, in inglese nella foto sopra), documento quanto mai moderno per quei tempi. Una delle foto ricorda una medaglia emessa dallo stato di SanMarino in occasione di quella conferenza.
Tra i promotori dietro la scena, va ricordato il vecchio, ma sempre abile, Riad El Ghonemy, vecchissimo amico egiziano che nel 1963 inaugurò la rivista ufficiale sulla Riforma Agraria che ebbi l'onore di dirigere per 17 anni, finché un modesto geometra inglese mi sbarcò senza troppi complimenti. Riad El Ghonemy parlava di Political Economy (cioè di quello che ai giorni nostri è la moda del giorno: Governance) quasi quarant'anni fa, non ieri.
Malgrado le resistenze di parecchi paesi, si arrivò a un accordo e a un Piano d'Azione per cominciare a fare qualcosa di concreto su questo tema, strutturalmente delicato.
Sfortuna volle che pochi mesi dopo, quando le azioni concrete dovevano iniziare, arrivarono al potere due fra i peggiori soggetti politici apparsi sulla terra (fino a pochi mesi fa devo dire): Reagan e Thatcher. Il neoliberalismo spazzò via tutti i possibili sogni, per quanto modesti fossero e, tra questi, quello della riforma agraria.
Ci vollero ventisette anni per riportare il tema al centro del dibattito, cosa che facemmo nel 2006 con la Conferenza Internazionale sulla RA e lo sviluppo rurale (ICARRD). Ancora una volta i paesi del nord si opposero a qualsiasi iniziativa, soprattutto perché eravamo stati troppo democratici, osando lasciare che uno dei documenti ufficiali, invece di essere preparato dalla FAO, lo fosse da parte dei movimenti contadini. Troppa promiscuità e troppo dialogo fra noi "comunisti" della FAO e i comunisti della Via Campesina. Dopo tanti anni posso anche dire che durante una delle giornate tese che avemmo in quei giorni, uno dei leader del MST, il movimento dei senza terra brasiliani, mi disse: Paolo, conosciamo bene la tua storia, e se un giorno ti dovessero cacciare per le tue idee, da noi troverai sempre una porta aperta.
Anche quella conferenza non riuscì a smuovere le montagne. Figlia illegittima di quel momento spontaneo di dialogo e aperta negoziazione, arrivarono le cosiddette direttrici volontarie: come chiedere un Amarone e farti servire un Tavernello... sempre vino è, ma non proprio quello che ti attendevi.
Quindi adesso che si avvicina il 40esimo anniversario della WCARRD, provo da oltre un anno a stimolare governi, ONG, società civile, movimenti contadini e universitari, nel cerchio asiatico, di rilanciare questo dibattito. Un anno fa una delegazione indonesiana si incontrava con l'equivalente filippino (metto l'articolo qui sotto): incontro fra tecnici del governo e delle ONG, per conoscersi, analizzare i problemi e rilanciare il dibattito. Io adesso provo a fare la mia parte, provo a far parlare gli uni e gli altri ... vediamo se ce la faremo...
Restiamo modesti, ma convinti che la questione delle risorse naturali, terra, acqua e quant'altro, sia centrale per il presente e futuro dell'umanità, come sapete bene voi che mi seguite su questo blog. Cercherò anche di convincere i miei capi nel nuovo ufficio dove mi trovo, ma senza andare a scuotere l'albero centrale, altrimenti diventerebbe una cosa talmente complicata che non ne usciremmo vivi.
A presto.
Per le foto dell'incontro indonesiano-filippino (grazie agli amici di ANGOc), ricordo qui sotto il testo che le accompagnava:
With the Indonesia President Joko Widodo’s agenda on agrarian reform, 21 government and CSO Indonesian delegates (13 from Ministry of Agrarian Affairs and Spatial Planning, and 8 from CSOs from KPA including a representative from Samdhana Institute) visited the Philippines on 9-15 February 2016 to learn the Philippines’ experiences in formulating and implementing its agrarian law and reform.
Hosted by the Department of Agrarian Reform (DAR) and facilitated by the Asian NGO Coalition for Agrarian Reform and Rural Development (ANGOC), the learning visit started with delegates meeting with the DAR Team headed by Secretary Virgilio delos Reyes on the orientation of Comprehensive Agrarian Reform Law (CARL) and status of the Comprehensive Agrarian Reform Program (CARP). Meetings as well with the Land Registration Authority (LRA) and the Department of Environment and Natural Resources (DENR) were organized to discuss land administration concerns. The delegates had a meeting with the Congressional Committee Chairman on Agrarian Reform, Representative Teddy Baguilat, Jr. regarding the legislative processes and the overlapping tenurial arrangements between CARL and the Indigenous Peoples Rights Act (IPRA).
On the other hand, Philippine CSOs including ANGOC, Philippine Association for Intercultural Development (PAFID), (National Confederation of Small Farmers’ and Fishers’ Organizations (PAKISAMA), Alyansa Tigil Mina (ATM) and Legal Rights and Natural Resources Center (LRC) shared their perspectives on the challenges and lessons learned in implementing asset reform programs in the country. On-site exposures were also conducted with DAR regional and provincial offices and farmer beneficiaries in Northern Mindanao.
Both countries agreed to continue this learning exchange process.
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