domenica 6 febbraio 2011
Lettura consigliata per divertirsi: A chi troppo e a chi niente - Bobo colpisce ancora
“Bobo è il compagno di strada ideale, con i suoi smarrimenti, le sue contraddizioni, le sue esili speranze ha incarnato la nostra fragilità, quella dei nostri ideali.”
– Moni Ovadia
Bobo nasce nel 1979, 131 anni dopo la prima vignetta satirica italiana.
È apparso in oltre 11.000 vignette e dal 1982 abita all’“Unità”: per lui, sono quasi 30 anni di satira quotidiana.
Michele: “Chi sono i bamboccioni?”.
Bobo: “I figli dei genitori che non hanno un’azienda di cui farli presidenti”.
Dal disastro aereo di Smolensk – matita dello scandalo per Sergio Staino, che ha fatto arrabbiare molti con il suo “a chi troppo e a chi niente” – al terremoto dell’Aquila, dalla vicenda della casa monegasca della famiglia Fini alla “legge bavaglio”: visto con gli occhi di Bobo, l’inossidabile “compagno” creato dal disegnatore toscano, l’ultimo anno e mezzo della politica e della cronaca italiana è amaro, ma delineato con estrema lucidità.
Le sue vignette fulminanti riescono a cristallizzare in un sorriso a denti stretti le meschinità di una classe politica allo sbando. Bobo e Ilaria non ridono delle brutte abitudini del nostro Paese, ma le asciugano da qualsiasi retorica in brevi battute che riflettono il sentire dei cittadini. E sono tra i pochi in grado di fare autocritica, senza mai peccare di compiacenza, con nessuno.
Un annuario satirico stralunato e geniale, un libro a fumetti che insegna come allenare lo spirito critico: A chi troppo e a chi niente ci mostra come sta cambiando l’Italia, in quali contraddizioni rischia di arenarsi e con quali dilemmi deve misurarsi. Una lotta che Bobo combatte ormai ogni giorno da trent’anni a questa parte.
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