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venerdì 27 ottobre 2023

La stessa logica degli USA di George Bush Jr. dopo l’11 settembre


 La storia non è affatto maestra di vita. In genere non insegna nulla se non a scrivere libri ex-post per spiegare quanto sarebbe stato meglio se …

 

Bushetto, spinto dai falchi di casa sua, e forte di una ignoranza che in America è considerata un vanto, decise che, in risposta all’assalto dei sauditi di Ben Laden, chi doveva pagare fossero gli afghani: sia i talebani che il popolo afgano.

 

Cosa centrassero i Talebani è stato dibattuto per anni: giustamente non piacevano a nessuno, ma la loro colpa fondamentale fu di aver ospitato Ben Laden a casa loro, dopo che era fuggito da casa sua e dal Sudan. Con questa logica gli americani avrebbero dovuto bombardare Parigi dato che i francesi avevano ospitato per anni il vecchio Khomeini.

 

Come sia andata a finire lo abbiamo visto tutti. Un casino durato 20 anni e che, alla fine, ha riportato i Talebani al potere e gli americani andarsene con la coda tra le gambe.

 

Il buon Biden gliel’ha detto a Bibi di star attento a non ripetere gli stessi errori. Sembra però impossibile che Bibi lo ascolti, dato che oramai è bruciato politicamente e solo gli resta la pazza idea di entrare nella storia distruggendo i palestinesi che vivono nella striscia di Gaza.

 

Quindi avanti con i bombardamenti che colpiscono la popolazione civile palestinese, magari qualche soldato di Hamas, ma non certo i capi che vivono a Doha. Se Bibi volesse colpire alla testa l’idra Hamas, dovrebbe bombardare Doha … mi vien da ridere solo al pensarci.

 

Allora le bombe le manda sui palestinesi i quali, in nome del diritto internazionale, hanno ed avranno tutto il diritto di rispondere, una volta che questa battaglia sarà finita. Scrivo palestinesi e non Hamas perché chi sta morendo sono palestinesi che non hanno scelto di essere prigionieri nella Striscia, lo sono per decisione unilaterale di Israele, che ha fatto di tutto per appoggiare lo sviluppo di Hamas così da rendere pericolante il controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese.

 

Date le premesse, è evidente che Israele ha perso la testa, nel senso che non ha nessuna idea di cosa fare, non oggi con le bombe, ma una volta finiti i bombardamenti. Entrare o non entrare? E per fare che? Occupare la Striscia e metterci una autorità israeliana a governare? Neanche per sogno, quindi, chi dovrà rimettere insieme i cocci? Non certo l’Autorità Nazionale Palestinese che, preda anche dei suoi molti difetti, corruzione, maschilismo e incapacità di ascoltare la propria popolazione, non ha autorità a Gaza e, oramai, nemmeno nella Cisgiordania. 

 

Insomma, siamo davanti a una accelerazione di una guerra che può solo portare a livelli superiori di conflitto, facendo entrare anche gli altri comprimari.

 

USA e EU non hanno credibilità per giocare da mediatori, essendo troppo allineati su Israele. Resta una coalizione barcollante che va dalla Cina al Vaticano passando per vari paesi arabi. La Russia, schierata troppo con Hamas, così come la Turchia di ieri (domani non si sa), valgono come USA e EU: sparring partner per Hamas.

 

Il futuro, ovvio, è quello che nessun partner di peso osa dire davanti alla Knesset e davanti a Bibi: due Stati con i confini del 1967, quindi ritirare gli insediamenti e riconoscere Gerusalemme Est come capitale Palestina.

 

Bene che il Papa e gli altri lo dicano stando a casa loro, ma sarebbe necessario e coraggioso andare a dirlo davanti agli israeliani. Difficile, forse impossibile. Ma l’alternativa è un conflitto che da locale fra poco sarà regionale.

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