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domenica 26 marzo 2017

Ratchathewi: casa dolce casa











Questo è il quartiere in cui viviamo. Conosciuto soprattutto perché al suo interno si trova la Jim Thomson househttp://www.jimthompsonhouse.com dove i turisti vanno a comprare a caro prezzo dei prodotti in seta molto belli. 

Oltre a questo rinomato posto il quartiere non è zona tradizionale da turisti, quindi abitato da una fauna socialmente mista di Thai di tutti i tipi, nonché asiatici e qualche sparuto europeo. Noi ci siamo arrivati grazie a un amico e collega. Il vantaggio è di essere vicini al metro di superficie (BTS, omonima fermata) e non lontano dall’ufficio. 

Per il resto è un quartiere molto vivo, sembra proprio che non si fermi mai, giorno e notte il rumore ti avvolge, anche quando, come noi, abiti in alto su una torre dalla quale hai uno skyline non male (vedi foto). 

Come già detto, a Bangkok e quindi a Ratchathewi, sembra proprio che nessuno cucini a casa, ecco perché trovi tanti posticini dove fanno da mangiare per strada. Vedete un po’ voi alcune delle foto, di posti, persone e prodotti (che non invogliano particolarmente). Quello che continua a sorprenderci sono gli odori che, soprattutto nel pezzo per andare al BTS, sono delle vere e proprie puzze. Alta temperatura e pulizia approssimativa, fanno sì che il cibo maturi molto velocemente e perisca in poco tempo. Non ho ancora osato mangiar per strada, vedremo più avanti.

Le condizioni abitative sono quello che sono, penso però che non sia nulla di diverso da quello che potevamo trovare nei vecchi centri storici italiani alcuni decenni fa.

Finora abbiamo avuto essenzialmente sole, e la sola volta che è piovuto, il paesaggio si è trasformato, ma non in meglio; nel senso che passata la sgrullata la temperatura è salita come una vampata di calore che ti toglie il fiato. Aspettiamo con un po’ d’ansia i mesi a venire.


Ah, se per caso non avete un telefonino, non cercate di usare i telefoni pubblici… come questo nella foto.

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