![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI4zmrOo-ewM4b-jsAeqjx8y2ig1d5NoiWUeeJrHZJdW2RtLfM0KeEhmLRO9SfzU6t38XHssc17Qdx0c6VzMTFR2Sh7fsLhPXRJQMDOhfkW5E-RgWMYZmoto6EG-O5B9HvsLGqfvWYH7k/s400/katmandu+061.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEBt2NC3tWuJ9aMgiWsZ72b1be66LgLEHCsSWtWcYtSK-XQD3DkCXoUjtqCz81KG4pJ-nS5lunmpjK6ZNbrU2R7xU4jYDEMGMaxrSvyqQJWfSsLB22mA9MgwihJEmC5C40WF_Emn1FmHs/s400/katmandu+059.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5YfeMSyLLqqexDTfsqEjBGx44ld0kikMVAOIsypnb84A5Y88NMJMRUMkrTlOyCjZYTU6k01hFioHnVC-JjDZNuaS1DdhwtbFwmQE-OPtciWo6Cn80-mb1N5ML7IjskHTCvC6Q6OzAoKM/s400/katmandu+044.jpg)
Se è vero che l’anima pesa 21 grammi, una cosa che abbiamo imparato qui è che il passaggio finale (cenere eri e cenere tornerai ad essere), prende lo stesso tempo per tutti: ricchi e poveri, bramini e dalit, uomini e donne, giovani e vecchi. Sia gli indù che i buddisti seguono questo rituale.
Qui a fianco vedete i Burning Ghat (roghi per le cremazioni). La posizione sociale è comunque marcata: più ci si allontana dal tempio più si scende nella scala sociale; si comincia dalla famiglia reale (ma adesso non hanno molto da bruciare, anche se l’ex Re è rimasto in esilio a Katmandu), poi i bramini e giù giù fino ai dalit (gli intoccabili). Quanto a caste ce ne sono a bizzeffe, sullo stesso schema dell’India.
Siamo andati al tempio, e ci siamo seduti anche noi ad assistere alle cremazioni: bisogna farlo entro 12 ore dalla morte; il figlio maggiore ha il compito di dar fuoco alla pira; se è la madre a morire invece tocca al minore. I corpi vanno orientati verso nord, in direzione dell’Himalaya, culla degli dei. La differenza sociale la trovi anche nel tipo di legname, essendo il più caro e pregiato destinato alle famiglie ricche.
Un addetto fuochista si incarica di mantenere il fuoco ben vivo. Nel frattempo la vita al tempio scorre, bimbi giocano, altri pregano, turisti vanno e vengono. Alcuni vecchi meditabondi (saddhu) stanno lì, in attesa della foto, che si faranno pagare immancabilmente. L’odore nell’aria è di un corpo che brucia, non resisti molto se non sei abituato.
Non ce l’abbiamo fatta a restare fino in fondo, e ci siamo incamminati verso l’uscita, lungo il fiume dove vengono poi gettate le ceneri; bambini lerci e affamati si lavano e giocano la dentro, ti tirano per la manica chiedendo soldi e cioccolato. L’acqua è sporca, le corone di fiori vanno a finire lì così come pezzi di giornale, plastica. A fianco si medita, si fanno rituali (nel tempio Indù non possiamo entrare), un poliziotto sorveglia e poi gli immancabili venditori che parlano più lingue del traduttore google.
Son passate alcune ore, ed i corpi che abbiamo visto metter su, stanno consumandosi .. altri arrivano… e la vita va e viene…
Nessun commento:
Posta un commento